Terri e il sole: perché luglio segna l’afelio e cosa cambia per le stagioni

Terri e il sole: perché luglio segna l’afelio e cosa cambia per le stagioni

La Terra raggiunge l’afelio il 3 luglio 2025, il punto più lontano dal Sole, mentre stagioni ed equinozi dipendono dall’inclinazione dell’asse terrestre e non dalla distanza dal Sole.
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L’articolo spiega il significato dell’afelio, il punto dell’orbita terrestre più lontano dal Sole, e chiarisce che le stagioni dipendono dall’inclinazione dell’asse terrestre, non dalla distanza dal Sole, illustrando anche il ruolo di equinozi e solstizi nel ciclo stagionale. - Gaeta.it

La Terra segue un percorso ellittico attorno al Sole, e in momenti precisi di questo viaggio raggiunge punti specifici come l’afelio e il perielio. Il 3 luglio 2025, alla 21:54, il nostro pianeta è arrivato esattamente nel punto più lontano dal Sole, chiamato afelio. Questo evento è parte di una danza celeste che si ripete ogni anno e influenza, in modo particolare, la distanza tra la Terra e il Sole ma non direttamente le stagioni che conosciamo. Scopriamo come funziona questa orbita e come si collegano i solstizi e gli equinozi con l’alternarsi del clima.

Come si definisce l’afelio e la distanza dalla terra al sole

L’afelio è il momento in cui la Terra, nella sua orbita intorno al Sole, si trova alla distanza più grande dal Sole stesso. In questa data del 3 luglio 2025, la distanza ha raggiunto circa 152,1 milioni di chilometri. Il percorso non è un cerchio perfetto ma un’ellisse, con il Sole in uno dei due fuochi. Per questo la Terra varia continuamente la sua distanza dal Sole, raggiungendo il perielio, il punto più vicino, intorno a gennaio.

L’influenza sul clima e le stagioni

Questo movimento tuttavia non decide quando iniziano o finisce una stagione. La spiegazione delle stagioni si trova altrove: nell’inclinazione dell’asse terrestre che è di circa 23°27′. Durante luglio, quando siamo in afelio, l’emisfero boreale vive l’estate mentre l’emisfero australe affronta l’inverno. Il fatto che la Terra si trovi più lontana dal Sole in estate per l’emisfero nord può sorprendere ma non influenza la temperatura come si potrebbe pensare. Sono l’inclinazione e la diversa esposizione ai raggi solari a regolare il clima e non la distanza dal Sole.

Equinozi: cosa sono e quando si verificano

Gli equinozi si presentano due volte l’anno, in marzo e in settembre. In questi giorni, il Sole si trova allo zenit dell’equatore, ovvero sopra la linea immaginaria che divide il pianeta in due metà uguali, giorno e notte. Questo significa che la durata delle ore di luce e buio si equivalgono esattamente. Il termine equinozio deriva dal latino e significa proprio “notte uguale”.

Ruolo dell’inclinazione terrestre negli equinozi

L’inclinazione dell’asse terrestre rende possibile questo fenomeno. Nei giorni degli equinozi, l’asse della Terra è allineato in modo perpendicolare rispetto ai raggi del Sole. Le condizioni di illuminazione si mantengono costanti, segnalando l’inizio della primavera e dell’autunno per chi vive nell’emisfero boreale. Questi momenti, infatti, sono punti di passaggio del percorso annuale del Sole intorno alla Terra, rappresentato idealmente dall’eclittica.

Solstizi: quando il sole sembra fermarsi

Il solstizio indica i due momenti dell’anno in cui il Sole raggiunge la sua massima o minima declinazione lungo l’eclittica, il percorso apparente che il Sole compie nel cielo durante l’anno. Questi giorni rappresentano il picco massimo della luce in estate e il minimo in inverno. Per chi vive nell’emisfero boreale, il solstizio d’estate cade a giugno e quello d’inverno a dicembre.

Il termine solstizio proviene dal latino “solstitium” e significa “il sole si ferma”. Questa espressione rende l’idea della breve pausa durante la quale il Sole sembra interrompere il suo movimento di salita o discesa sopra l’orizzonte. Nel solstizio d’estate, il Sole raggiunge la massima altezza nel cielo, mentre sei mesi dopo, nel solstizio d’inverno, si trova al punto più basso. Questi momenti definiscono la variazione della durata del giorno e della notte.

Inclinazione terrestre e stagioni: il vero motore del clima

Le stagioni su questo pianeta dipendono dall’angolo di inclinazione dell’asse di rotazione terrestre e non dalla distanza che separa la Terra dal Sole. L’inclinazione determina con quale angolo e per quanto tempo i raggi solari colpiscono le diverse zone della Terra durante l’anno. Quando l’emisfero boreale è inclinato verso il Sole, riceve più luce e calore, e quindi sperimenta l’estate; allo stesso tempo, l’emisfero australe è inclinato in direzione opposta, vivendo l’inverno.

Il ciclo annuale e le variazioni stagionali

Così, anche se a luglio la Terra è più lontana dal Sole, l’emisfero nord resta in estate perché riceve raggi solari diretti e prolungati. A inverso, in gennaio la Terra si trova più vicina al Sole, ma qui è inverno perché l’emisfero boreale è inclinato lontano dai raggi solari. Questo alternarsi crea un ciclo stabile di stagioni nel corso dell’anno. L’affascinante meccanismo servito dai movimenti della Terra e dalla sua inclinazione si riflette poi nella vita quotidiana delle persone, nel clima e nelle attività agricole.

L’evento dell’afelio, quindi, è uno degli snodi importanti nel percorso del nostro pianeta attorno al Sole; un segnale preciso che la Terra sta completando una parte del suo cammino, mentre i cambiamenti climatici stagionali continuano a rispondere alla posizione dell’asse e l’orientamento rispetto ai raggi solari. Già nel corso del 2025, questi passaggi sono osservati dai meteorologi e dagli studiosi per cogliere le variazioni annuali del tempo e preparare previsioni stagionali.

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