La situazione a Gaza rimane al centro delle diplomazie internazionali. Mercoledì sera la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per discutere della drammatica escalation di violenza in Medio Oriente. Contemporaneamente, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto duramente sulla questione durante un discorso pubblico, condannando le azioni israeliane e sottolineando l’urgenza di un intervento umanitario.
La telefonata tra meloni e netanyahu: richieste e impegni italiani
Mercoledì sera la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Questa chiamata ha rivolto l’attenzione sull’immediata necessità di fermare le ostilità che coinvolgono Gaza, territorio ormai invivibile secondo le parole della premier. Palazzo Chigi ha diffuso una nota che riporta come Meloni abbia chiesto di mettere fine ai combattimenti, definendo la situazione “insostenibile ed ingiustificabile”.
Accesso umanitario e iniziative italiane
La conversazione ha inoltre consentito di ribadire l’urgenza di garantire un accesso umanitario senza ostacoli alla popolazione civile intrappolata nella striscia di Gaza. L’Italia ha confermato il proprio impegno tramite l’iniziativa “Food for Gaza”, volta a portare aiuti alimentari e umanitari a chi soffre la crisi. Palazzo Chigi ha sottolineato che grazie a questo piano saranno accolti cinquanta civili palestinesi in Italia, mentre partiranno nuove spedizioni di aiuti umanitari diretti alla popolazione locale. La telefonata dunque ha cercato di costruire un ponte diplomatico su un banco di tensione molto alto, puntando sull’attenzione verso le condizioni dei civili.
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L’intervento del presidente mattarella e la critica al governo israeliano
Lo stesso giorno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso un durissimo giudizio sugli sviluppi nel conflitto israelo-palestinese. In un discorso pubblico che rievocava un incontro con gli ambasciatori nella festa nazionale al Quirinale, il capo dello stato ha definito la situazione di Gaza “giorno dopo giorno drammaticamente più grave e intollerabile”. Mattarella ha sperato che i momenti di sospensione delle ostilità diventino vere pause di cessate il fuoco, senza ripresa immediata dei combattimenti.
Attacco di hamas e condanna di mattarella
Ricordando l’attacco di Hamas del 7 ottobre di due anni fa, che ha causato molte vittime tra civili israeliani e il rapimento di ostaggi ancora trattenuti, Mattarella ha condannato con forza il rifiuto da parte del governo Netanyahu di osservare le norme del diritto umanitario. Ha fatto esplicito riferimento a norme richiamate non a caso da Leone XIV, evidenziando come ridurre alla fame intere popolazioni, bambini e anziani compresi, sia una pratica “disumana”.
Il presidente ha inoltre denunciato l’occupazione “abusiva e violenta” di territori palestinesi in Cisgiordania e ha segnalato l’allarme per il clima di paura e odio crescente, che potrà solo far aumentare le tensioni. Mattarella ha richiamato quindi l’attenzione sul pericolo che la guerra continua generi futuro risentimento e nuovi conflitti, anziché garantire sicurezza duratura.
Gli attacchi e le vittime civili: la denuncia di mattarella
Nel suo discorso il presidente Mattarella si è soffermato soprattutto sulle tragedie che vedono coinvolti civili innocenti a Gaza. Ha citato in particolare il bombardamento della parrocchia della Sacra Famiglia, definito da molti “un errore”. Ma ha aggiunto che a lungo la storia insegna, da Seneca a Sant’Agostino, come “sbagliare sia umano, ma perseverare nel male sia diabolico”. Il riferimento vale per le continue azioni militari contro ambulanze, personale medico, donne e bambini in fila per acqua o cibo.
Violenze e sofferenze nella popolazione civile
Mattarella ha elencato con precisione gli episodi di violenza che hanno ucciso persone affamate, malate o disarmate, distruggendo ospedali e centri di assistenza. Il discorso ha sottolineato come queste morti non sembrino il frutto di semplici errori, ma piuttosto di una volontà ostinata di colpire indiscriminatamente. La presenza in ospedale italiano di un bambino sopravvissuto a un bombardamento che ha ucciso suo padre e nove fratelli ha rappresentato simbolicamente questa catena di sofferenze.
Su queste basi Mattarella ha chiamato a riflettere sulla natura e le conseguenze della guerra, mettendo in guardia dall’alimentare ulteriormente il ciclo di odio e violenza nei territori colpiti.
L’impegno italiano tra aiuti umanitari e accoglienza
L’impegno rappresentato dalla telefonata Meloni-Netanyahu si incrocia con azioni concrete decise dall’Italia. Il progetto “Food for Gaza” punta a portare cibo e medicinali alla popolazione civile, garantendo un passaggio sicuro e la distribuzione senza ostacoli. In parallelo è stato deciso l’ingresso nel nostro paese di una cinquantina di civili palestinesi in condizioni di particolare vulnerabilità.
Queste misure sono parte delle risposte italiane alla situazione che appare ormai tra le più gravi nel Medio Oriente contemporaneo. L’intenzione dichiarata di interrompere combattimenti e permettere l’accesso agli aiuti umanitari rimane in primo piano nell’agenda governativa. Allo stesso tempo, la critica ribadita dal capo dello stato evidenzia la distanza che ancora separa la realtà sul campo dal rispetto dei diritti delle persone coinvolte in questo conflitto.
L’attenzione politica italiana si concentra dunque su due livelli: fare pressione per la cessazione delle ostilità e intervenire concretamente con assistenza e accoglienza umanitaria per chi patisce la crisi.