Torre Guaceto tra le aree marine protette più efficaci al mondo premiata con Blue Park Award nel 2025

Torre Guaceto tra le aree marine protette più efficaci al mondo premiata con Blue Park Award nel 2025

la riserva marina di torre guaceto riceve per il sesto anno consecutivo il blue park award a nizza, confermandosi esempio globale di conservazione e coinvolgimento della comunità nel mediterraneo
Torre Guaceto Tra Le Aree Mari Torre Guaceto Tra Le Aree Mari
La riserva marina di Torre Guaceto, premiata per il sesto anno consecutivo con il Blue Park Award, è un modello di conservazione mediterranea che unisce tutela ambientale, gestione scientifica e coinvolgimento della comunità locale. - Gaeta.it

La riserva marina di Torre Guaceto è stata riconosciuta a livello internazionale durante la terza conferenza delle nazioni unite sugli oceani a Nizza, ricevendo per il sesto anno consecutivo la certificazione Blue Park Award. Questo riconoscimento sottolinea l’efficacia delle politiche di tutela adottate, che uniscono gestione scientifica e coinvolgimento della comunità locale. La riserva diventa così simbolo di biodiversità mediterranea e punto di riferimento per la protezione degli ecosistemi marini.

Torre guaceto e la sua importanza nel panorama della conservazione marina mediterranea

La riserva marina di Torre Guaceto si trova lungo la costa pugliese, tra Brindisi e Carovigno. L’area protegge un tratto di costa rimasto pressoché incontaminato, caratterizzato da acque limpide, estese praterie di posidonia e barriere rocciose. Questi elementi creano un habitat ideale per diverse specie marine: qui nidificano le tartarughe marine e trovano rifugio molte specie di pesci. La riserva non si limita a garantire la conservazione della bellezza naturale, ma si impegna in modo concreto nella protezione e nel monitoraggio degli ecosistemi.

Rigore e coinvolgimento locale

Uno degli aspetti che ha conquistato il Blue Park Award è l’applicazione di regole precise per l’accesso e l’attività umana. Le zone più delicate hanno divieti rigorosi per la pesca e per il turismo. L’obiettivo è evitare impatti dannosi sugli habitat più vulnerabili. Inoltre la riserva collabora direttamente con pescatori e residenti, incentivando un modello di sviluppo che tutela la natura senza danneggiare la comunità. Monitoraggi scientifici costanti misurano gli effetti delle misure adottate, fornendo dati sui miglioramenti della biodiversità. Sono attivi anche programmi di educazione ambientale, rivolti a scuole e visitatori, per rafforzare la consapevolezza sulla protezione del mare.

Torre Guaceto è una zona a protezione integrale, come stabilito dalla legge italiana, e si conferma uno degli esempi più significativi nel mediterraneo per efficacia delle pratiche di conservazione marina. Questo ha dato modo alla riserva di mantenere ecosistemi intatti e contrastare il degrado marino che colpisce altre zone.

La rete globale dei blue parks e il traguardo 30×30 degli oceani

La rete dei Blue Parks comprende adesso 34 aree protette in 23 paesi in tutto il mondo, con una superficie complessiva che supera i 3,5 milioni di chilometri quadrati di mare salvaguardato. A questa rete si aggiungono nuove zone marine che hanno dimostrato impegno nella tutela ambientale e nella valorizzazione delle comunità locali. L’iniziativa si inserisce nell’obiettivo globale conosciuto come 30×30, che prevede la protezione di almeno il 30% degli oceani e delle terre emerse entro il 2030. Si tratta di un impegno volto a preservare la biodiversità e a contrastare la crisi climatica attraverso la protezione degli ecosistemi chiave.

Torre guaceto come esempio globale

Torre Guaceto si presenta quindi come una delle aree emblematiche di questa strategia globale. Il suo modello di gestione dimostra che è possibile tutelare il mare proteggendo allo stesso tempo le attività economiche e sociali legate al territorio. La cooperazione tra scienziati, amministrazioni, pescatori e cittadini emerge come elemento centrale per mantenere alto il livello di conservazione e per favorire una relazione sostenibile con l’ambiente marino.

Quattro nuove aree marine certificate blue parks nel 2025

Durante la cerimonia della conferenza a Nizza sono state aggiunte quattro nuove aree protette alla rete Blue Parks. Questi siti sono stati scelti per le loro politiche di tutela ambientale e per il coinvolgimento attivo delle comunità locali.

Il Cahuita National Park, in Costa Rica, si trova sulle coste caraibiche ed è noto per il suo modello partecipativo, che coinvolge comunità locali nella gestione delle barriere coralline e delle foreste costiere. L’area ospita specie rare e si configura come laboratorio vivente per la conservazione condivisa.

In Colombia, il Gorgona National Natural Park ha trasformato un’ex isola-prigione in un rifugio per squali martello, balene e tartarughe marine. Luisz Olmedo Martínez Zamora, direttore delle aree naturali colombiane, ha definito il premio come segno di riconciliazione tra uomo e natura.

La riserva dell’isola di Kahoʻolawe, alle Hawaii, ha un passato di uso militare e oggi rappresenta un esempio di restauro ambientale e culturale. La comunità locale recupera antiche pratiche native, rifocalizzando l’attenzione sulla tutela del mare. Michael Nahoʻopiʻi, direttore della commissione dell’isola, ha sottolineato l’importanza di questi legami tra ambiente e identità.

Infine, nelle Filippine, la Shark Fin Bay MPA Network è una rete di aree marine gestita in collaborazione con le popolazioni locali. Fred Tardieu, presidente della Sulubaai Environmental Foundation, ha espresso la volontà di raggiungere entro il 2030 l’obiettivo 30×30 proprio in questa baia, confermando l’impegno nella conservazione.

Questi nuovi Blue Parks rappresentano esempi concreti di come territori distanti e diversi si impegnino nella difesa degli ecosistemi marini, puntando su modelli di gestione condivisi e partecipativi.

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