La città di terracina ha ricordato la liberazione dall’occupazione tedesca con una cerimonia nel luogo stesso dove avvennero i fatti: porta napoletana. La ricorrenza si è svolta alla presenza delle autorità locali e delle associazioni combattentistiche, con momenti di riflessione pubblica legati alla memoria storica della seconda guerra mondiale. Questa giornata rappresenta un richiamo al valore della libertà e un impegno a mantenere vivo il ricordo degli eventi che hanno segnato la comunità.
La cerimonia al luogo simbolo: porta napoletana
La commemorazione del 24 maggio si è tenuta sulla piazza davanti a porta napoletana, un punto cruciale durante la liberazione di terracina nel 1944. L’evento, sentito e partecipato, ha avuto inizio con la deposizione di una corona di fiori alla croce dedicata ai caduti. Questa azione è stata compiuta dall’assessore Alessandra Feudi e dal presidente del consiglio comunale Luca Caringi, alla presenza di rappresentanti civili, militari e delle associazioni combattentistiche.
La scelta di porta napoletana non è casuale: durante la giornata del 24 maggio 1944, quell’area fu teatro di duri scontri tra i militari tedeschi in ritirata e le forze alleate che avanzavano. Percorrere oggi quei luoghi, carichi di storia, ha dato ai cittadini di terracina la possibilità di legare visivamente la memoria all’ambiente urbano, creando un legame tra passato e presente. La partecipazione sia delle istituzioni sia della popolazione ha sottolineato l’importanza di preservare la memoria collettiva con iniziative pubbliche.
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Letture e riflessioni sul periodo del ventennio e la liberazione
Dopo la cerimonia di omaggio floreale, la mattina è proseguita con la lettura di brani tratti da testi storici riguardanti il periodo fascista e la guerra, curati da figure della commissione cultura di terracina. Maria Pia Chionna, presidente della commissione, insieme al consigliere Anna Maria Speranza e a Luigi Orilia, responsabile del cerimoniale, hanno dato voce a passaggi scelti dai saggi dello storico Carmelo Palella, “terracina nel ventennio” e “il primo e l’ultimo”.
La poesia di david maria turoldo
Tra le testimonianze è stata proposta una poesia di David Maria Turoldo, che ha aggiunto una dimensione umana agli eventi narrati con dati e ricordi storici. Le letture hanno offerto una prospettiva concreta sulle condizioni di terracina negli anni cruciali della seconda guerra mondiale, mettendo in luce le sofferenze della popolazione e il sacrificio dei combattenti. Il tono pacato ma intenso di queste testimonianze ha richiamato il pubblico ad una riflessione profonda sul senso della libertà e sul prezzo pagato per riconquistarla.
Il racconto degli eventi del 24 maggio 1944 e i danni subiti dalla città
La presidente della commissione cultura, durante il suo intervento, ha spiegato con precisione come si sono svolti gli eventi della liberazione di terracina. La giornata del 24 maggio fu segnata da scontri durissimi. Le truppe tedesche cercavano di resistere in vari punti della città fino al tramonto, ma vennero infine sopraffatte e sostituite dai battaglioni statunitensi passati oltre i confini comunali intorno alla mezzanotte.
Fu il corrispondente di guerra James E. Roper a descrivere tramite un sistema quasi d’altri tempi, i piccioni viaggiatori, la condizione del cimitero dopo il conflitto: molte tombe erano crivellate di proiettili e i genieri dovettero bonificare l’area da trappole esplosive nascoste nella cappella. La liberazione però non pose fine alle tragedie, perché durante la notte precedente, il 23 maggio, bombardamenti aerei tedeschi avevano colpito duramente gli antichi quartieri, causando decine di vittime tra i civili rientrati dagli sfollamenti.
Questi dettagli mostrano il prezzo umano e materiale pagato da terracina durante quegli ultimi momenti di guerra in città. La memoria storica, tuttavia, non si limita a un racconto di guerre e distruzioni ma vuole anche trasmettere il valore della libertà conquistata con quel sacrificio.
Il valore della memoria storica
L’impegno dell’amministrazione comunale per la memoria e la pace
Il messaggio lanciato dall’amministrazione comunale di terracina nella ricorrenza del 24 maggio si è concentrato sulla necessità di mantenere viva la memoria della liberazione non come semplice celebrazione, ma come impegno concreto a difesa della libertà. Maria Pia Chionna ha insistito sul fatto che ricordare quegli eventi serve anche per rinnovare l’impegno civico a non ripetere gli errori passati e a favorire un modello di pace disarmata e disarmante.
Questo tipo di pace si caratterizza per la non imposizione, l’assenza di minacce e barriere, e una forza basata sull’umiltà che dissipa ogni ostilità. L’amministrazione ha sottolineato che tale messaggio esce dalle parole del sindaco, degli assessori e dei consiglieri che partecipano alla vita pubblica quotidiana di terracina.
L’inno nazionale cantato insieme agli studenti dell’istituto San Giuseppe ha chiuso la cerimonia, facendo sentire la voce della città unita nella memoria e nell’impegno civico. La giornata ha avuto così una connotazione di riflessione perché il ricordo diventi stimolo per un presente più consapevole e per un futuro di pace.