A Genova si riaccende l’attenzione sulle mafie e la corruzione con il ritorno di e!state liberi, campo di formazione promosso da Libera, la rete antimafia fondata da don Luigi Ciotti. Dal 30 agosto al 3 settembre, nel quartiere di Certosa, si svolgeranno attività dedicate alla memoria, all’inchiesta e all’impegno civile sulla criminalità organizzata e i suoi legami con la politica locale. L’iniziativa si svolgerà in un’area segnata dal crollo del ponte Morandi, uno degli eventi più drammatici della città recente.
La scelta della casa di quartiere 13d a certosa come fulcro del progetto
La casa di quartiere 13D, a Certosa, diventerà il cuore pulsante di questa esperienza formativa. Si tratta di uno spazio sociale e culturale che da qualche anno ospita iniziative volte a rivitalizzare un territorio segnato da difficoltà e tragedie. Certosa è tra i quartieri più colpiti dal crollo del ponte Morandi avvenuto nel 2018, una ferita che ha lasciato un segno profondo nella comunità. La scelta di ambientare qui il campo di e!state liberi non è casuale: si vuole mettere al centro proprio questo pezzo di città, restituendo attenzione e strumenti ai giovani volontari che vi partecipano.
Durante le giornate, i partecipanti si confronteranno con la realtà locale, approfondendone le sfide e la storia recente. La casa di quartiere, polmone giovane e attivo, rappresenta un nodo importante per la socialità di Certosa, luogo in cui si intrecciano memoria, condivisione e impegno civile. Qui nasceranno progetti, come la realizzazione di un video, grazie a una collaborazione con la scuola Common, che si occupa di attivismo civico attraverso media e comunicazione.
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Memoria e impegno civile: incontro con i familiari delle vittime del ponte morandi
Tra le attività più significative del campo c’è un momento dedicato all’incontro con i familiari delle vittime del crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018. La tragedia segna la città e il quartiere con un dolore ancora presente e vivo. Questo momento offrirà ai partecipanti la possibilità di ascoltare testimonianze dirette e riflettere sulle implicazioni sociali e civili di un evento che ha colpito intere famiglie e numerose comunità.
L’incontro si inserisce in un percorso volto a creare consapevolezza rispetto alla responsabilità collettiva e alla necessità di combattere le forme di illegalità e corruzione che possono aggravare situazioni già delicate. Attraverso il confronto con chi ha perso un proprio caro, i volontari potranno comprendere in modo più profondo il rapporto tra la violenza di un crollo e le possibili connessioni con la criminalità organizzata che agisce anche a livello locale.
L’indagine sulle mafie a genova e l’arresto dell’ex governatore totti
Un focus particolare sarà dedicato all’approfondimento della storia delle mafie a Genova. La città, spesso percepita come meno esposta rispetto ad altre zone d’Italia, ha invece registrato negli ultimi anni episodi significativi legati al radicamento criminale. Il caso più eclatante è l’inchiesta che nel 2024 ha investito la giunta regionale ligure. I pubblici ministeri hanno ipotizzato che all’interno della comunità originaria di Riesi, in provincia di Caltanissetta e residente a Certosa, siano state offerte ma anche richieste di posti di lavoro in cambio di voti.
Nel corso dell’indagine è stato arrestato l’ex governatore Giovanni Totti. Le accuse riguardano l’agevolazione dell’attività del clan Cammarata di Cosa Nostra. Si tratta di un caso che ha scosso la politica regionale, portando nuovi elementi di riflessione sul rapporto tra potere e mafia in un territorio finora sottovalutato sotto questo profilo. Nel campo sarà possibile consultare documenti e confrontarsi con esperti sulle dinamiche di questo episodio giudiziario e sulle ripercussioni che coinvolgono sia la politica che la società genovese.
Il laboratorio della scuola common sul tema della corruzione
Tra le attività previste, grande rilievo avrà il laboratorio creativo promosso dalla scuola Common. Questo progetto è nato dall’esperienza civica del gruppo Abele e Libera, con l’obiettivo di coinvolgere i giovani in forme di attivismo attraverso mezzi espressivi come i video.
I partecipanti lavoreranno insieme alla produzione di un cortometraggio dedicato al tema della corruzione. L’attività vuole fornire strumenti concreti per raccontare fenomeni complessi in modo chiaro e diretto, raggiungendo un pubblico più ampio. La realizzazione del video permetterà di affrontare immagini, storie e testimonianze legate a pratiche corruttive, mostrando le conseguenze sul funzionamento delle istituzioni e sulla vita quotidiana delle persone.
Questa esperienza pratica si presenta come un’occasione per riflettere e dare voce a quanti si impegnano per cambiare la realtà attraverso l’informazione e l’azione diretta. Il laboratorio infonderà ai giovani partecipanti metodologie e tecniche per una comunicazione attenta e responsabile sui temi di legalità e giustizia.