Tavolo con prefettura, comune di milano e famiglie per sbloccare i cantieri fermi dopo le inchieste

Tavolo con prefettura, comune di milano e famiglie per sbloccare i cantieri fermi dopo le inchieste

A Milano si avvia un tavolo istituzionale tra prefettura, comune di Milano e famiglie coinvolte per sbloccare i cantieri immobiliari fermi a causa delle inchieste sull’urbanistica locale e rilanciare i progetti edilizi.
Tavolo Con Prefettura2C Comune Tavolo Con Prefettura2C Comune
A Milano nasce un tavolo istituzionale tra prefettura, comune e famiglie per sbloccare i cantieri immobiliari bloccati da inchieste urbanistiche, con l’obiettivo di riavviare i lavori e risolvere le difficoltà abitative di migliaia di famiglie. - Gaeta.it

A Milano si apre un tavolo istituzionale tra prefettura, comune e famiglie coinvolte per affrontare il blocco dei cantieri immobiliari causato dalle recenti inchieste sull’urbanistica locale. L’obiettivo è trovare soluzioni per riavviare i progetti edilizi fermi e favorire il rilascio dei permessi necessari, dopo mesi di stop che hanno rallentato la consegna delle abitazioni.

L’incontro tra sindaco sala e il comitato delle famiglie sospese

Il confronto si è svolto nella sede del comune di milano, dove il sindaco giuseppe sala ha incontrato il comitato delle famiglie sospese, un gruppo che raccoglie cittadini con case acquistate ma ancora inaccessibili per via del blocco dei cantieri. L’incontro, durato meno di due ore, ha lanciato l’idea di un tavolo operativo che possa avviare interventi concreti a breve termine. Il comitato ha spiegato le difficoltà vissute dalle famiglie rimaste in attesa, evidenziando la necessità di riprendere i lavori sui cantieri bloccati e agevolare quelli ancora da avviare.

La situazione creatasi ha messo in evidenza la frustrazione delle persone coinvolte, che spesso si sono trovate impossibilitate a trasferirsi nelle loro abitazioni già acquistate, restando in un limbo che ha generato tensioni sociali e finanziarie.

La natura e i partecipanti del nuovo tavolo istituzionale

Il tavolo, la cui partenza potrebbe avvenire già a settembre, vedrà la partecipazione della prefettura, del comune di milano e delle famiglie direttamente interessate. Si affiancherà alla task force comunale attiva da mesi, impegnata a verificare le autorizzazioni edilizie secondo i nuovi criteri stabiliti dalla procura della repubblica. Questi criteri più severi hanno causato rallentamenti nelle procedure di rilascio di concessioni, che hanno a loro volta bloccato diverse opere edilizie nella città.

Il prefetto e l’amministrazione locale lavoreranno insieme per garantire trasparenza e procedimenti più snelli, senza rinunciare al controllo della legalità. Il coinvolgimento diretto delle famiglie nel tavolo servirà a rappresentare più efficacemente le problematiche vissute da chi si trova bloccato dentro questa situazione difficile.

Ruolo della regione e attese di coinvolgimento del governo

Filippo Borsellino, portavoce del comitato famiglie sospese, ha dichiarato che la regione lombardia ha già espresso disponibilità a essere coinvolta nel tavolo. Si attende ora una presa di posizione anche da parte del governo centrale, con l’auspicio che il ministro matteo salvini possa partecipare direttamente agli incontri o sostenere la ripresa dei cantieri.

Il comitato spera che, accanto a prefettura e comune, anche le istituzioni regionali e nazionali possano fornire un contributo concreto per superare l’impasse burocratica e legale che ha bloccato molti lavori. Il sostegno governativo potrebbe tradursi in interventi normativi o risorse aggiuntive per velocizzare le autorizzazioni.

Le richieste e le prospettive delle famiglie sospese

Le famiglie coinvolte nel blocco dei cantieri si aspettano risultati già entro i mesi di settembre e ottobre. In mancanza di risposte concrete, valutano azioni legali, tra cui una possibile class action che coinvolgerebbe comune e costruttori responsabili dei rallentamenti. Al momento, questa opzione resta al vaglio, ma sottolinea la pressione crescente sulle autorità e sugli operatori del settore.

Il comitato ha stimato che circa 4500 famiglie sono interessate direttamente da cantieri sequestrati, immobili completati ma sotto inchiesta o progetti edilizi rimasti fermi prima di partire. Questi numeri indicano un disagio sociale significativo che si riflette anche sull’economia locale, soprattutto nel mercato immobiliare.

Contesto e dimensioni del problema a milano

Dall’anno 2015 a oggi, vengono calcolati circa 50 mila alloggi costruiti o in costruzione a milano con almeno una delle problematiche individuate dalla procura. Queste irregolarità riguardano principalmente autorizzazioni mancanti o non conformi, blocchi imposti e inchieste aperte su violazioni urbanistiche.

La vasta diffusione del fenomeno ha complicato il quadro cittadino, rallentando lo sviluppo edilizio e causando disagio a molte famiglie, acquirenti o inquilini. Le autorità hanno dovuto rafforzare il controllo sulle procedure, impedendo il proseguimento di cantieri non a norma ma causando allo stesso tempo ritardi e incertezze.

L’avvio del tavolo tra prefettura, comune e famiglie si configura come un tentativo di affrontare direttamente queste criticità, mantenendo il rigore richiesto dalla legge ma evitando un blocco totale delle attività edilizie. Milano resta così al centro di un confronto delicato tra legalità, sviluppo urbano e bisogno abitativo.

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