Toscana, scontro sulla presenza dei massoni nelle liste per le regionali di ottobre

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Massoni al centro del dibattito per le liste regionali in Toscana. - Gaeta.it

Sara Gatti

6 Settembre 2025

La campagna elettorale in Toscana per le regionali di ottobre si infiamma su un tema che sta facendo molto rumore: la presenza di massoni tra i candidati. Tutto è partito dalla scoperta che Tommaso Cocci, ex consigliere comunale e possibile candidato di Fratelli d’Italia a Prato, è affiliato a una loggia massonica. Un dettaglio che si è aggiunto allo scandalo che lo vede coinvolto. I partiti hanno reagito subito: il Pd ha deciso di escludere chiunque risulti iscritto a logge massoniche. Ma a Prato, una lista civica vuole invece accogliere proprio questi candidati, aprendo così una spaccatura netta che rischia di segnare la campagna elettorale.

La bufera politica dopo la rivelazione su Tommaso Cocci

Quando è venuta fuori l’appartenenza di Tommaso Cocci a una loggia, è scoppiato il caos tra i partiti toscani. Cocci, che potrebbe correre per Fratelli d’Italia al consiglio regionale, è coinvolto in un’inchiesta per ricatto dopo la diffusione di una foto privata. Il Pd ha scelto una linea dura: “niente massoni nelle loro liste, per evitare qualsiasi dubbio sulla trasparenza e l’etica.” Anche Fratelli d’Italia ha preso una posizione più rigida, pur con qualche cautela, limitando la presenza di iscritti a logge. Il clima è diventato molto teso, soprattutto perché la vicenda si inserisce in un contesto più ampio di indagini sulla massoneria pratese, che vedono coinvolte figure di spicco.

Massimo Taiti sfida tutti con la sua lista civica pro massoni

A differenza dei partiti tradizionali, l’avvocato Massimo Taiti – ex maestro venerabile di una loggia e già candidato sindaco di Prato – ha deciso di lanciare una lista civica aperta anche ai massoni. Una mossa che ha fatto discutere e che ha attirato l’attenzione in città. Taiti sostiene che “escludere i massoni significa chiudere la porta a persone con valori ben precisi, e lui non vuole questo.” La sua lista punta alle amministrative del 2026, quando Prato tornerà al voto dopo il commissariamento scaturito dalle dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti , coinvolta in un’inchiesta per corruzione. Tra le indagini, anche alcune cariche della loggia Sagittario di Prato, ferma da giugno. Taiti ha anche parlato di Forza Italia, che a livello locale ha suggerito di non sostenere questa lista civica, proponendosi invece come alternativa liberale.

Indagini e tensioni tra massoneria e politica a Prato

L’inchiesta sulla massoneria a Prato è uno degli aspetti più delicati di questa storia. La procura, guidata dal procuratore Luca Tescaroli, ha effettuato perquisizioni e ha acquisito gli elenchi della loggia Sagittario. Al centro dello scandalo ci sono accuse di corruzione e ricatto che intrecciano politica e massoneria. La sindaca dimissionaria Ilaria Bugetti è coinvolta insieme all’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, ex gran maestro della stessa loggia. Nel frattempo, la loggia Sagittario si è dichiarata inattiva da giugno. Questi sviluppi hanno acceso richieste di maggiore trasparenza e limitazioni per chi ha legami con logge massoniche. La magistratura mantiene il massimo riserbo, ma il peso di queste indagini si fa sentire nella definizione delle liste e nelle strategie dei partiti.

Centrodestra e Pd, strategie diverse sui candidati massoni

Nel confronto politico toscano, Fratelli d’Italia ha scelto una linea più severa. Alessandro Tomasi, candidato presidente per FdI, ha chiesto un divieto ampio che non riguardi solo i massoni ma tutte le appartenenze che potrebbero compromettere l’attività politica a favore di interessi personali. Vuole così dare un’immagine di partito pulito, lontano da intrecci opachi con società segrete. Il Pd di Prato, invece, ha incaricato il segretario Marco Biagioni di richiedere a chi si candida una dichiarazione scritta che certifichi la non appartenenza a logge. Già nel 2023, il centrodestra toscano aveva escluso una candidatura massonica a Siena: Emanuele Montomoli, che aveva ammesso la sua iscrizione a una loggia, fu scartato a favore di Nicoletta Fabio, poi eletta sindaco.

Questa vicenda mette sotto i riflettori il delicato rapporto tra massoneria e politica in Toscana. Le diverse strategie adottate riflettono sensibilità e scelte politiche ben distinte su come gestire questo nodo. Nel frattempo, a Prato il dibattito resta aperto, con una lista civica pronta a rompere gli schemi, mentre la magistratura continua a seguire da vicino i legami tra potere locale e ambienti massonici.