L’edizione 2025 del programma nazionale Spighe verdi ha premiato novanta comuni rurali italiani impegnati nella gestione sostenibile del territorio e nel miglioramento della qualità della vita. L’iniziativa, promossa dalla FEE Italia in collaborazione con Confagricoltura, individua ogni anno i centri che adottano politiche ambientali efficaci e rispettose del contesto rurale italiano.
La crescita delle località premiate e nuovi ingressi nel 2025
Rispetto all’anno precedente, le località segnalate come Spighe verdi sono aumentate da 75 a 90. Il dato sottolinea un interesse crescente verso pratiche agricole e ambientali sostenibili all’interno delle realtà rurali italiane. Quest’anno i nuovi ingressi sono 17, mentre due comuni non hanno ottenuto la conferma del riconoscimento rispetto all’edizione 2024. L’elenco aggiornato coinvolge 15 regioni italiane che si impegnano in un percorso coordinato per migliorare la gestione del territorio rurale in chiave ambientale.
Processo di selezione e parametri di valutazione
Il processo di selezione si basa su 67 indicatori, strutturati in 16 macro-aree. Questi criteri, elaborati da FEE Italia con il contributo di Confagricoltura, esaminano diversi aspetti della politica locale, dalla tutela del paesaggio all’uso responsabile delle risorse naturali, fino all’offerta di servizi ai cittadini e turisti. La combinazione di questi elementi permette di fotografare con precisione l’approccio di ciascun comune verso la sostenibilità e la tutela dell’ambiente rurale.
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La cerimonia di premiazione e la distribuzione geografica dei riconoscimenti
La consegna delle Spighe verdi 2025 si è svolta in una cerimonia organizzata presso il CNR, alla presenza dei sindaci dei comuni premiati. I premi sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, con alcune regioni in evidenza per il numero di locali riconosciuti. Il Piemonte guida la classifica con 18 comuni premiati, seguito dalla Calabria con 10 e dalle Marche con 9.
Toscana, Umbria e Puglia registrano otto spighe ciascuna, mentre la Campania ne ha ottenute sette. Il Lazio conta cinque località inserite nella lista, la Sicilia e l’Abruzzo tre, mentre Veneto, Basilicata e Lombardia ne hanno due a testa. Infine, l’Emilia-Romagna si presenta con una sola località insignita del titolo. I comuni che non hanno confermato il riconoscimento rispetto all’anno precedente sono Pontinia nel Lazio e Acquasparta in Umbria, segnalando possibili criticità o cambiamenti nelle strategie ambientali locali.
Alcune regioni a confronto
La diversità nella distribuzione delle Spighe verdi mette in evidenza le differenti modalità con cui le regioni italiane affrontano le sfide ambientali e rurali, consolidando un’iniziativa che valorizza l’identità locale.
Il valore dei criteri e il ruolo della fee nell’orientare i comuni rurali
La FEE, Foundation for Environmental Education, è un’organizzazione internazionale nota soprattutto per il programma Bandiera Blu dedicato alle località costiere. Con Spighe verdi l’attenzione si sposta però verso le aree rurali, con l’obiettivo di stimolare i comuni a adottare modelli di sviluppo più rispettosi dell’ambiente.
I 67 indicatori messi a punto con Confagricoltura servono a valutare con rigore vari aspetti della gestione territoriale. Si considerano temi come la tutela delle risorse idriche, la riduzione dell’inquinamento, la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, l’agricoltura sostenibile e la promozione di sistemi di mobilità eco-compatibili. La presenza di questi parametri consente di confrontare le politiche adottate e di riconoscere gli sforzi concreti verso una gestione più responsabile e attenta alle future generazioni.
Significato del riconoscimento
Il riconoscimento Spighe verdi rappresenta una spinta per i comuni ad intensificare la loro attenzione all’ambiente, favorire la crescita delle comunità locali e offrire servizi più adeguati. Questo sistema premia le realtà che mettono in pratica un’idea di sviluppo equilibrato, evitando lo sfruttamento eccessivo delle risorse rurali.
La crescita del numero di località premiate riflette un interesse sempre più diffuso in molte regioni, tra cui il Piemonte e la Calabria dove si concentra la maggior presenza di Spighe verdi. Questi dati fotografano un’Italia rurale che prova a coniugare tradizione agricola e rispetto delle condizioni naturali in modo pragmatico e concreto.