Tiff 2025 spegne 50 candeline: si parte con il documentario su John Candy tra anteprime mondiali e cinema italiano

Il toronto international film festival celebra 50 anni con 291 film, anteprime internazionali, omaggi a John Candy e focus su temi sociali e diversità culturale nel cinema contemporaneo.
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Tiff 2025 celebra 50 anni con il documentario su John Candy e anteprime esclusive. - Gaeta.it

Il Toronto International Film Festival arriva a quota 50 anni con un programma che celebra il cinema canadese e internazionale. Dal 4 al 14 settembre 2025, saranno 291 i film in cartellone, con una selezione che va dai grandi classici a titoli inediti e serie tv molto attese. Tra le novità spicca il documentario sulla vita del comico canadese John Candy, insieme a numerose anteprime di registi di fama internazionale.

Cinquant’anni di TIFF: 291 film e 50 capolavori in retrospettiva

Questa edizione del TIFF segna un traguardo importante: mezzo secolo di storia dedicato al cinema. La rassegna si sviluppa in dieci giorni intensi con ben 291 film selezionati. Oltre alle nuove uscite, il festival propone una retrospettiva chiamata “The TIFF Story in 50 Films”, che raccoglie cinquanta titoli chiave nella storia della manifestazione. Tra questi, spicca “Slumdog Millionaire” di Danny Boyle, amatissimo dal pubblico e vincitore di numerosi premi.

Il festival dedica poi particolare attenzione ai registi BIPOC , portando in sala opere che raccontano temi di identità, memoria e comunità. Un segnale chiaro di come il TIFF si confermi una piattaforma globale per storie che riflettono la ricchezza culturale e artistica del mondo.

“John Candy: I Like Me”, il documentario che apre il festival

L’edizione 2025 si apre con un omaggio al grande John Candy, comico e attore canadese scomparso troppo presto nel 1994. Il documentario “John Candy: I Like Me”, diretto da Colin Hanks e prodotto anche da Ryan Reynolds, ripercorre la vita e la carriera di Candy, noto per film come “Splash – Una sirena a Manhattan” e “Mamma, ho perso l’aereo”.

Candy morì a soli 43 anni, probabilmente per un infarto, mentre era in Messico sul set di “Wagons East!”. Il documentario sarà disponibile su Amazon Prime dal prossimo autunno e celebra l’impatto che l’attore ha avuto sul cinema canadese e sulla cultura popolare. Un tributo sentito che il festival dedica alle proprie radici creative.

Anteprime internazionali e cinema italiano in primo piano

Tra le novità più attese c’è la serie italiana “Portobello”, diretta da Marco Bellocchio e con Fabrizio Gifuni protagonista, che racconta il caso giudiziario di Enzo Tortora. La serie sarà mostrata nella sezione Primetime, dopo l’anteprima fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia.

Da segnalare anche “The Captive”, co-produzione italo-spagnola firmata da Alejandro Amenábar, che narra la vita di Miguel de Cervantes, autore del “Don Chisciotte della Mancia”.

Nel programma anche una nuova versione di “Carmen”, con Melissa Barrera e Paul Mescal, che dà una lettura fresca alla celebre storia. Rian Johnson torna con “Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery”, sequel di “Glass Onion”, con Daniel Craig nel ruolo del detective Benoit Blanc.

Keanu Reeves interpreta un insolito angelo custode in “Good Fortune” di Aziz Ansari, altra anteprima mondiale da tenere d’occhio.

Tornano poi Angelina Jolie con “Couture”, ambientato durante la settimana della moda di Parigi, e Scarlett Johansson, alla sua prima regia con “Eleanor the Great”, un film che racconta l’amicizia improbabile tra una novantenne della Florida e uno studente newyorkese.

Infine, dopo Cannes, arriva anche “A Private Life” di Rebecca Zlotowski con Jodie Foster, per il suo terzo film in lingua francese.

Il festival come specchio della pandemia e delle nuove storie sociali

Il TIFF conferma il suo ruolo oltre l’intrattenimento, facendosi spazio per riflettere su temi attuali. Come “Peak Everything ” di Anne Émond, film di chiusura già noto da Cannes, che mette in scena la solitudine durante la pandemia con grande intensità.

Questo e altri titoli in gara offrono uno sguardo sulle trasformazioni sociali e personali nate dalla crisi sanitaria mondiale.

Il festival ospita molti film che approfondiscono questioni di identità, comunità e memoria, temi sempre più al centro del dibattito pubblico. La presenza di registi e attori internazionali permette un confronto diretto con il pubblico durante proiezioni ed eventi.

Il TIFF 2025 si presenta così come una grande festa ma anche un’occasione di dialogo, capace di mettere sotto i riflettori volti noti e storie ancora da scoprire. Il festival canadese conferma la sua forza nel raccontare la complessità e la vitalità del cinema contemporaneo.