L’inserimento dei test genomici per il carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce nei Livelli essenziali di assistenza rappresenta un passo importante per la medicina oncologica in Italia. Questi esami, già previsti nei recenti due decreti presidenziali, dovranno essere garantiti su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è assicurare a ogni paziente un trattamento più mirato e una migliore prognosi.
Aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza e l’importanza dei test genomici
Il 2025 vede un rinnovato appello da parte degli oncologi italiani affinché le istituzioni accelerino l’approvazione definitiva dei nuovi Lea, che includono i test genomici per il tumore al seno. L’ultimo aggiornamento risale al 2017, e questi due decreti rappresentano un ampliamento significativo delle prestazioni sanitarie offerte dal Servizio sanitario nazionale. Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, ha evidenziato durante il congresso Asco di Chicago che quando il provvedimento sarà ufficializzato, garantirà a tutte le donne colpite da carcinoma mammario l’accesso a esami fondamentali per la scelta delle terapie.
Benefici e applicazioni cliniche in italia
In Italia, più di 10mila donne all’anno potrebbero beneficiare di questi test. Essi aiutano a stabilire se, dopo un intervento chirurgico, sia necessario associare la chemioterapia all’ormonoterapia o se quest’ultima sia sufficiente. Si tratta quindi di strumenti decisivi per selezionare più accuratamente i trattamenti, evitando cure inutili e a volte pesanti. Questo miglioramento nella gestione della malattia contribuisce anche a una migliore qualità di vita durante il percorso terapeutico.
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Validità scientifica e risparmio economico legati ai test genomici
Diversi studi italiani e internazionali confermano la bontà prognostica dei test genomici nel predire l’evoluzione del carcinoma mammario. Michelino De Laurentiis, responsabile del Dipartimento di Oncologia mammaria e Toraco-polmonare all’Irccs Fondazione Pascale di Napoli, ha sottolineato che questi esami evitano trattamenti eccessivi a molte pazienti. Con il supporto di questi test, si possono escludere cure che non offrirebbero benefici reali, limitando così effetti collaterali inutili.
Vantaggi clinici ed economici
Il vantaggio non è solo clinico ma anche economico: la riduzione dell’uso di terapie costose comporta risparmi per il Servizio sanitario nazionale. A fronte di un investimento previsto di circa 20 milioni di euro, già programmato nel 2020 con un fondo specifico, si ottiene una gestione più razionale delle risorse. Questo percorso evidenzia come una spesa iniziale ben mirata assicuri risultati concreti sia per le pazienti che per il sistema sanitario pubblico.
Il ruolo della genomica nella personalizzazione delle terapie oncologiche
La personalizzazione delle cure oncologiche segna un cambiamento decisivo nel trattamento del cancro, in particolare per la neoplasia mammaria, una delle più diffuse tra le donne italiane. Oggi oltre il 70% delle pazienti raggiunge la guarigione definitiva grazie ad interventi più mirati e adeguati alle caratteristiche specifiche del tumore. Saverio Cinieri ha ricordato che la ricerca scientifica continua a migliorare gli strumenti diagnostici, e la genomica è al centro di questa evoluzione.
Monitoraggio e diagnosi precoce
La possibilità di monitorare con precisione la presenza di recidive si amplia con l’evoluzione degli esami molecolari. Queste tecniche permettono di identificare segnali precoci della malattia, migliorando così la tempestività degli interventi. Una diagnosi più accurata e personalizzata è infatti la chiave per aumentare le probabilità di successo e ridurre trattamenti aggressivi quando non necessari.
Prospettive future e iniziative per la diffusione dei test genomici in italia
Si stanno studiando nuovi esami in grado di individuare tumori diversi attraverso un unico prelievo di sangue. Questa tecnica, chiamata in gergo biopsia liquida, potrebbe rivoluzionare lo screening oncologico, permettendo di allargare la prevenzione a varie neoplasie in fase iniziale. Il sistema di controllo e diagnosi precoce potrebbe così diventare più semplice e meno invasivo.
La Fondazione Aiom ha creato l’Osservatorio sui test genomici, una piattaforma che coinvolge istituzioni, medici e pazienti per sensibilizzare sull’utilizzo di questi esami. Sono già state avviate diverse iniziative per promuovere l’adozione di queste analisi in tutto il Paese. L’obiettivo è diffondere un approccio diagnostico che migliori la gestione clinica e offra a ogni paziente la migliore assistenza possibile.