Spazio made in italy a senigallia, focus su agricoltura e investimenti da miliardo di euro nel 2025

Spazio made in italy a senigallia, focus su agricoltura e investimenti da miliardo di euro nel 2025

A Senigallia l’evento “Spazio Made in Italy” ha evidenziato le sfide dell’agricoltura italiana, con investimenti di Coltivaitalia, innovazione tecnologica e alleanze tra produttori e consumatori per sostenere il settore.
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A Senigallia si è svolto l’evento “Spazio Made in Italy” dedicato alle sfide dell’agricoltura italiana, con focus su sostegni economici, innovazione e collaborazione tra produttori e consumatori per rafforzare il settore nel mercato globale. - Gaeta.it

La cittadina di senigallia ha ospitato ieri l’evento “spazio made in Italy”, un incontro dedicato alle sfide e opportunità del settore agricolo italiano. Promosso dai gruppi parlamentari di fratelli d’Italia e dall’ufficio studi di FdI, l’appuntamento ha riunito rappresentanti istituzionali per discutere di sostegno economico, innovazione e strategie per rafforzare questo comparto fondamentale nel contesto europeo attuale.

L’agricoltura italiana e la necessità di sostegni urgenti

Il senatore luca de carlo, presidente della IX commissione del senato relativa a industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, ha sottolineato l’urgenza di supporti concreti per l’agricoltura italiana. Nel corso della due giorni a senigallia, ha evidenziato come il governo attuale abbia risposto con un piano di investimenti da un miliardo di euro, denominato coltivaitalia. Questo fondo punta a compensare i tagli in arrivo dalla politica agricola comune a livello europeo. De carlo ha ribadito il ruolo di questi investimenti nello stabilizzare e rilanciare il comparto, in un momento di forti pressioni su produttori e mercati.

Le sfide economiche e burocratiche

In particolare, ha ricordato che settori come l’agricoltura si trovano davanti a sfide economiche e burocratiche non trascurabili: in italia la burocrazia pesa circa 700 euro in più per ogni produttore rispetto ad altri paesi, un costo che limita la competitività. Questo dato spiega la spinta verso la semplificazione delle procedure, un passaggio considerato indispensabile per rendere il settore più agile e capace di rispondere a cambiamenti rapidi come quelli climatici o di mercato.

Innovazione e nuove figure professionali per attrarre i giovani

De carlo ha insistito sull’importanza di introdurre innovazioni tecnologiche come leva per il rilancio dell’agricoltura italiana. Il piano governativo prevede investimenti per favorire ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di attirare giovani verso la campagna, un target spesso allontanato dalle difficoltà tradizionali del lavoro nei campi. L’innovazione è indicata come leva per creare nuove figure professionali in grado di lavorare con tecniche avanzate e strumenti moderni.

Un esempio concreto riportato durante l’evento riguarda le tecniche di evoluzione assistita , un metodo che punta a migliorare la resistenza delle colture a malattie e cambiamenti climatici in modo più rapido e mirato rispetto ai metodi tradizionali. Queste tecniche vengono viste come un passo necessario per garantire la sostenibilità e il reddito agli agricoltori. In un momento in cui il settore deve confrontarsi con problemi ambientali crescenti, l’innovazione diventa una chiave per mantenere la produttività e la qualità.

Qualità del prodotto e reciprocità nel mercato globale

L’intervento di luca de carlo ha richiamato anche l’attenzione sulla qualità e sicurezza alimentare come elementi distintivi dell’agroalimentare italiano nel contesto internazionale. Nell’ultimo anno le esportazioni hanno superato i 70 miliardi di euro, segno che la produzione nazionale continua a trovare metodo e successo sui mercati esteri. Lo sviluppo di questi numeri, però, richiede un’attenzione costante alle regole e alle condizioni di produzione, che devono essere uniformate sulla base di standard elevati.

De carlo ha evidenziato l’importanza della reciprocità nel mercato globale, cioè la necessità di far rispettare a tutti i concorrenti livelli di attenzione e controlli analoghi a quelli richiesti in italia. Solo così si evitano squilibri e si difende il lavoro degli agricoltori italiani. Il senso di questa osservazione si amplia nel concetto di “mangiare come atto politico”: scegliere prodotti locali e certificati significa sostenere un’agricoltura responsabile, capace di rispondere alle sfide ambientali e sociali.

Alleanza tra produttori e consumatori per nuovi mercati

La collaborazione tra chi produce e chi acquista assume per de carlo un ruolo strategico nel definire il futuro dell’agricoltura italiana. La costruzione di un’alleanza tra consumatori e agricoltori permette di valorizzare i prodotti nazionali e di proiettare l’agroalimentare su nuovi mercati, anche lontani dai tradizionali. Questo legame si basa su consapevolezza e fiducia reciproca, elementi indispensabili per sostenere un settore che vive di rapporti diretti e qualità percepita.

Il confronto a senigallia ha ribadito come la tutela delle produzioni italiane non possa prescindere dal supporto del consumatore cosciente, nel riconoscere il valore dei metodi di coltivazione e della provenienza. Solo attraverso questo passaggio si può assicurare un futuro stabile e duraturo al comparto, garantendo al contempo la sicurezza alimentare e l’identità storica di un’agricoltura radicata nel territorio.

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