Questa mattina, nella chiesa della Madonna del Pilone, Torino si è stretta attorno a Sergio Marzorati per l’ultimo saluto. Era un volto noto in città, un veterano del Cimento Invernale e un pioniere della subacquea. Marzorati si è spento il 4 settembre, a 101 anni, lasciando un’eredità importante nelle tradizioni sportive torinesi e nella comunità locale.
Partigiano, sportivo e pilastro della memoria
Nato il 1º maggio 1924, Marzorati ha attraversato un secolo di storia italiana. Partigiano durante la Resistenza, è stato iscritto all’Anpi sezione Fernando Gattini, un punto di riferimento per chi ha vissuto quegli anni difficili. Ha portato con sé quei valori, affrontando la vita con la stessa forza e determinazione. Mai domo, ha saputo coniugare ricordo e voglia di superarsi, diventando un modello per più generazioni.
Ha lavorato a lungo alla Michelin di Torino, ma il suo nome è soprattutto legato allo sport, in particolare alla subacquea e alle tradizioni torinesi legate all’acqua e al freddo.
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Un pioniere della subacquea e del Cimento Invernale
Negli anni ’60, Marzorati è stato il primo direttore della scuola federale di subacquea a Torino. In un’epoca in cui pochi si avvicinavano a questo sport, ha aperto la strada a tanti appassionati, formando nuove leve e diffondendo la cultura subacquea. È diventato presidente onorario della Società Subacquei Piemontesi e ha ottenuto qualifiche prestigiose come Master Instructor PADI e Maestro Immersioni Oro FIPSAS, simboli di esperienza e passione.
Ma il suo nome è soprattutto legato al Cimento Invernale, la storica tradizione di tuffarsi nel Po ghiacciato la notte di Capodanno. Per oltre trent’anni è stato un punto fermo degli Orsi Polari, il gruppo torinese dei nuotatori del freddo. Con il suo sorriso e il suo entusiasmo, incarnava lo spirito di quella sfida contro il gelo. Anche nell’ultima edizione del Cimento a cui ha assistito, quasi centenario, è stato lì, sulla riva, a seguire emozionato i partecipanti.
Amore Per La Montagna, la bici, la moto e lo sci
Marzorati amava la montagna, le lunghe pedalate in bicicletta, la moto e lo sci. Viveva nel quartiere tra il Motovelodromo e il monumento a Fausto Coppi, un posto che per lui aveva un valore speciale, un legame con un’altra icona dello sport torinese. Nel 2023, al suo centesimo compleanno, ha festeggiato con l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco, di cui era socio. Ancora una volta ha dimostrato la sua voglia di stare in mezzo alla gente, di partecipare, di non fermarsi mai.
La sua vita è stata intrecciata con quella della città, con la comunità sportiva e civile, che oggi lo ricorda con affetto e gratitudine.
Torino perde un grande protagonista della sua storia
I funerali di Sergio Marzorati si sono tenuti alle 11 nella chiesa della Madonna del Pilone, alla presenza di familiari, amici e rappresentanti di tante realtà cittadine. Dopo la cerimonia, la salma è stata portata al Tempio Crematorio del Cimitero Monumentale, con arrivo previsto nel primo pomeriggio.
Il figlio Cris e la moglie Emilia hanno dato l’annuncio della scomparsa, accolto con commozione dall’Anpi e dagli amici del Museo del Grande Torino, che lo ricordano come uno “storico leone e compagno della Leggenda Granata”. Anche il gruppo degli Orsi Polari ha voluto esprimere tutto il suo affetto, riconoscendo in lui un punto di riferimento per decenni, un uomo che ha portato energia, positività e una voglia di vita contagiosa.
Torino perde così una figura che ha attraversato momenti cruciali del Novecento, portando sempre con sé coraggio, passione sportiva e un legame profondo con la città. Resta l’immagine di un uomo che ogni inverno sfidava il gelo del Po con un sorriso, pronto a tuffarsi per tenere viva una tradizione senza tempo.