Il concerto dei the who a piazzola sul brenta ha mostrato come il rock possa mantenere la propria energia anche quando i musicisti sono avanti con l’età. Pete townshend e roger daltrey, con una carriera lunga decenni, hanno portato sul palco una serata intensa rivolta a un pubblico in gran parte maturo, dimostrando che la passione per la musica non si spegne. La loro esibizione faceva parte del tour d’addio, che continuerà in italia e poi proseguirà nel regno unito e negli stati uniti.
Il concerto a piazzola sul brenta e la risposta del pubblico
La piazza di villa contarini a piazzola sul brenta, in provincia di padova, ha ospitato una folla di spettatori per l’esibizione dei the who, attesa da anni dagli appassionati. Gli oltre 19 brani proposti in scaletta hanno riscaldato l’atmosfera nonostante qualche assenza di pezzi che solitamente non mancavano nei concerti della band. Il pubblico, composto in gran parte da persone mature, ha seguito con attenzione, lasciandosi coinvolgere anche durante testimoni di fatica come l’episodio in cui roger daltrey è arrivato quasi a piegarsi sul palco dopo l’esecuzione di “my generation”. Questo momento ha dimostrato quanto la sua voce e il suo corpo risentano dell’età, ma anche la determinazione a non fermarsi.
La scena intorno al palco
Intorno al palco, la scena si animava quando i presenti si sono alzati dalle sedie per avvicinarsi alle transenne durante l’esecuzione di pezzi storici come “baba o’riley”, “won’t get fooled again” e “the song is over”. Quest’ultimo ha dato il nome proprio al tour d’addio, elemento che sottolinea la volontà della band di chiudere un’epoca dopo quasi sessant’anni di attività.
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Lo stato della band e il tour d’addio in programma
Non è un mistero che pete townshend e roger daltrey siano tra i musicisti più longevi e riconosciuti della scena rock mondiale. La loro carriera è iniziata nei tardi anni sessanta con i the who, gruppo tra i più influenti della musica. La somma degli anni dei due supera i 160, eppure la loro voglia di salire sul palco resta viva come trent’anni fa.
Le prossime tappe del tour
Il tour d’addio, che proseguirà con una data a milano nel parco della musica, segna la chiusura di un lungo capitolo. Dopo l’italia, la tournée toccherà regno unito e stati uniti. I fan attesi alle prossime date sanno che sarà l’ultima occasione per vedere dal vivo pezzi diventati parte della storia del rock.
Il concerto di piazzola conferma una realtà poco raccontata ma presente nel mondo della musica: la fatica fisica incide, ma non basta a spegnere la passione di un artista di fronte al pubblico. Lo spettacolo ha dimostrato non solo la resistenza dei due musicisti, ma anche il legame forte con una generazione cresciuta con le loro canzoni.
The who, trent’anni di musica e un’eredità ancora viva
La storia dei the who si intreccia con le trasformazioni culturali degli ultimi cinquant’anni. Nel 1979 neil young cantava che il rock’n’roll non può morire, e i the who hanno incarnato questa idea attraverso decenni di hit e performance.
Gli anni ruggenti di sesso e droga sono stati superati, ma la musica ha mantenuto uno spirito vivo. I brani rimangono pietre miliari e vengono riproposti fedelmente nei concerti, alimentando la nostalgia ma anche la continuità artistica.
L’eredità del gruppo abbraccia più di una generazione e continua a influenzare musicisti e appassionati. Guardando ai numeri degli spettatori e alla reazione sentita durante l’ultimo concerto, appare chiaro che la musica dei the who ha lasciato un segno indelebile e mantiene tuttora un pubblico fedele in ogni parte del mondo.