Nella mattinata di ieri a Vicenza si sono registrati momenti di grande tensione tra un gruppo di manifestanti e le forze dell’ordine. La protesta è nata contro la costruzione dell’Alta Velocità e ha espresso solidarietà alla causa palestinese. Il corteo ha coinvolto circa un centinaio di persone, in prevalenza provenienti dal centro sociale e altre associazioni locali, creando non pochi problemi alla viabilità e alle attività commerciali della zona.
La mobilitazione e i primi disagi nella zona ovest di Vicenza
Il corteo ha preso il via intorno alle 9 del mattino nella parte ovest del capoluogo vicentino. Le strade si sono presto riempite di manifestanti che hanno bloccato alcune vie, rallentando il traffico in un’area già vivace per la rassegna orafa internazionale in corso presso la Fiera di Vicenza. L’evento, iniziato il giorno precedente e destinato a proseguire fino a martedì, ha subito interferenze sul transito degli operatori del settore che si stavano recando alle esposizioni. Le proteste hanno quindi coinvolto anche una platea più ampia, composta da lavoratori e visitatori, oltre agli addetti alla sicurezza.
Gli organizzatori hanno riunito diverse sigle associative, con una forte presenza di militanti del centro sociale, che hanno scelto questa data per far sentire il loro dissenso rispetto al progetto Tav, considerato da loro un elemento di danno ambientale e sociale. Il tema della solidarietà alla Palestina si è intrecciato alla rivendicazione locale, dando origine a slogan e cartelli con riferimenti a entrambe le cause. L’atmosfera si è fatta progressivamente più tesa man mano che la manifestazione andava avanti.
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L’assalto ai cantieri Tav e il lancio di oggetti contro le barriere
A metà mattinata la situazione è degenerata. I manifestanti, ormai più di centinaio, si sono avvicinati ai cantieri del Tav presenti in città e hanno tentato di forzare le recinzioni per impedire l’avanzamento dei lavori. Nel corso di questa fase alcuni hanno lanciato all’interno dell’area di cantiere letame e altri oggetti, gesto che ha aumentato la tensione con le forze dell’ordine schierate per assicurare la sicurezza e l’ordine pubblico.
Lanci di materiali come il letame rappresentano una forma di protesta simbolica, ma hanno causato disagi e rischi per la sicurezza degli operatori sul posto. La presenza costante degli agenti ha impedito un’escalation della situazione, anche se i momenti di confronto ravvicinato non sono mancati. Le forze dell’ordine hanno presidiato le zone più critiche senza ricorrere a interventi violenti, mantenendo una linea di contenimento nell’attesa che la manifestazione si concludesse senza ulteriori incidenti.
Le autorità locali hanno monitorato le evoluzioni della protesta, preoccupate per le ripercussioni sulla città e sulle attività economiche connesse alla Fiera. In particolare, la campagna contro il Tav ha assunto un carattere sempre più acceso nelle ultime settimane a Vicenza, raccogliendo l’attenzione anche dei media nazionali. Questa manifestazione si inserisce proprio in questa fase di maggiore mobilitazione.