Sviluppo di un turismo culturale subacqueo nel mar jonio grazie al progetto bluecultour tra calabria puglia e grecia

Sviluppo di un turismo culturale subacqueo nel mar jonio grazie al progetto bluecultour tra calabria puglia e grecia

bluecultour valorizza il patrimonio culturale sommerso del mar jonio in calabria, puglia e grecia occidentale, promuovendo turismo sostenibile, tecnologie immersive e cooperazione transfrontaliera tra italia e grecia.
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Bluecultour è un progetto europeo che valorizza il patrimonio culturale sommerso del Mar Jonio tra Calabria, Puglia e Grecia occidentale, promuovendo un turismo sostenibile attraverso tecnologie immersive e cooperazione transfrontaliera. - Gaeta.it

Il progetto bluecultour punta a valorizzare il patrimonio culturale sommerso del mar jonio, con interventi mirati in calabria, puglia e grecia occidentale. Grazie a un finanziamento europeo di oltre un milione di euro, l’iniziativa si propone di creare un’offerta turistica integrata basata sulle risorse subacquee, promuovendo un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. L’attenzione si concentra sulle rotte dei relitti storici e sull’uso di tecnologie immersive per far conoscere un mare ancora largamente nascosto.

Obiettivi e partner del progetto bluecultour

Bluecultour nasce con l’intento di creare una rete comune fra territori italiani e greci, unendo le forze per sviluppare un prodotto turistico che faccia emergere il valore delle ricchezze sommerse. Fabio Bruno, professore dell’università della calabria e coordinatore del progetto, ha sottolineato l’importanza di un turismo che rispetti l’ambiente marino e valorizzi la cultura subacquea.

L’iniziativa conta su un budget di un milione e duecentomila euro e durerà due anni. Fra i soggetti coinvolti ci sono la regione calabria, la soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, e la municipalità greca di kyllini. Il sostegno arriva dall’eforato delle antichità subacquee greco e dall’area marina protetta capo rizzuto.

Il partenariato si pone l’obiettivo di mettere a sistema conoscenze, competenze e tecnologie, puntando su attività che vanno dalla valorizzazione del patrimonio alla formazione degli operatori. La sinergia tra enti di ricerca, pubbliche amministrazioni e istituzioni culturali crea le basi per un modello di turismo culturale marino calibrato sui valori ambientali e comunitari.

Un progetto che unisce tecnologia ricerca e territorio

Tecnologia digitale e valorizzazione culturale

Maurizio muzzupappa, delegato del rettore al trasferimento tecnologico, ha descritto bluecultour come una manifestazione concreta della cosiddetta “terza missione” dell’università. Il progetto integra innovazioni tecnologiche con la promozione culturale, favorendo esperienze immersive capaci di avvicinare il pubblico al patrimonio sommerso.

Il ruolo delle nuove tecnologie digitali si concretizza nella creazione di percorsi sensoriali e multimediali, che danno nuova vita a reperti archeologici e fondali ricchi di storia. Si prevede di unire la fruizione diretta, per esempio con immersioni guidate, e strumenti virtuali che ampliano l’accessibilità anche a chi non può visitare di persona.

Questo approccio riflette una strategia capace di intrecciare la ricerca scientifica con un impatto tangibile sul territorio, favorendo sia la tutela sia la crescita di nuove forme di turismo. La prospettiva è di creare valore per le comunità locali attraverso una cultura fruibile e condivisa, senza limitarla ai tradizionali circuiti museali.

L’impegno della regione calabria nel promuovere turismo subacqueo

Cosimo Carmelo Caridi, dirigente della regione calabria, ha messo in rilievo il ruolo della regione nel coordinare le attività di bluecultour. La regione vuole stimolare l’incontro tra domanda e offerta turistica valorizzando le esperienze di nicchia legate al patrimonio sottomarino.

Le strategie di promozione prevedono di coinvolgere gli operatori locali, predisporre campagne mirate e costruire una rete di servizi specializzati. C’è un’attenzione chiara per l’uso degli strumenti digitali che amplifichino la diffusione e migliorino la qualità dell’offerta.

L’obiettivo è attirare visitatori consapevoli e interessati, capaci di apprezzare la specificità delle risorse naturali e culturali del mar jonio. La regione mira a ricavare da questo turismo un flusso economico sostenibile, che conservi l’identità e la bellezza dell’ambiente.

