Sulmona, i comitati per l'ambiente sfidano il divieto del questore e organizzano una conferenza stampa davanti al tribunale

Sulmona, i comitati per l’ambiente sfidano il divieto del questore e organizzano una conferenza stampa davanti al tribunale

A Sulmona i comitati cittadini per l’ambiente protestano contro il silenzio delle autorità sulle otto denunce riguardanti la centrale di compressione e il metanodotto Snam, sfidando il divieto della questura.
Sulmona2C I Comitati Per L27Ambi Sulmona2C I Comitati Per L27Ambi
A Sulmona i comitati ambientalisti hanno sfidato il divieto della questura tenendo una conferenza stampa per denunciare il silenzio delle autorità sulle otto segnalazioni riguardanti la centrale di compressione e il metanodotto Snam, evidenziando tensioni tra cittadini e istituzioni. - Gaeta.it

A Sulmona, i comitati cittadini per l’ambiente hanno deciso di manifestare la loro frustrazione rispetto alla mancanza di risposte sulle denunce presentate riguardo alla centrale di compressione e al metanodotto Snam. Nonostante il divieto imposto dalla questura, i rappresentanti dei comitati hanno tenuto una conferenza stampa davanti al tribunale, puntando i fari sulle omissioni delle autorità in merito agli otto esposti depositati negli ultimi due anni.

Il divieto del questore e la motivazione ufficiale

Il questore dell’Aquila, Fabrizio Mancini, ha firmato un decreto che proibisce la conferenza stampa davanti al tribunale di Sulmona. La motivazione fornita punta sulla definizione dell’area come “obiettivo sensibile”, citando possibili rischi per l’ordine pubblico. Una misura che, secondo l’ufficio di polizia, serve a tutelare la sicurezza nell’area interessata. Il provvedimento è stato comunicato ai comitati pochi giorni prima dell’incontro pubblico.

Questa decisione ha scatenato una reazione netta da parte dei comitati ambientali, i quali denunciano la misura come eccessiva e ingiustificata. I portavoce sostengono che l’incontro non rappresenta una manifestazione di protesta, bensì una conferenza stampa per fare chiarezza sulle loro richieste. Il divieto, pertanto, è stato percepito come una limitazione alla libertà di espressione e di informazione, nonchè un gesto teso a silenziare le loro istanze.

Reazioni e posizioni critiche dei comitati

Nonostante il divieto imposto, i comitati hanno mantenuto la loro posizione e deciso di proseguire con la manifestazione.

La conferenza stampa non autorizzata e la presa di posizione dei comitati

Nonostante il divieto, i comitati hanno mantenuto la loro decisione e, assieme a un gruppo di cittadini, hanno tenuto la conferenza davanti al tribunale. Il promotore Mario Pizzola ha dichiarato di assumersi ogni responsabilità e ha sottolineato che accettare il divieto avrebbe rappresentato un precedente pericoloso per futuri casi di dissenso civico.

Durante l’incontro, i rappresentanti hanno ribadito che la protesta non assume la forma di una manifestazione con cartelli o slogan, ma si configura come un momento di informazione pubblica. Hanno inoltre evidenziato come, ad oggi, la questura non abbia fornito alternative praticabili o un luogo diverso per incontrarsi, aggravando il loro senso di isolamento istituzionale.

L’azione non autorizzata ha richiamato l’attenzione della comunità locale, portando avanti un dibattito sul diritto a esprimere richieste legittime su questioni ambientali delicate. È chiaro che il contrasto tra le forze dell’ordine e i comitati segna una tensione che rischia di coinvolgere anche altre componenti della società civile.

Le otto denunce sulla centrale di compressione e il silenzio delle autorità

Dal 22 maggio 2023 i comitati per l’ambiente hanno inoltrato otto esposti alla Procura della Repubblica di Sulmona, finalizzati a segnalare irregolarità e problemi legati alla costruzione della centrale di compressione e del metanodotto dell’azienda Snam. Tali denunce riguardano presunte violazioni normative e richieste di verifiche approfondite circa l’impatto ambientale e la sicurezza degli impianti.

Ad oggi, soltanto uno di questi esposti ha avuto una risposta concreta da parte degli organi competenti. Per tutti gli altri, invece, non è stata fornita alcuna notizia o aggiornamento ufficiale. Questa situazione alimenta il senso di frustrazione dei cittadini, i quali percepiscono un vuoto decisionale e una mancanza di trasparenza sulle questioni segnalate.

Gli ambientalisti sottolineano come questo silenzio alimenti dubbi sulle reali intenzioni delle autorità e sulla volontà di intervenire per garantire tutela e controllo. Il tema resta delicato per la comunità locale, che appare divisa tra l’interesse economico legato all’opera e le preoccupazioni ambientali espresse dai comitati.

Mancanza di risposte e impatto sul territorio

Un punto centrale della vicenda è il perdurante mancato riscontro alle denunce, con effetti sulla fiducia delle popolazioni.

Il contesto locale e le implicazioni per sulmona

Sulmona vive un momento di crescente tensione intorno alla realizzazione della centrale di compressione e del metanodotto. La presenza di un’infrastruttura di questo tipo genera interrogativi sull’influenza che potrebbe avere sul territorio, in termini di sicurezza, salute pubblica e impatto ecologico.

I comitati cittadini svolgono un ruolo di monitoraggio critico, sollecitando risposte a chi deve vigilare sulla regolarità delle opere. Il fatto che le denunce raccolgano scarsa attenzione da parte della magistratura aggrava la sensazione di isolamento e scoraggiamento delle popolazioni coinvolte.

La vicenda sta assumendo una dimensione simbolica, diventando uno specchio delle difficoltà che incontrano i cittadini comuni nel far sentire la propria voce di fronte a decisioni che incidono direttamente sul loro ambiente e sul futuro della città. Il rifiuto di accettare il divieto della questura appare come il tentativo di mettere in luce non solo le questioni ambientali, ma anche le tensioni tra istituzioni e comunità locale.

Sulmona resta così al centro di un dibattito che, in attesa di sviluppi giudiziari, evidenzia le divisioni e le preoccupazioni di un territorio esposto a opere pesanti e a un confronto acceso tra opposte esigenze.

Change privacy settings
×