tagli ai finanziamenti della NOAA mettono a rischio lo studio dell’inquinamento atmosferico da satelliti e razzi

tagli ai finanziamenti della NOAA mettono a rischio lo studio dell’inquinamento atmosferico da satelliti e razzi

La riduzione dei fondi alla National Oceanic and Atmospheric Administration negli Stati Uniti mette a rischio la ricerca sugli effetti inquinanti di razzi e satelliti, con possibili gravi conseguenze per l’atmosfera e il clima.
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I tagli ai fondi USA per la ricerca atmosferica mettono a rischio il monitoraggio dell’inquinamento causato da razzi e satelliti, con possibili gravi effetti sull’atmosfera e il clima terrestre. - Gaeta.it

La riduzione dei fondi per la ricerca atmosferica negli Stati Uniti può compromettere la comprensione degli effetti che l’inquinamento causato da razzi e satelliti esercita sull’atmosfera terrestre. L’attenzione si concentra soprattutto sulle conseguenze di un numero crescente di satelliti e di detriti spaziali che rientrano e si consumano ad alta quota, rilasciando particelle potenzialmente dannose per l’equilibrio ambientale e climatico.

I tagli ai fondi della noaa e le ripercussioni sulla ricerca atmosferica

La National Oceanic and Atmospheric Administration negli Stati Uniti dovrà affrontare un taglio di 1,52 miliardi di dollari nei finanziamenti alla ricerca per il 2025. La maggior parte delle risorse sottratte riguarderà il settore della climatologia e in particolare l’Office of Atmospheric Research, che si occupa di progetti volti a monitorare come inquinanti provenienti da satelliti e razzi influenzano l’atmosfera. Secondo quanto riportato da testate come Science e il Guardian, questa riduzione rappresenta una battuta d’arresto significativa per il controllo e la conoscenza degli effetti atmosferici legati alle attività spaziali.

Avvertimento degli scienziati

Gli scienziati avvertono che sospendere o ridurre questa attività di misura e osservazione potrebbe farci perdere un punto di controllo cruciale. Senza dati aggiornati e completi, sarà difficile prevedere l’evoluzione dell’inquinamento atmosferico ad alta quota e le sue conseguenze sul clima terrestre. La ricerca, in effetti, richiede continuità per identificare in tempo i rischi e le alterazioni.

L’inquinamento provocato dai razzi e dai satelliti in orbita terrestre

Negli ultimi quindici anni, il numero di satelliti orbitanti attorno alla Terra è aumentato moltissimo, con la proliferazione soprattutto di costellazioni come Starlink. La crescita di questi dispositivi ha portato a un aumento sostanziale dei detriti spaziali che, entrando nell’atmosfera, si consumano liberando sostanze inquinanti. Samantha Lawler, professoressa di astronomia all’università di Regina in Canada, ha evidenziato come solo nel mese scorso i rientri di satelliti Starlink abbiano raggiunto una media di tre al giorno. Questo significa una grande quantità di metalli e materiali introdotti nell’atmosfera superiore, in un momento fondamentale per mantenere e aumentare il monitoraggio scientifico.

Processo di rientro e conseguenze atmosferiche

Il rientro di questi corpi non è un processo innocuo: ogni satellite è composto da elementi che non fanno parte naturalmente dell’atmosfera terrestre. La combustione di questi materiali comporta un rilascio di ossidi e particelle insolite, con potenziali ripercussioni sull’equilibrio atmosferico. La quantità di questi rientri è destinata a crescere, rendendo il monitoraggio più importante che mai.

Materiali rilasciati e impatti attesi sull’atmosfera e sul clima

I satelliti contengono soprattutto alluminio, un metallo che non si trova solitamente nei meteoriti che attraversano l’atmosfera. Oltre all’alluminio, vengono rilasciati litio e altri materiali non presenti nella stratosfera o mesosfera in condizioni naturali. Lo scioglimento di alluminio in alta quota produce ossidi che possono contribuire al consumo dello strato di ozono. Questo fenomeno interessa la capacità dell’atmosfera di schermare le radiazioni ultraviolette.

Le particelle derivanti dalla combustione metallica possono modificare l’equilibrio termico dell’aria altissima. Anche la fuliggine emessa dai motori dei razzi gioca un ruolo simile, agendo come corpo assorbente di calore nell’atmosfera superiore. Gli studiosi temono che la presenza di queste sostanze chimiche artificiali in strati atmosferici di solito non contaminati possa incrementare le alterazioni climatiche, aggravando il cambiamento climatico risultato dell’aumento di gas serra.

La riduzione della sorveglianza scientifica rischia di lasciare queste dinamiche senza un controllo adeguato, con impatti poco prevedibili a lungo termine sul clima globale. La ricerca continua su queste tematiche è dunque vitale per contenere le interferenze umane sull’ambiente terrestre.

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