Un forte terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito l’Afghanistan orientale, vicino al confine con il Pakistan, nella notte tra domenica e lunedì. L’evento sismico ha causato la morte di due bambini nella provincia di Nangarhar e ferito almeno quindici persone. Il sisma è stato avvertito a centinaia di chilometri di distanza, tra cui la capitale Kabul e la città di Islamabad in Pakistan, registrando danni a edifici fragili e un forte impatto sulla popolazione locale.
Dettagli sulla scossa e localizzazione dell’epicentro a nangarhar
Il terremoto si è verificato alle 23:47 ora locale , con un epicentro situato a circa 42 chilometri dalla città di Jalalabad, capoluogo della provincia di Nangarhar. La profondità registrata è stata di circa 8 chilometri, caratteristica che aumenta la pericolosità della scossa per l’impatto sulla superficie. I sismologi dell’US Geological Survey hanno monitorato l’evento, segnalando che la forza del sisma ha fatto tremare la terra per diversi secondi, ben percepiti anche a Kabul e Islamabad, situate rispettivamente a circa 150 e 370 chilometri dall’epicentro.
Il terremoto superficiale provoca onde sismiche che raggiungono rapidamente la superficie, esponendo maggiormente le strutture agli effetti delle vibrazioni. Questo sistema di monitoraggio permette anche di determinare rapidamente l’entità del danno potenziale e la necessità di interventi urgenti nella zona colpita.
Vittime, feriti e danni nelle aree più colpite del nangarhar
Le autorità locali hanno confermato che il crollo del tetto di una casa ha causato la morte di due bambini nella provincia di Nangarhar. Almeno quindici persone sono rimaste ferite durante il sisma. La fragilità delle costruzioni nel territorio, spesso realizzate senza adeguate tecniche antisismiche, espone soprattutto le comunità rurali a rischi elevati in caso di terremoti.
Jalalabad e i centri limitrofi hanno subito danni a edifici residenziali, mentre la popolazione ha vissuto momenti di panico a causa delle scosse improvvise e prolungate. Testimoni locali e giornalisti hanno raccontato di “una notte agitata” e di interventi immediati per soccorrere i feriti e mettere in sicurezza le abitazioni più a rischio. Le autorità provinciali stanno ancora valutando l’entità complessiva dei danni per pianificare l’assistenza necessaria.
Contesto geologico dell’hindu kush e frequenza dei terremoti in Afghanistan
L’Afghanistan si colloca in una zona geologica particolarmente fragile, lungo la catena montuosa dell’Hindu Kush. Qui convergono la placca tettonica indiana e quella eurasiatica, generando frequenti attività sismiche. Questa configurazione produce terremoti anche di magnitudo elevata, come quello del 7 ottobre 2023, che raggiunse 6.3 causando migliaia di vittime in diverse province.
La provincia di Nangarhar è una delle aree più vulnerabili, non solo per la posizione ma anche per la scarsa resistenza delle infrastrutture. Le comunità locali vivono ancora le conseguenze di anni di conflitti e sottosviluppo, fattori che riducono la capacità di risposta a emergenze come questa. Il sisma recente conferma le difficoltà di questa regione a fronteggiare eventi naturali di rilevanza.
Condizioni umanitarie aggravate da eventi climatici e risposte locali
Nei giorni precedenti al terremoto, Nangarhar era stata colpita da inondazioni improvvise che hanno causato la morte di cinque persone. Le alluvioni hanno danneggiato terreni agricoli e abitazioni, aumentando le difficoltà della popolazione nel mettere in sicurezza la propria situazione. Questa sequenza di calamità rende ancora più complessa la gestione degli aiuti e la ricostruzione.
I governi locali e le organizzazioni umanitarie stanno monitorando con attenzione gli sviluppi per intervenire tempestivamente. Data la fragilità delle infrastrutture e l’impatto di questi eventi, è prevista una valutazione più approfondita per individuare bisogni urgenti di assistenza medica, materiali e supporto logistico. La combinazione di terremoto e inondazioni evidenzia il rischio al quale sono esposte le comunità di Nangarhar.