Il dibattito sul possibile estensione del terzo mandato per i presidenti di regione torna a far discutere nella politica italiana. Nel 2025, Forza Italia mantiene una posizione ferma contro questa modifica, nonostante aperture arrivate da altri esponenti del centrodestra come Fratelli d’Italia. Le dichiarazioni arrivate dal vertice di maggioranza e dagli esponenti di Fi chiariscono la linea ufficiale del partito, e sottolineano motivazioni che vanno oltre nomi o pressioni politiche.
Posizioni chiare da forza italia contro il terzo mandato per i governatori
Antonio Tajani, leader di Forza Italia e vicepremier, ha spiegato come durante l’ultimo vertice di maggioranza non si sia affrontato il tema del terzo mandato per i governatori, ribadendo però la contrarietà della sua forza politica. Ha chiarito che tale opposizione non nasce da un contrasto personale o politico verso singoli amministratori territoriali, ma da un principio politico e culturale ben definito. Tajani ha detto che, “pur restando aperti al confronto con gli alleati di governo, la linea di Fi su questo punto non cambierà.”
Anche Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, ha ripreso questa posizione. Intervistato dopo le dichiarazioni di Fratelli d’Italia a favore di un’apertura al terzo mandato, Nevi ha sottolineato come Fi mantenga una chiara linea di rifiuto. Spiega che non si tratta di giudizi sulle persone — come i presidenti di regione Vincenzo De Luca o Luca Zaia, citati spesso nel dibattito — ma di una scelta dettata da considerazioni sul bilanciamento dei poteri e sulla prevenzione di eccessive concentrazioni di responsabilità.
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La posizione di Forza Italia, spiegata da Nevi, si basa sulla convinzione che il limite dei due mandati per i presidenti di regione sia necessario per evitare accumuli di potere difficili da rimuovere successivamente. La preoccupazione riguarda il rischio che un mandato troppo lungo o un terzo mandato produca un effetto di “incrostazione” dei poteri territoriali, in cui la figura del governatore acquisisce un controllo eccessivo e duraturo, possibile ostacolo a nuovi equilibri democratici.
Questo orientamento non punta a escludere figure particolari, ma a mantenere una regola condivisa per tutte le regioni italiane. La questione quindi si colloca a un livello istituzionale e politico più ampio, evitando personalismi o trattative basate su situazioni contingenti. Nevi ha spiegato che Forza Italia resta pronta a confrontarsi con i partner di coalizione, ma senza modificare questa convinzione in modo opportunistico.
Il confronto all’interno della coalizione di centrodestra
Nel corso dei primi mesi del 2025, il tema del terzo mandato per i governatori ha diviso una parte della maggioranza. Fratelli d’Italia ha mostrato un’apertura al cambiamento, spingendo per superare il limite dei due mandati. Questa posizione ha scatenato un confronto serrato con l’alleato Forza Italia, che finora sembra inamovibile nella sua linea di rigetto.
Il dibattito coinvolge anche altre realtà politiche e amministrative del centrodestra, creando una dinamica che rischia di influenzare le prossime scelte sulla legge elettorale regionale e sulle normative di governo locale. La discussione assume rilevanza non solo sul piano politico interno, ma anche per i riflessi sulle procedure di nomina e per la qualità della governance territoriale.
Monitorare l’evoluzione della questione
Seguire come si evolverà questa questione rimane importante per capire quali saranno le mosse della maggioranza, e quale equilibrio sarà trovato tra rinnovamento e continuità politico-amministrativa nelle regioni italiane.