La procura di milano indaga per corruzione su gare d’appalto nei lavori di quattro carceri tra lombardia e veneto

La procura di milano indaga per corruzione su gare d’appalto nei lavori di quattro carceri tra lombardia e veneto

La procura di Milano indaga su un ingegnere e altri funzionari del provveditorato regionale per la Lombardia per corruzione e irregolarità negli appalti di lavori in carceri tra Lombardia e Veneto.
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La procura di Milano indaga su presunti casi di corruzione e irregolarità negli appalti per lavori in carceri tra Lombardia e Veneto, coinvolgendo funzionari del provveditorato regionale e imprese appaltatrici. - Gaeta.it

La procura di milano ha avviato un’indagine che coinvolge un ingegnere e altre figure legate al provveditorato regionale per la lombardia, sospettati di corruzione nell’assegnazione di appalti per lavori in strutture penitenziarie. Le indagini riguardano presunte irregolarità nel processo di aggiudicazione delle gare per interventi in quattro carceri situate tra lombardia e veneto, con perquisizioni in diverse province italiane.

Le persone coinvolte e i ruoli al centro dell’inchiesta

L’indagine ha come fulcro un ingegnere in servizio presso il provveditorato regionale per la lombardia, dipartimento per l’amministrazione penitenziaria. A lui è affidato il compito di progettista e direttore dei lavori in alcuni istituti carcerari. Accanto a lui, risultano indagati un ex funzionario dello stesso provveditorato e il rappresentante legale della ditta che avrebbe ottenuto gli appalti in modo irregolare.

I pm che coordinano le indagini sono giovanna cavalleri e giancarla serafini. Gli accusati dovranno rispondere di turbativa d’asta, falso ideologico e soprattutto corruzione. Le indagini fanno luce su un sistema che potrebbe aver favorito alcune imprese e penalizzato la trasparenza nelle gare pubbliche.

Modalità delle indagini e azioni delle forze dell’ordine

Il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di milano ha avviato una serie di perquisizioni e acquisizioni documentali in molte località italiane. Le azioni mirano a raccogliere prove materiali che confermino le ipotesi iniziali.

Gli investigatori hanno concentrato i loro controlli sulle sedi e sugli uffici del provveditorato regionale per la lombardia, per ricostruire i passaggi che avrebbero portato alla manipolazione delle gare d’appalto. Oltre alle perquisizioni, sono state raccolte documentazioni digitali e cartacee sulle trattative e sulla gestione dei progetti edilizi negli istituti penitenziari coinvolti.

Gare d’appalto e carceri interessate dall’inchiesta

Le gare sotto esame riguardano interventi in quattro carceri distribuite tra la lombardia e il veneto. Si tratta di lavori di ristrutturazione e manutenzione per i quali le imprese sarebbero state selezionate in modo non trasparente.

Secondo le accuse, questi appalti sarebbero stati gestiti in modo da favorire aziende amiche, con scambi di favori e mazzette in cambio di esiti predeterminati. La somma e la natura esatta dei lavori non sono state rese note dagli inquirenti, ma l’indagine punta a documentare un sistema consolidato di vantaggi illeciti.

L’importanza del provveditorato regionale nel sistema carcerario

Il provveditorato regionale per la lombardia svolge un ruolo centrale nell’amministrazione e nella supervisione dei lavori negli istituti penitenziari. L’ufficio coordina progettazioni, direttive e appalti per garantire la funzionalità e la sicurezza delle strutture.

Per questo motivo, qualsiasi irregolarità all’interno del provveditorato rischia di avere impatti significativi sulla gestione delle strutture e sul corretto impiego dei fondi pubblici destinati al sistema penitenziario.

Le verifiche nella sede lombarda puntano a stabilire se e come alcuni funzionari abbiano agito infrangendo le norme per vantaggi personali. Questo genera allarme per la trasparenza e la legalità negli interventi su edifici di proprietà pubblica.

Quadro generale e prossime fasi dell’indagine

L’indagine procede con la raccolta di ulteriori elementi e con interrogatori. Le acquisizioni documentali sono volti a ricostruire ogni passaggio delle procedure appaltanti. Le forze dell’ordine seguono il filo delle prove per definire eventuali responsabilità penali.

L’attenzione resta alta sul presunto intreccio tra funzionari pubblici e imprese appaltatrici, perché riguarda la gestione di risorse pubbliche e la qualità degli interventi negli istituti carcerari.

Sarà cruciale il lavoro della procura per chiarire i fatti, mentre il delicato equilibrio nel settore penitenziario riceve un durissimo colpo da questa vicenda.

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