Sopralluoghi imminenti per la messa in sicurezza della ex ss 269 del Faito e progetti per la riapertura della strada di Quisisana

Sopralluoghi imminenti per la messa in sicurezza della ex ss 269 del Faito e progetti per la riapertura della strada di Quisisana

Le autorità di Vico Equense, Castellammare di Stabia, Meta e Pimonte avviano sopralluoghi e interventi urgenti per riaprire le strade del Monte Faito dopo il crollo della Funivia del Faito.
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Dopo il crollo della funivia del Faito, enti locali e regionali hanno avviato sopralluoghi e progetti per riaprire e mettere in sicurezza le strade di accesso alla montagna, con particolare attenzione alla ex ss 269 e alla vecchia via da Castellammare, coinvolgendo sindaci e tecnici in un tavolo tecnico interistituzionale. - Gaeta.it

Dopo il crollo della Funivia del Faito lo scorso 17 aprile, le autorità locali e metropolitane hanno avviato un percorso urgente per tutelare l’accesso alla montagna. Sono previsti sopralluoghi immediati sulla ex ss 269, unica via aperta dalla città di Vico Equense. Nel frattempo si cercano soluzioni per riaprire anche la vecchia strada che dal territorio di Castellammare di Stabia porta in vetta, chiusa da decenni.

Prima riunione del tavolo tecnico interistituzionale per le strade del Faito

Questa mattina si è svolto un incontro chiave nella Sala “Paolo Borsellino” della Città Metropolitana di Napoli, a piazza Matteotti. A convocare e guidare la discussione è stato il consigliere delegato al Monte Faito, Giuseppe Tito, anche sindaco di Meta. L’obiettivo era mettere insieme tutti gli attori coinvolti per valutare le condizioni e definire interventi concreti a favore dell’accessibilità alla montagna e della sicurezza delle vie di collegamento.

Erano presenti anche i sindaci di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, di Vico Equense, Giuseppe Aiello, e di Pimonte, Francesco Somma. Assieme a loro, tecnici della Città Metropolitana, della Regione Campania e dei comuni interessati, oltre a rappresentanti dell’Associazione Pro Faito. L’incontro ha dato l’avvio a un confronto diretto e operativo, indispensabile dopo il fermo della funivia, per evitare che l’isolamento della zona diventi definitivo o peggiori.

Caratteristiche e divisione delle competenze sulla ex ss 269 del Faito

La ex ss 269 attraversa il Monte Faito per circa 11 chilometri. Nel centro di Vico Equense e nella parte terminale, dove si trova la stazione a monte della funivia, la strada è di proprietà comunale. Il restante tratto, all’incirca 8,6 chilometri, appartiene alla Regione Campania, che ne ha affidato la gestione alla Città Metropolitana. Questo particolare assetto giuridico divide la responsabilità tra enti diversi e richiede un coordinamento profondo.

I primi interventi riguarderanno sopralluoghi dettagliati su tutta la strada, con attenzione speciale ai dispositivi di sicurezza presenti e ai pendii che si affacciano sul percorso, chiamati costoni. Questi punti sono cruciali per prevenire ulteriori frane o cedimenti. I controlli tecnici servono a stabilire la fattibilità degli interventi e stabilire delle priorità nella riqualificazione, così da ridurre i rischi per chi percorre la via ogni giorno.

Impegni e finanziamenti per la riapertura della strada di Quisisana da Castellammare

L’altra via che conduce al Faito, quella da Castellammare via Quisisana, è ferma da decenni. Prima dell’incidente della funivia, il Comune di Castellammare stava già lavorando per la sua riapertura. Il sindaco Luigi Vicinanza ha raccontato che si era partecipato a un bando della presidenza del Consiglio dei ministri con un progetto del valore di 10 milioni di euro.

La Regione Campania ha messo a disposizione altrettanti fondi per contenere il deflusso delle acque dai rii montani che attraversano la zona. Si tratta di opere fondamentali per mettere in sicurezza anche questo percorso. L’obiettivo è ottenere i finanziamenti necessari, ma se dovessero mancare si sta valutando un piano B con fonti alternative. L’urgenza è evidente, dato che questa strada può diventare un’alternativa preziosa per chi vive e lavora sul Faito.

Necessità di tutela per le attività e progetti di riforestazione attivi

Il sindaco di Vico Equense, Giuseppe Aiello, ha sottolineato la necessità di agire in fretta per dare sostegno alle imprese e alle famiglie stabilmente insediate sulla montagna. A rischio isolamento si aggiungono anche problemi di carattere idrogeologico, che richiedono interventi strutturali e specifici.

La Città Metropolitana ha già attivato attività di riforestazione usando fondi PNRR pari a un milione e mezzo di euro. Previsto il piantamento di 35.000 piante, tra alberi e arbusti, su 35 ettari. Questa operazione, lunga e complessa, mira a rinforzare il terreno e ridurre il rischio di frane, riportando anche un po’ di verde dopo decenni di trascuratezza.

Il sindaco di Pimonte, Francesco Somma, ha suggerito che la prossima riunione del tavolo tecnico dovrebbe svolgersi direttamente sul Faito. Un modo per mantenere alta l’attenzione sul problema e mostrare concretamente lo stato attuale del territorio e delle criticità da affrontare.

Il lavoro ora prosegue attraverso sopralluoghi, confronti continui tra enti e definizione di interventi mirati. L’obiettivo è dare un futuro più sicuro e accessibile a chi vive o visita il Faito, una zona importante per le comunità e per chi ama la montagna campana.

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