Tajani: “Nessuna garanzia dal governo per gli italiani a bordo della Global Sumud Flotilla”

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Tajani denuncia assenza di garanzie per italiani sulla Global Sumud Flotilla. - Gaeta.it

Sara Gatti

15 Settembre 2025

La Global Sumud Flotilla, la missione di solidarietà verso Gaza, continua a far discutere. Tra il governo italiano e gli attivisti a bordo, la tensione resta alta. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha voluto chiarire la posizione ufficiale, prendendo le distanze dalla protezione agli italiani coinvolti nella spedizione diretta verso la Striscia di Gaza. Nel frattempo, i parlamentari del Movimento 5 Stelle difendono con forza il loro impegno.

Tajani scarica la responsabilità: “assistiamo, ma il rischio è solo vostro”

A Roma, durante un evento dedicato alla formazione di futuri diplomatici, Tajani ha parlato della Global Sumud Flotilla, impegnata a sfidare il blocco navale su Gaza. Il ministro ha detto che lo Stato italiano può fornire solo assistenza diplomatica e consolare, ma ha chiarito che il viaggio resta “a rischio e pericolo” di chi partecipa. Nessuna protezione attiva da parte del governo, soprattutto perché le imbarcazioni non battono bandiera italiana.

Dal punto di vista del governo, dunque, non è prevista alcuna azione della Marina Militare per difendere navi considerate straniere o indipendenti. La scelta è politica e diplomatica: c’è una netta linea tra la tutela ufficiale e la volontà personale di prendere parte a una missione delicata, sia dal punto di vista umanitario che politico. Questa posizione ha scatenato reazioni in Parlamento e tra gli attivisti, che rivendicano il legame con la bandiera italiana e la serietà del loro impegno.

M5s: “Siamo italiani e sventoliamo il tricolore”

Marco Croatti, senatore del Movimento 5 Stelle a bordo della Global Sumud Flotilla, ha risposto subito a Tajani con un post su Facebook. Croatti smentisce l’idea che le navi non abbiano bandiera italiana: molte, compresa la sua, la portano regolarmente. E aggiunge che chi partecipa a questa spedizione dà lustro all’Italia, mostrando un impegno che, secondo lui, il governo non ha.

Per il senatore, l’obiettivo della Flotilla è portare solidarietà ai civili di Gaza, offrendo un canale umanitario in mezzo a bombardamenti e povertà. Croatti critica la passività del governo Meloni sulla crisi, ricordando che l’Italia non ha mai condannato apertamente le azioni di Israele, da lui definite “massacro”. Lancia poi un appello: prenda esempio dalla Spagna, dove premier e ministro degli Esteri hanno garantito piena protezione ai cittadini sulle imbarcazioni dirette verso Gaza.

Capigruppo M5S attaccano Tajani: “Parole Gravissime, a rischio gli italiani”

Francesco Silvestri e Bruno Marton, capigruppo M5S nelle Commissioni Esteri di Camera e Senato, hanno duramente contestato le parole di Tajani. Le hanno definite “gravissime” perché, secondo loro, lasciano mano libera alle autorità israeliane, mettendo in pericolo centinaia di italiani coinvolti. Per loro, il governo nega una protezione fondamentale a cittadini che invece andrebbero difesi come tutti gli altri.

I due esponenti sottolineano come la linea ufficiale sembri lontana dall’idea di mettere in salvo i connazionali. Criticano duramente il governo Meloni, definito incapace, e mettono in luce il ruolo coraggioso dei parlamentari in prima linea nella Flotilla, che rappresentano una risposta a un’azione istituzionale ritenuta insufficiente. L’appello è a tornare alla tradizione umanitaria italiana, che dovrebbe prevalere sulle scelte politiche attuali.

Flotilla italiana, la navigazione va avanti tra attese e incertezze

Le diciotto imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla sono partite sabato 25 maggio dal porto di Augusta, in Sicilia. Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana, ha fatto il punto all’agenzia Adnkronos. Le barche sono ancora ferme in rada a Porto Palo, in attesa di unirsi alle altre imbarcazioni in arrivo dalla Tunisia.

La strategia è chiara: le navi tunisine, partite qualche ora prima, si dirigono verso le acque davanti a Malta, dove le italiane dovrebbero raggiungerle entro pochi giorni. Solo dopo aver formato un gruppo più numeroso si tenterà la navigazione verso Gaza. I coordinatori della Flotilla si dicono fiduciosi di riuscire a incontrarsi e proseguire insieme.

Questa fase è cruciale. Procedere uniti serve a dare maggiore visibilità internazionale alla spedizione e a rafforzare la capacità di superare eventuali ostacoli da parte delle autorità israeliane. Il viaggio resta comunque rischioso, come ha ricordato anche il ministro Tajani, ma per gli attivisti è un dovere di solidarietà verso la popolazione di Gaza, isolata dal blocco navale.