Thailandia e cambogia si accordano per cessate il fuoco immediato al confine dopo settimane di scontri

Thailandia e cambogia si accordano per cessate il fuoco immediato al confine dopo settimane di scontri

Le tensioni tra Thailandia e Cambogia si allentano con un cessate il fuoco mediato dalla Malaysia, sostenuto da Cina e Donald Trump, per avviare dialoghi di pace e gestire la crisi umanitaria al confine.
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Thailandia e Cambogia hanno concordato un cessate il fuoco mediato dalla Malaysia per porre fine agli scontri lungo il confine, aprendo la strada a un dialogo diplomatico e al miglioramento della situazione umanitaria nella regione. - Gaeta.it

Le tensioni lungo il confine tra thailandia e cambogia, esplose in scontri che hanno provocato oltre trenta vittime e decine di migliaia di sfollati, hanno visto oggi un passo importante verso una possibile distensione. Dopo incontri diplomatici mediati dalla malaysia, i due Paesi hanno concordato un cessate il fuoco da mezzanotte che mira a far calare la tensione e avviare una fase di dialogo più stabile.

Cessate il fuoco firmato a putrajaya dopo mediazione malese

Lunedì 28 luglio, a putrajaya, in malaysia, si sono tenuti colloqui tra il primo ministro ad interim della thailandia, phumtham wechayachai, e il premier cambogiano, hun manet. Al termine dell’incontro è stato annunciato un cessate il fuoco immediato e senza condizioni, da far entrare in vigore a mezzanotte ora locale di kuala lumpur . Il premier malese, anwar ibrahim, che ha guidato la mediazione, ha definito questo accordo come un passo cruciale per riportare la pace e la sicurezza in un’area messa a dura prova da scontri armati recenti.

Radici della crisi e conseguenze umanitarie

La disputa al confine ha radici storiche e ha provocato una crisi umanitaria con migliaia di persone costrette a fuggire dalle proprie case. Le due parti si erano reciprocamente accusate dell’avvio dei combattimenti, alimentando un’escalation che ha richiesto l’intervento di attori regionali e internazionali. L’avvio di questa tregua segna una discontinuità nelle ostilità, invitando a una fase di maggiore collaborazione e controllo delle armi sul confine.

Hune manet e phumtham wechayachai commentano il cessate il fuoco e ringraziano la mediazione

Al termine dei colloqui, phumtham wechayachai ha sottolineato l’importanza di far rispettare il cessate il fuoco in buona fede, ringraziando per la mediazione la malaysia, la cina e il presidente degli stati uniti, donald trump. Lo stesso premier cambogiano, hun manet, ha indicato che ora è il momento di “ricostruire la fiducia” tra i due Paesi. Secondo hun manet, i risultati degli incontri favoriranno le centinaia di migliaia di persone che vivono nella zona di confine, offrendo la possibilità di tornare a una vita normale e meno segnata dalla paura.

Ruolo internazionale nella mediazione

L’intesa rappresenta un segnale positivo sulla volontà di affrontare le divergenze in modo diplomatico, con l’appoggio diretto di attori internazionali. I ringraziamenti nei confronti di trump e della cina evidenziano il ruolo esercitato da entrambi nella mediazione e nella spinta verso il dialogo, elemento cruciale dopo settimane di tensioni.

Tempi e prossimi incontri per consolidare la tregua

Il cessate il fuoco è stato stabilito con decorrenza immediata dalla mezzanotte locale di lunedì 28 luglio. Per il giorno successivo è stato previsto un incontro informale tra i vertici militari di bangkok e phnom penh, mentre per il 4 agosto è stata annunciata una riunione tra esperti della difesa dei due Paesi. Le trattative prevedono anche una ripresa dei contatti diretti tra capi di governo, ministri degli esteri e della difesa.

Monitoraggio e implementazione del cessate il fuoco

La malaysia, che detiene la presidenza di turno dell’Asean, ha avuto un ruolo centrale nella richiesta di un meccanismo dettagliato per monitorare e verificare il cessate il fuoco. Tale meccanismo dovrebbe anche prevedere la gestione delle segnalazioni di eventuali violazioni, tuttavia dopo i colloqui non è stato chiarito come verrà implementato nel dettaglio.

L’intenzione è quella di mettere in piedi un sistema stabile di controllo e dialogo per evitare che nuovi incidenti possano degenerare. La fase successiva sarà determinante per capire se i passi diplomatici potranno tradursi in una pace duratura. La situazione rimane comunque delicata e sotto stretta osservazione da parte della comunità internazionale.

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