Tertium datur a Osaka: tra musica, teatro e arti visive una performance dalle scuole civiche di Milano

Tertium datur a Osaka: tra musica, teatro e arti visive una performance dalle scuole civiche di Milano

Una performance multidisciplinare nata dalla collaborazione tra le scuole civiche di Milano, la fondazione Pistoletto e il Comune di Milano, che unisce musica, teatro e arti visive all’expo di Osaka 2025.
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"tertium datur" è una performance multidisciplinare che unisce musica, teatro, animazione e arti visive, frutto della collaborazione tra le scuole civiche di Milano, la fondazione Pistoletto e il Comune di Milano, in scena all’expo di Osaka nel 2025. - Gaeta.it

Una nuova produzione multidisciplinare sarà protagonista all’expo di Osaka il 27 e 29 luglio 2025. Si tratta di tertium datur, una performance che fonde musica, teatro, animazione e arti visive. Il progetto nasce da una collaborazione tra le tre scuole civiche di Milano, la fondazione pistoletto e il Comune di Milano. L’evento va oltre il semplice spettacolo, puntando a offrire un’esperienza immersiva e simbolica, che collega passato e presente.

La genesi del progetto e il ruolo delle scuole civiche di milano

Il progetto tertium datur è stato ideato e sviluppato da docenti e studenti delle scuole civiche di Milano. La sinergia tra la civica scuola di musica claudio abbado, la civica scuola di cinema luchino visconti e la civica scuola di teatro paolo grassi ha dato vita a un lavoro che unisce diverse forme artistiche. La scuola di musica claudio abbado ha composto le musiche originali, calibrate su ogni momento della rappresentazione. La scuola di cinema luchino visconti ha invece prodotto i video di animazione che arricchiscono le scene, offrendo una dimensione visiva dinamica e coinvolgente. La parte performativa è stata curata dalla scuola di teatro paolo grassi, che ha lavorato sulla messa in scena e sulla recitazione degli attori coinvolti.

Un lavoro di collaborazione integrata

L’apporto delle scuole civiche è evidente nella qualità e nella coerenza del progetto. Lavorando a stretto contatto, hanno creato uno spettacolo dove musica, immagini e teatro si sostengono a vicenda senza sovrapporsi. Questo metodo rende tertium datur un esempio di collaborazione educativa e artistica capace di raccontare una storia complessa.

La trama e i temi affrontati nello spettacolo

L’azione si svolge nella bottega del genio leonardo da vinci, durante i preparativi per la festa del paradiso, evento previsto nel 1490 per le nozze tra gian galeazzo sforza e isabella d’aragona. È un ambiente ricco di scambi creativi, dove si percepiscono tensioni e aspettative dell’epoca. La prima parte della performance immerge il pubblico nelle dinamiche di quel momento storico.

La seconda parte si concentra proprio sulla festa, con musiche, scene e animazioni che ricostruiscono l’atmosfera di un evento rinascimentale, evidenziando lo scontro tra realtà e mito. Il terzo atto introduce un elemento narrativo di rottura: una figura immaginaria, un aiutante di leonardo, guida il pubblico oltre il tempo storico, portandolo nel presente. Qui si intrecciano il pensiero di leonardo con quello di michelangelo pistoletto, concependo il terzo paradiso come simbolo di una possibile nuova realtà.

Riflessioni sulle utopie artistiche

Questa struttura a tre atti consente una lettura stratificata del passato e stimola una riflessione sul significato delle utopie nell’arte e nella società.

L’apporto della fondazione pistoletto e il coinvolgimento del comune di milano

La fondazione pistoletto ha contribuito con il suo approccio simbolico, soprattutto nel finale della performance. È proprio per volontà di michelangelo pistoletto che in scena viene costruita la forma dell’infinito a tre cerchi, elemento centrale nel suo pensiero artistico. Questo gesto conclude lo spettacolo con un rituale collettivo, coinvolgendo il pubblico nella creazione di un’immagine che supera i binarismi e suggerisce nuove vie per il futuro.

Il Comune di Milano ha sostenuto il progetto, riconoscendo l’importanza della collaborazione tra istituzioni culturali cittadine e realtà artistiche internazionali, come l’expo di Osaka. L’iniziativa riflette anche l’impegno del comune nel promuovere la cultura milanese all’estero e valorizzare la formazione artistica dei giovani talenti.

I dettagli tecnici e artistici della messa in scena

I costumi di scena, realizzati dall’accademia UNIDEE – fondazione pistoletto, incarnano con precisione lo spirito dell’epoca e l’ideale artistico contemporaneo. Le scelte di stoffe, colori e forme aiutano a trasportare lo spettatore nel rinascimento, mantenendo però aperture verso linguaggi estetici attuali.

Regia e progettazione multidisciplinare

La regia e il coordinamento tra le diverse arti hanno richiesto un lavoro attento di montaggio scenico, progettazione visiva e direzione musicale. Progettare una performance in tre atti con questo livello di interazione tra discipline ha richiesto mesi di incontri e prove, condotti soprattutto a Milano, nei locali delle scuole civiche.

L’uso dei video d’animazione consente di sovrapporre strati narrativi e visivi, moltiplicando le chiavi di lettura. L’alchimia tra recitazione dal vivo e proiezioni digitali introduce nello spettacolo una tensione contemporanea senza snaturare il racconto storico.

Questi aspetti tecnici e artistici dimostrano una cura particolare per ogni dettaglio, frutto dell’esperienza di chi ha raccolto tradizioni diverse per raccontare un’unica storia.

In scena il rapporto tra passato e presente si concretizza in una performance che vuole stimolare emozioni e pensieri, coinvolgere i sensi e la mente del pubblico con forme artistiche che si intrecciano senza perdere identità.

La presenza a Osaka rappresenta una vetrina internazionale per un gruppo creato e maturato in ambito locale, confermando il valore della collaborazione tra istituzioni educative e artistiche a Milano.

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