Sversamento di idrocarburi chiuso alla diga di Vodo di Cadore, intervento in corso nel Boite

Sversamento di idrocarburi chiuso alla diga di Vodo di Cadore, intervento in corso nel Boite

Un intervento rapido alla diga di Vodo di Cadore ha fermato lo sversamento di idrocarburi nel torrente Boite, con la Regione Veneto e Arpav che coordinano le operazioni di bonifica e monitoraggio ambientale.
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Un incidente di inquinamento da idrocarburi nel torrente Boite è stato contenuto grazie alla chiusura della diga di Vodo di Cadore e all’intervento di squadre specializzate, coordinato dalla Regione Veneto, per rimuovere la nafta e limitare i danni ambientali. - Gaeta.it

Un episodio di inquinamento ambientale nel torrente Boite ha richiesto un intervento immediato. Gli idrocarburi sversati sono stati fermati alla diga di Vodo di Cadore, grazie alla chiusura delle paratoie e allo scarico di fondo. Sul luogo è stata inviata una squadra specializzata per rimuovere la nafta presente in superficie e assicurare il suo corretto smaltimento.

La gestione dell’emergenza ambientale alla diga di Vodo di Cadore

Lo sversamento degli idrocarburi, avvenuto nel torrente Boite, ha attivato una pronta risposta da parte della Regione Veneto. Le paratoie della diga di Vodo di Cadore sono state chiuse per impedire la diffusione del materiale contaminante a valle. Inoltre, lo scarico di fondo, ovvero il rilascio controllato di acqua dalle parti inferiori della diga, ha contribuito a contenere l’inquinamento.

Queste operazioni hanno limitato la propagazione della sostanza oleosa nell’ambiente circostante, riducendo il rischio di danni maggiori agli ecosistemi acquatici e alla qualità dell’acqua. L’azione tempestiva ha permesso di bloccare praticamente sul nascere l’avanzamento degli idrocarburi lungo il corso d’acqua.

Il ruolo delle squadre specializzate e delle autorità coinvolte

Sul posto è stata inviata una ditta specializzata con le attrezzature necessarie per aspirare la nafta galleggiante. Questo tipo di intervento prevede l’utilizzo di macchinari in grado di raccogliere la sostanza inquinante senza disperderla ulteriormente nell’acqua. La materia raccolta sarà poi trasferita in un impianto di smaltimento autorizzato, per evitare ulteriori rischi ambientali.

L’assessorato all’ambiente della Regione Veneto ha coordinato l’azione insieme alla protezione civile, ai vigili del fuoco e all’Arpav. Questi ultimi hanno svolto un ruolo fondamentale per monitorare la qualità dell’acqua e validare l’efficacia delle operazioni. La collaborazione tra enti pubblici e privati ha garantito un intervento strutturato e mirato.

Il commento dell’assessore Gianpaolo Bottacin sulla situazione

Gianpaolo Bottacin, assessore all’ambiente della Regione Veneto, ha descritto la situazione come “in fase di soluzione”. Ha ringraziato le squadre intervenute per il loro impegno sul campo, evidenziando il lavoro sinergico tra protezione civile, vigili del fuoco e Arpav. L’assessore ha sottolineato che l’obiettivo è limitare al massimo l’impatto dell’incidente su un ambiente naturale delicato.

L’intervento rapido e coordinato ha evitato che la contaminazione si propagasse ulteriormente, preservando la qualità del torrente Boite e del territorio circostante. L’attenzione rimane alta in vista delle operazioni di pulizia e smaltimento residue, finalizzate a riportare l’area alla condizione di sicurezza ambientale.

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