Nel veronese emerge un caso di riciclaggio di denaro legato alla mafia albanese, che ha reinvestito proventi derivanti dal traffico internazionale di stupefacenti nell’acquisto di immobili. La collaborazione tra la Guardia di finanza di Verona e le autorità albanesi ha permesso di interrompere questo flusso illecito, fermando operazioni che coinvolgevano patrimoni per milioni di euro.
L’operazione congiunta tra italia e albania contro il riciclaggio
Il 2025 ha visto un’importante collaborazione tra la Guardia di finanza di Verona e il National Bureau of Investigation dell’Albania. Questi organi hanno scoperto un sistema di riciclaggio dove una famiglia mafiosa albanese impiegava i guadagni del traffico di droga per comprare proprietà nel territorio veronese. Il caso rappresenta una delle prime evidenze in Italia di questo genere di reimpiego diretto dei proventi illeciti provenienti dalla criminalità organizzata in Albania.
Indagini e sequestro preventivo
L’operazione ha richiesto mesi di indagini e scambi di informazioni con le autorità di Tirana, mirate a tracciare flussi finanziari e immobiliari. La collaborazione ha portato a un sequestro preventivo di beni che ammontano a circa 4 milioni di euro, tra immobili, quote di società e liquidità finanziaria. Questi provvedimenti sono stati decisi e autorizzati dal gip del tribunale di Verona, uno step fondamentale per assicurare la tutela del patrimonio coinvolto nelle attività criminali.
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Dettagli del provvedimento e impatto sul territorio veronese
Il sequestro ha riguardato immobili di pregio distribuiti nella provincia scaligera, in alcune aree strategiche per gli investimenti immobiliari legali. La mafia albanese, secondo le autorità, aveva già avviato da tempo operazioni strutturate di riciclaggio internazionale per trasformare i soldi della droga in asset tangibili, capaci di mascherare origine ed effettiva proprietà. Gli immobili, insieme alle quote di società, fungevano da copertura per nascondere i guadagni provenienti da traffici illeciti e da altre attività riconducibili al crimine organizzato.
Congelamento delle disponibilità finanziarie
Il provvedimento non ha riguardato soltanto le proprietà immobiliari ma anche disponibilità finanziarie, che ora saranno congelate in attesa delle successive fasi del processo penale. Si tratta di uno dei primi interventi nel territorio veronese che colpiscono direttamente il patrimonio della mafia albanese, con l’obiettivo di frenare il consolidamento economico di queste consorterie nel tessuto locale. La complessità dell’operazione riflette il livello di sofisticazione raggiunto dal riciclaggio, con strutture finanziarie e societarie che mirano a sviare le indagini.
Comunicazioni ufficiali e coinvolgimento delle procure
Le autorità veronesi hanno annunciato che oggi il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, illustrerà i dettagli dell’operazione tramite videocollegamento. Sarà affiancato da Altin Dumani, rappresentante della procura speciale albanese incaricata di contrastare corruzione e criminalità organizzata. La scelta di un incontro condiviso fra le procure dimostra il carattere transnazionale dell’azione e il coordinamento tra i sistemi giudiziari, elementi cruciali nel contrasto a reti di criminalità con radici in più paesi.
Ruolo della guardia di finanza
Anche la Guardia di finanza di Verona parteciperà alla presentazione, dando conto delle attività investigative sul territorio e nei rapporti finanziari. L’attenzione mediatica e istituzionale mira a rendere trasparenti i risultati, mostrando il reale sviluppo delle indagini contro gruppi criminali che tentano di infiltrarsi nel mercato immobiliare locale. La diffusione di queste informazioni dovrebbe sensibilizzare le istituzioni e la cittadinanza rispetto ai rischi del riciclaggio e del traffico di droga.
Questa operazione segna una delle prime volte in cui una famiglia criminale albanese viene colpita in Italia per il reimpiego diretto dei profitti del narcotraffico in beni immobili. Lo scenario resta sotto stretta osservazione delle autorità, che continuano il lavoro per smantellare i meccanismi finanziari alla base di queste attività illecite.