Un controllo della polizia insieme ad altre forze dell’ordine ha verificato lo stato di sei esercizi commerciali all’interno dell’aeroporto di catania. Sono emerse irregolarità di varia natura che hanno portato alla sospensione di tre punti vendita, tra cui problemi igienici e impiego di personale irregolare. L’intervento ha coinvolto anche l’asp, i carabinieri forestali e i nas, con multe e sequestri significativi.
Condizioni igieniche critiche riscontrate in due bar
Due bar oggetto dei controlli hanno presentato condizioni igieniche fortemente compromesse. In entrambi i locali sono state rinvenute blatte che infestavano sia i magazzini sia le superfici usate per preparare e distribuire il cibo. La presenza degli insetti ha imposto la chiusura immediata dei bar da parte dell’asp e dei nas, che hanno anche emesso sanzioni da 2.000 euro per ciascun punto ristoro.
In uno dei bar, le forze dell’ordine – insieme ai veterinari – hanno sequestrato oltre 300 chili di alimenti senza documenti di tracciabilità. Prodotti come tavola calda e dolci pronti alla vendita non erano accompagnati dalle registrazioni obbligatorie, elemento che già da solo comporta una multa di 1.500 euro.
A peggiorare la situazione, sono emerse violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro: mancata revisione degli estintori, assenza della cassetta di pronto soccorso e mancanza di spogliatoi per i dipendenti hanno fatto lievitare le sanzioni per oltre 5.000 euro. Questi illeciti evidenziano una gestione trascurata del rispetto delle regole essenziali per la sicurezza e la salute pubblica.
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Controllo interforze e sospensione degli esercizi irregolari
Il 29 luglio, una task force formata da polizia, asp, carabinieri forestali e nas ha effettuato un’ispezione coordinata in sei negozi dell’aeroporto di catania. Le verifiche hanno riguardato aspetti legati all’igiene, alla regolarità del personale impiegato e alla tracciabilità degli alimenti venduti. Tre esercizi sono stati chiusi immediatamente per gravi inadempienze. Il provvedimento ha riguardato soprattutto carenze nell’applicazione delle norme sanitarie e problemi sul fronte normativo del lavoro.
Scoperta di lavoratrice irregolare
Uno degli elementi più critici è stata la scoperta di una lavoratrice irregolare impiegata in uno dei negozi sospesi. La donna, ricevente del reddito di inclusione, ha dichiarato di aver chiesto al datore di lavoro di non regolarizzare il suo contratto per evitare di perdere il sussidio statale. Questa situazione ha portato a una sanzione complessiva per il titolare che supera i 6.500 euro solo per quest’episodio. Le multe relative agli altri illeciti riscontrati nelle tre attività si attestano a un totale di circa 18.000 euro. Non è la prima volta che il gestore coinvolto si trova sotto accusa per impiego di personale in nero.
Regolarità riscontrata negli altri negozi
Negli altri tre esercizi ispezionati, le autorità non hanno rilevato alcuna anomalia. I locali hanno rispettato le normative in materia di igiene, sicurezza sul lavoro e tracciabilità degli alimenti. Questi risultati dimostrano come le verifiche abbiano colpito solo le attività che effettivamente trasgredivano le leggi. L’attenzione delle forze dell’ordine e dei controlli sanitari si mantiene alta, soprattutto in un contesto delicato come quello aeroportuale, dove devono convivere tanti stili di vita e flussi continui di persone.
Importanza di controlli mirati per tutela di consumatori e lavoratori
Il controllo conferma la necessità di verifiche puntuali e mirate per tutelare i consumatori e i lavoratori, accertando il rispetto delle regole che garantiscono sicurezza e trasparenza all’interno degli esercizi pubblici.