La dermatite nodulare bovina ha acceso l’allarme in Sardegna, dove i focolai attivi obbligano le autorità a prendere misure più rigorose. Un incremento del periodo di divieto alla movimentazione dei soli bovini è allo studio, con un’estensione da 10 a 60 giorni. L’assessore all’agricoltura Gian Franco Satta e l’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi hanno fatto il punto della situazione dopo un incontro con esperti Ue e rappresentanti ministeriali, tra cauto ottimismo e necessità di azioni rapide.
Estensione del blocco alla movimentazione dei bovini: le nuove misure proposte
A Cagliari, durante la conferenza stampa, l’assessore Satta ha spiegato che l’attuale blocco alla movimentazione, limitato a 10 giorni, potrebbe salire fino a 60. Si tratta esclusivamente dei bovini, per limitare ogni possibile espansione della dermatite nodulare. L’ipotesi è al vaglio e sarà presentata al prossimo Consiglio regionale, con l’obiettivo di dare una risposta efficace all’emergenza in atto.
Per supportare gli allevatori, Satta ha inoltre annunciato una proposta per uno stanziamento di 10 milioni di euro destinati ai primi aiuti economici. Questa dotazione punta a sostenere chi subirà restrizioni e perdite a causa del blocco prolungato. La decisione si fonda sulla necessità di tamponare l’impatto economico immediato sul settore agricolo isolano.
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Il blocco riguarda esclusivamente la movimentazione in entrata e uscita di bovini nell’isola. La misura nasce per interrompere la catena di trasmissione del virus, che fino a ora ha coinvolto appena trenta capi infetti, senza alcun decesso segnalato. Già il fatto che i casi siano contenuti ha permesso alle autorità di mantenere un’assoluta attenzione senza allarmismi eccessivi, ma la cautela è massima visto il potenziale rischio di diffusione più ampia.
Il piano di vaccinazioni e la collaborazione con gli esperti europei
L’assessore alla sanità Armando Bartolazzi ha confermato che la campagna vaccinale inizierà molto presto, con l’arrivo del vaccino proveniente dal Sud Africa. La vaccinazione sarà a carico del ministero, dato che la dermatite nodulare è riconosciuta come emergenza a livello nazionale e comunitario. Vaccinare rapidamente è fondamentale per limitare la circolazione del virus e per poter successivamente rivedere il blocco alla movimentazione.
Gli esperti Ue coinvolti nella riunione hanno elogiato la rapidità con cui l’isola ha risposto all’emergenza. Questo riconoscimento internazionale sottolinea l’efficacia delle azioni messe in campo finora, nonostante la comparsa recente del virus. La dermatite, infatti, sembra presente in Sardegna da circa tre mesi, senza casi di mortalità confermati, una situazione ben diversa da scenari più gravi verificatisi altrove.
Bartolazzi ha poi chiarito che i laboratori in Sardegna potranno effettuare tutte le analisi necessarie. Non si ritiene indispensabile attendere i risultati dai centri di Teramo per esempio, almeno per i controlli ai centri di raccolta del bestiame . Questo permetterà di snellire i tempi e prendere decisioni più rapide in vista della profilassi obbligatoria.
Distribuzione dei focolai in Sardegna e situazione in Lombardia
Attualmente i focolai attivi sono circoscritti a pochi comuni isolani, con due casi confermati a Orani e uno a Orotelli. La distribuzione geografica limitata rafforza la strategia di blocco alle movimentazioni, che non deve riguardare tutta l’isola indiscriminatamente bensì regioni dove la diffusione è più probabile.
In Lombardia, si è registrato un caso a Mantova, con le commissioni sanitarie che stanno ancora accertando se derivi direttamente dai capi sardi trasferiti. Le autorità sanitarie seguono l’indagine con attenzione perché l’eventuale diffusione continentale farebbe scattare ulteriori controlli e misure. Non è ancora chiaro se il caso lombardo esaudisca un contagio dall’isola, ma le verifiche procedono senza indugi.
Il virus si trasmette anche attraverso gli insetti vettori, ancora oggetto di studio. Comprendere quali specie diffuse in Sardegna e sul territorio nazionale possano trasmettere il virus è cruciale per adottare misure di controllo più precise e mirate. Gli esperti indicano che solo attraverso un monitoraggio puntuale si potranno evitare esiti più gravi in futuro.
I tempi della crisi e le sfide per gli allevatori
La dermatite nodulare non ha causato finora casi di bovini morti, ma la presenza di un 5 per cento di mortalità nelle emergenze simili nel mondo ricorda che la precauzione resta d’obbligo. Gli allevatori sono chiamati a rispettare rigorosamente i divieti e le indicazioni sanitarie per evitare di aggravare la crisi.
La estensione della limitazione alle movimentazioni si traduce in un pesante fardello per gli allevatori, specie quelli con attività commerciali legate al trasporto dentro e fuori dalla regione. I ristori proposti mirano a dare sollievo economico, ma non potranno cancellare i disagi immediati.
Nei prossimi giorni si definirà sia la durata effettiva del blocco, sia i criteri per le vaccinazioni e la sorveglianza. Ogni passo sarà seguito dai ministeri competenti insieme alle istituzioni locali e ai tecnici specializzati.
La crisi in Sardegna resta sotto controllo ma richiede ancora vigilanza e provvedimenti efficaci per evitare di compromettere la filiera del bestiame nel breve e medio termine. Gli occhi restano puntati sull’andamento dei casi e sull’esito della campagna vaccinale.