Stop ai distributori di cibo spazzatura nelle scuole: manifesto di Udine per cambiare l'alimentazione infantile

Stop ai distributori di cibo spazzatura nelle scuole: manifesto di Udine per cambiare l’alimentazione infantile

Coldiretti lancia da Udine un manifesto con cinque punti per migliorare l’alimentazione scolastica, promuovendo cibo locale, educazione alimentare e contrastando l’obesità infantile in Italia.
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Coldiretti lancia a Udine un manifesto con cinque proposte per migliorare l’alimentazione scolastica, puntando su cibo locale, educazione alimentare e lotta all’obesità infantile. - Gaeta.it

Un nuovo appello si leva da Udine per rivoluzionare l’alimentazione nelle scuole italiane. Coldiretti, in occasione dell’evento “Cibo naturale: un patrimonio da difendere” tenutosi al Villaggio contadino di Udine, ha presentato un manifesto che indica cinque punti chiave per migliorare la salute alimentare di bambini e ragazzi. Si tratta di misure che puntano a limitare il consumo di alimenti ultra-processati, inserire più prodotti locali nei pasti scolastici e coinvolgere attivamente famiglie e scuole in un percorso educativo.

La proposta di coldiretti per una politica scolastica di difesa della salute infantile

Il manifesto lanciato da Coldiretti a Udine accompagna un appello rivolto a governo, regioni e mondo della scuola. L’obiettivo è cambiare la politica alimentare nelle scuole per affrontare quella che viene definita una vera emergenza sanitaria: l’aumento dell’obesità infantile. Secondo Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, la qualità del cibo rappresenta una questione cruciale per il futuro delle nuove generazioni e del paese. E’ stato sottolineato che cibi ultra-formulati, ricchi di zuccheri e grassi, minacciano la salute dei bambini se non si agisce rapidamente. Gli organizzatori hanno mostrato, durante l’evento, una classe “salva salute” dotata di arredi sostenibili e piante capaci di assorbire anidride carbonica.

Educazione alimentare come primo passo

Ettore Prandini, presidente Coldiretti, ha aggiunto che educare i più piccoli a una corretta alimentazione rappresenta un primo passo fondamentale per tutelare non solo la salute, ma anche l’ambiente e l’economia agricola italiana. Il messaggio è chiaro: serve un cambio netto di rotta che parta dalla scuola, creando una cultura alimentare capace di prevenire malattie e sostenere la filiera agricola locale.

Il manifesto di udine: i cinque punti per migliorare l’alimentazione nelle scuole

Il documento presentato a Udine contiene cinque direttive per rifondare l’offerta alimentare destinata ai bambini. Prima di tutto, la richiesta di eliminare dai distributori automatici nelle scuole tutti i prodotti classificati come cibo spazzatura. Questo intervento ha come scopo ridurre a monte la disponibilità di snack e bevande ricchi di zuccheri e additivi, spesso causa di abitudini alimentari scorrette.

Un secondo punto prevede l’inserimento di più cibo a chilometro zero nelle mense scolastiche, valorizzando così i prodotti del territorio friulano e italiano. Questo approccio potrà garantire freschezza, minor impatto ambientale e rinforzare l’identità locale. Inoltre si chiede una strategia nazionale che combatta in modo coordinato e strutturato l’obesità infantile. Tale piano dovrà coinvolgere non solo le scuole, ma anche le famiglie e gli agricoltori, per garantire un approccio integrato.

Il manifesto propone poi un patto formale con i genitori, per responsabilizzarli e farli diventare parte attiva del percorso educativo. Infine, viene sottolineata l’importanza di inserire programmi solidi di educazione alimentare nelle classi, con momenti specifici dedicati alla conoscenza del cibo naturale e alle sue implicazioni sulla salute e sul territorio.

Iniziative di coldiretti sul territorio per l’educazione alimentare

Coldiretti mette a disposizione la propria rete di fattorie didattiche e l’esperienza maturata tramite il progetto Campagna Amica. Queste fattorie diventano spazi educativi dove gli studenti possono apprendere direttamente dall’agricoltura reale, comprendendo i processi di produzione e l’importanza di un’alimentazione sana. Questa strategia punta a coinvolgere anche le famiglie, estendendo la conoscenza e la consapevolezza sulle scelte alimentari a casa.

L’organizzazione ha chiamato in causa insegnanti, medici e rappresentanti istituzionali per sostenere un percorso che non si fermi all’aula scolastica. Nel corso dell’evento, la lezione svolta ai bambini nella classe allestita ha mostrato come l’educazione alimentare possa essere veicolata con linguaggi semplici e strumenti concreti, capaci di stimolare interesse e curiosità. Il coinvolgimento diretto aiuta a far recepire meglio il messaggio e a radicarlo nelle abitudini di vita quotidiana.

Emergenza obesità infantile: numeri e sfide per l’italia

L’Italia registra un incremento preoccupante dei casi di obesità tra bambini e adolescenti. Secondo i dati citati nel manifesto, questa tendenza richiede un intervento urgente e coordinato a livello nazionale. La sovrapposizione tra stili di vita sedentari e alimentazione scorretta ha portato a un aumento delle malattie legate al peso fin dall’età precoce.

L’aumento dell’obesità infantile comporta rischi per la salute immediata e futura. Problemi cardiovascolari, diabete e altre patologie sono ormai presenti anche tra i più giovani. Per questo, il progetto intende far convergere più soggetti attorno a un obiettivo comune: fermare questa tendenza modificando le abitudini alimentari fin dalla scuola primaria.

Gli interventi scolastici si ritengono cruciali perché la scuola è un luogo dove i bambini trascorrono molte ore e acquisiscono comportamenti da adulti. Contrastare la diffusione di cibo ultra-elaborato entro gli spazi scolastici si presenta dunque come una delle leve più a portata di mano per migliorare la salute pubblica nel lungo termine.

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