Teramo ha ospitato un evento di rilievo per commemorare i cent’anni della Società Psicoanalitica Italiana , fondata nel 1925 proprio in questa città. L’occasione, segnata da un convegno all’Università, ha raccolto esponenti del mondo scientifico, istituzionale e accademico per ripercorrere una storia densa di innovazioni nella cura della salute mentale. Tra riflessioni e progetti futuri, l’incontro ha sottolineato il legame profondo tra la città abruzzese e la psicoanalisi italiana.
La nascita della società psicoanalitica italiana a teramo e il contesto storico
La Società Psicoanalitica Italiana prende le mosse nel 1925 dentro l’allora ospedale psichiatrico di Teramo, su impulso dello psichiatra Marco Levi Bianchini. La creazione della SPI segnò un passaggio importante in Italia, nel momento in cui la psicoanalisi si affacciava come metodo d’indagine e cura innovativa rispetto a approcci più tradizionali. L’ospedale rappresentava un luogo cruciale per il trattamento delle malattie mentali, e la presenza di figure come Levi Bianchini pose le basi per un pensiero critico destinato a influenzare professionisti e istituzioni.
Nel centenario, si è voluto più che celebrare un’avventura passata richiamare l’attenzione su una «ri-apertura» – come è stato detto durante il convegno – ovvero uno sguardo proiettato verso nuove sfide e, soprattutto, verso la trasformazione del sito che ospitò la nascita della SPI. L’importanza storica di Teramo emerge come simbolo concreto di come la psicoanalisi abbia attraversato un secolo di mutamenti, conservando quel filo conduttore che ha unito teorie e pratiche cliniche e culturali.
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Interventi e testimonianze: ricordo e prospettive dalla società psicoanalitica italiana
Il convegno ha visto l’intervento del presidente della SPI Ronny Jaffè, accompagnato dal vicepresidente Fabio Castriota e da due figure storiche della società psicoanalitica: Gabriella Gentile, di origine teramana, e Fabrizio Rocchetto, che ha moderato le sessioni. La presenza di questi ultimi ha contribuito a legare l’eredità storica del centenario con le nuove generazioni.
Tra i discorsi più intensi, quello dello psichiatra Francesco Saverio Moschetta, che ha guidato il Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Teramo per anni. Moschetta ha evidenziato le difficoltà iniziali e le innovazioni introdotte proprio nell’ospedale psichiatrico teramano, raccontando una storia fatta di cambiamenti profondi nella concezione della cura della malattia mentale.
Lucrezia Loporcaro, giovane psicoanalista e rappresentante dei membri della SPI under 40, ha chiuso con uno sguardo in avanti. Ha ricordato come il centenario sia anche uno stimolo a rinnovare metodologie e pratiche, mantenendo il dialogo tra passato e futuro aperto. La sua testimonianza ha offerto una prospettiva sulle sfide contemporanee che investono la psicoanalisi nella società attuale e le aspettative verso nuovi approcci e modelli.
Il convegno all’università: un incontro tra istituzioni, scienza e cittadinanza
L’Aula Tesi del Polo Spaventa all’Università di Teramo si è trasformata in un luogo di confronto aperto, con la presenza non solo degli psicoanalisti e studiosi ma anche di rappresentanti istituzionali. Erano presenti infatti la consigliera regionale Marilena Rossi, il sindaco Gianguido D’Alberto e il direttore generale della ASL di Teramo Maurizio Di Giosia. Il dialogo si è esteso anche ai rappresentanti professionali, come il presidente dell’Ordine dei Medici Cosimo Napolitano e la consigliera dell’Ordine degli Psicologi Gloria Di Rocco.
Il rettore Christian Corsi ha sottolineato il valore simbolico e concreto dell’evento, annunciando l’avvio, previsto per l’autunno 2025, dei lavori per la trasformazione dell’ex ospedale psichiatrico che ospitò la nascita della SPI in una “Cittadella della Cultura”. Un progetto da 20 milioni di euro che ambisce a dare nuova vita a un edificio carico di storia, trasformandolo in spazio pubblico per eventi culturali e iniziative di valorizzazione del patrimonio locale.
Le parole del rettore hanno suscitato interesse e attenzione al tema del recupero di spazi storici e della promozione della cultura legata alla salute mentale, un ambito che in questi cento anni ha avuto profondi mutamenti, intrecciati con la città di Teramo e la sua comunità.
Il futuro della società psicoanalitica italiana e l’eredità di teramo
La città di Teramo torna protagonista nel cammino della Società Psicoanalitica Italiana. Dopo il convegno di giugno, il prossimo appuntamento ufficiale per celebrare i cento anni della SPI si terrà a Roma il 27 settembre 2025. La storia appena raccontata sarà quindi un punto di partenza per un evento di livello nazionale.
L’eredità lasciata dalla nascita della SPI nel capoluogo abruzzese si mantiene viva attraverso questa continuità, dettata non solo dalla memoria ma anche da impegni concreti. La trasformazione dell’ex ospedale psichiatrico in una cittadella culturale rappresenta infatti un’occasione per ampliare la riflessione sulla salute mentale e la sua collocazione nel tessuto urbano e sociale.
Il percorso del secolo passato, con tutte le sue tappe complesse, rafforza l’idea di una disciplina che si confronta con la vita, la sofferenza e il sapere umano. Teramo si conferma così luogo di passaggi importanti, in cui il dialogo tra esperienze mediche e culturali continua a svilupparsi.