Successo a Teramo: ablazione della fibrillazione atriale su paziente con situs inversus e destrocardia

Successo a Teramo: ablazione della fibrillazione atriale su paziente con situs inversus e destrocardia

L’ospedale di Teramo esegue con successo un’ablazione transcatetere su fibrillazione atriale in una paziente con situs viscerum inversus e destrocardia, confermando l’eccellenza della cardiologia abruzzese.
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All’ospedale di Teramo è stata eseguita con successo un’ablazione transcatetere per fibrillazione atriale su una paziente con situs viscerum inversus e destrocardia, dimostrando l’eccellenza e l’innovazione della cardiologia locale in casi complessi. - Gaeta.it

All’ospedale di Teramo è stato svolto un intervento raro e complesso su una paziente affetta da situs viscerum inversus con destrocardia, una condizione congenita in cui la posizione degli organi interni è invertita rispetto alla norma. L’operazione riguarda un’ablazione transcatetere per la fibrillazione atriale, che rappresenta una delle aritmie cardiache più diffuse. L’intervento evidenzia le capacità avanzate della cardiologia locale, riconfermandola come punto di riferimento regionale.

La cardiologia di teramo protagonista nelle cure avanzate

Il successo di questa procedura rappresenta un segnale chiaro della capacità dell’ospedale di Teramo nel trattare casi particolarmente difficili, confermandosi così centro di riferimento per la cardiologia interventistica nel territorio abruzzese. Maurizio Di Giosia, direttore generale della Asl di Teramo, ha evidenziato che “questa operazione testimonia come sempre più pazienti abruzzesi possano accedere a cure specialistiche senza dover affrontare trasferte fuori regione.”

Oltre a questa ablazione in un quadro anatomico raro, la cardiologia di Teramo ha in dotazione tecniche all’avanguardia. Tra queste spiccano le ablazioni a raggi zero, cioè senza l’utilizzo di radiazioni, e gli impianti di pacemaker senza fili di ultima generazione. Questi avanzamenti vanno nella direzione di interventi meno invasivi e più sicuri, con tempi di recupero ridotti.

Il dipartimento cardiovascolare di teramo

Il dipartimento cardiovascolare, diretto da Filippo Santarelli, continua a sviluppare competenze specialistiche nelle procedure di elettrofisiologia, grazie anche all’impegno dell’équipe infermieristica e dei medici coinvolti. Questa struttura rappresenta un punto di riferimento significativo per i pazienti con problemi cardiaci in Abruzzo e nelle regioni vicine.

Dettagli tecnici dell’ablazione transcatetere su fibrillazione atriale

La paziente, una donna di 65 anni residente a l’Aquila, era affetta da fibrillazione atriale parossistica, un disturbo che provoca battiti cardiaci irregolari e può esporre a rischi come ictus o insufficienza cardiaca se non trattato. La tecnica di ablazione transcatetere utilizzata prevede l’inserimento di cateteri attraverso le vene, che raggiungono il cuore per “bruciare” i circuiti elettrici anomali responsabili della fibrillazione. Si tratta di un procedimento mininvasivo, che quindi limita al massimo i disagi per il paziente.

L’operazione è durata circa due ore. Durante questo arco di tempo, l’équipe ha monitorato costantemente le condizioni della paziente, guidando il catetere grazie alle immagini, con particolare attenzione alla posizione anatomica invertita. L’intervento si è concluso senza complicazioni, e già il giorno successivo la donna è stata dimessa in buone condizioni. L’efficacia di questo trattamento si misura nei miglioramenti della qualità di vita e nella riduzione dei rischi associati alla fibrillazione atriale.

La complessità del caso e la preparazione all’intervento

Il situs viscerum inversus con destrocardia si traduce in un assetto anatomico a specchio degli organi interni, una rarità che rende particolarmente difficile l’accesso e la gestione durante procedure cardiologiche. Nel caso specifico, la paziente aveva un cuore posizionato a destra anziché a sinistra, aspetto che ha richiesto una pianificazione molto dettagliata. Le immagini fluoroscopiche, normalmente utilizzate per guidare il posizionamento degli strumenti durante l’ablazione, andavano interpretate in modo opposto rispetto al consueto.

Il cardiologo Manuel Conti, responsabile dell’intervento, ha sottolineato come “ogni movimento durante la procedura sia stato come lavorare davanti a uno specchio, il che comportava un rischio maggiore di errori se non si fosse mantenuta una concentrazione elevata e un protocollo rigoroso.” La collaborazione con l’ingegneria biomedica, rappresentata da Stefano Vincenti e Anna Chiara Razzino, ha permesso di adattare le apparecchiature alle straordinarie necessità di questo caso. La complessità teorica si è tradotta in una esecuzione precisa grazie al lavoro di squadra.

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