Una piccolo episodio avvenuto in un bar di Treviso ha acceso un acceso dibattito sul prezzo applicato per un servizio apparentemente semplice. Una cliente ha notato un sovrapprezzo di 10 centesimi sulla brioche tagliata a metà e ha denunciato la questione sui social, scatenando reazioni contrastanti che hanno coinvolto gestori, clienti e media locali.
La versione del titolare e la spiegazione del prezzo aggiuntivo
Intervistato dal Corriere del Veneto, il proprietario del bar ha spiegato le motivazioni dietro il sovrapprezzo. La pratica sarebbe in vigore da metà luglio e ha lo scopo di assicurare “uno standard di qualità elevato”. Il titolare ha chiarito che si tratta di una scelta trasparente, comunicata alla cassa, in linea con le norme vigenti.
Il rincaro di 10 centesimi serve a coprire i costi aggiuntivi legati al taglio della brioche. In pratica, il taglio obbliga ad usare piattini e tovaglioli extra, oltre al fatto che si deve farcire entrambe le metà in modo equilibrato. Questi dettagli spiegherebbero la maggiorazione. Il titolare ha anche annunciato che il nuovo menù, attualmente in stampa, specificherà chiaramente questo sovrapprezzo per evitare ulteriori incomprensioni.
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L’impatto mediatico e la difesa del bar
L’eco mediatica del caso ha avuto conseguenze negative sulla reputazione del bar, come ha spiegato il titolare. Ha definito pericoloso l’atteggiamento di chi ha amplificato un episodio di per sé minimo. Il rischio, ha aggiunto, è quello di compromettere l’immagine e il lavoro di una piccola realtà artigianale in un comune di circa 20.000 abitanti.
Non mancano però voci a tutela del locale. Alcuni clienti abituali hanno preso le sue difese, sostenendo che la polemica suscita più sorrisi che preoccupazione. Conoscono la qualità degli prodotti e continueranno a frequentare il bar. Questo dimostra una divisione tra chi giudica l’aumento legittimo e chi lo vede come un abuso o un gesto eccessivo.
Il caso dello scontrino e la reazione sui social
L’episodio parte da una donna che, insieme alla madre, si reca in un bar e ordina una brioche. Al momento del pagamento, nota un aumento di 10 centesimi rispetto al prezzo standard. Tornata a casa, decide di mostrare lo scontrino su internet, sottolineando non tanto il costo, quanto il principio che sta dietro a questo sovrapprezzo. La frase che ha utilizzato è stata “non è tanto il costo, ma il concetto. È la prima volta che mi capita”.
Il post ha rapidamente raccolto numerosi commenti, in larga parte critici, e il bar è stato investito da insulti diretti sia sul gestore che sulla gestione commerciale del locale. Tra le reazioni più severe, sono emersi inviti a chiudere immediatamente l’attività, espressioni di disappunto e accuse di pratiche scorrette. L’onda lunga del post ha avuto un impatto forte, a tal punto che sono arrivate molte recensioni negative da persone che spesso non avevano mai messo piede nel locale.