Valorizzare il mare come museo sommerso

Francesca Romana Paolillo, soprintendente per il patrimonio culturale subacqueo, ha ricordato come il mare rappresenti il museo più vasto esistente, ma ancora poco esplorato o conosciuto. Sottolinea la necessità di diffondere consapevolezza riguardo a questi beni, incoraggiando pratiche di tutela e visite responsabili.

La collaborazione tra i partner del progetto vuol promuovere la gestione corretta dei siti, evitando danni e degrado. Importante è l’educazione dei visitatori, affinché si crei un rapporto di rispetto e responsabilità verso i fondali e i reperti conservati.

In questo senso, bluecultour vuole anche dotare gli operatori locali di strumenti e competenze per migliorare l’accoglienza e la gestione dei flussi turistici. L’attenzione non si concentra solo sull’aspetto culturale, ma anche su quello ambientale e sociale.

Il valore della collaborazione tra territori e la cooperazione transfrontaliera

Il coordinatore del segretariato del programma interreg grecia-italia, Gianfranco Gadaleta, ha evidenziato come bluecultour sia l’unico progetto con leadership calabrese tra i 37 finanziati nel bando 2021-2027. Questo risultato sottolinea il ruolo strategico della regione all’interno della cooperazione euro-mediterranea.

Per Gadaleta, il progetto dimostra come il dialogo transfrontaliero favorisca la conoscenza reciproca e crei opportunità per uno sviluppo equilibrato. L’iniziativa punta a un turismo di qualità, limitato e attento, che genera ricadute positive locali ed evita gli effetti negativi del turismo di massa.

La dimensione sovranazionale contribuisce a mettere insieme risorse e competenze diversificate, rendendo possibile un lavoro comune sull’ambiente marino e culturale del mar jonio. Il progetto diventa quindi modello per future collaborazioni nella zona.

Azioni pilota nei siti di calabria puglia e grecia occidentale

Bluecultour prevede interventi concreti in tre aree chiave che mostrano tracce di storia sommersa di grande interesse. In calabria, lungo la costa ionica dalle zone di crotone a roccella ionica, si studieranno tre relitti di epoca moderna, identificando potenzialità per visite subacquee e percorsi educativi.

In puglia, la zona del golfo di taranto offrirà attrazioni come il relitto dei sarcofagi di san pietro in bevagna e la baia di saturo che conserva i resti di tre imbarcazioni antiche. Questi siti uniscono elementi archeologici e paesaggistici da valorizzare insieme.

Sull’altra sponda del mar jonio, in grecia occidentale, il progetto interesserà il porto sommerso dell’antica kyllene e quello medievale di glarentza, nel peloponneso nord-occidentale. Questi punti hanno particolare rilievo storico: glarentza era scalo per i pellegrini diretti a olimipa.

Queste aree diventeranno centri pilota per sperimentazioni e iniziative sul campo, a partire dalla nascita di blue heritage centers, luoghi dove i visitatori potranno conoscere con esperienze immersive il patrimonio subacqueo locale.

Formazione e coinvolgimento degli operatori locali

Uno dei punti chiave del progetto riguarda la formazione destinata agli operatori turistici e culturali. Verranno organizzati corsi, workshop e momenti di confronto che incoraggino la collaborazione tra imprese e altri soggetti presenti sul territorio.

L’obiettivo è incentivare la co-creazione di prodotti turistici basati sulle risorse blu, facendo crescere conoscenze e capacità nella gestione e promozione di questo tipo di turismo. La partecipazione attiva degli stakeholder è fondamentale per costruire proposte stabili e competitive.

Attraverso il networking, bluecultour punta a rafforzare le relazioni tra comunità locali, enti culturali e imprenditori, creando un sistema in grado di sostenere la crescita di un turismo integrato e responsabile attorno ai beni sommersi.

Il ruolo di bluecultour nella blue economy europea

Il progetto si inserisce nel contesto della blue economy, modello di economia che promuove l’uso sostenibile delle risorse marine per creare sviluppo e lavoro. Secondo la commissione europea, questo modello interessa pesca, turismo marittimo, energie rinnovabili marine, biotecnologia e tutela dell’ambiente.

Bluecultour rappresenta un investimento sulla valorizzazione delle risorse culturali sommerse in chiave economica e ambientale. Rafforza l’importanza di una gestione responsabile degli spazi marini, creando occasioni di lavoro e migliorando la qualità dell’offerta turistica nei territori interessati.

La cooperazione transfrontaliera tra italia e grecia dimostra quanto sia possibile tradurre principi europei in progetti concreti, capaci di agire sul patrimonio culturale e naturale migliorando la competitività e la sostenibilità territoriale.

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