La questione della cabinovia a Trieste genera ancora dibattiti accesi tra i cittadini. Un recente sondaggio realizzato dall’agenzia veronese WinPoll su mandato di Nord Est Multimedia e pubblicato dal quotidiano Il Piccolo fotografa un quadro netto sulle opinioni degli abitanti. Il progetto, promosso dall’amministrazione comunale, incontra resistenze e perplessità, in particolare tra i giovani. Nel frattempo, le tensioni politiche intorno all’opera restano alte, con accuse di parzialità e divisioni profonde in consiglio comunale.
Risultato del sondaggio: il 73% dei triestini contrari alla cabinovia
Il sondaggio condotto a Trieste mette in evidenza una opinione pubblica fortemente contraria alla realizzazione della cabinovia. Il 73% degli intervistati ha espresso un giudizio negativo sull’opera, mentre il 18% ha una valutazione “abbastanza positiva”. Solo il 9% si è mostrato favorevole in modo netto. Dati che segnano un netto scetticismo verso il progetto promosso dall’amministrazione comunale.
Il quotidiano Il Piccolo ha inoltre evidenziato come tra i giovani sotto i 30 anni la percentuale di consensi scende ulteriormente, fermandosi al 18%. Questo dato evidenzia una diffusa diffidenza verso l’impianto da parte della nuova generazione, forse più sensibile agli impatti sulla mobilità e sull’ambiente urbano. La differenza tra le fasce d’età sottolinea la complessità delle opinioni in città e la necessità di coinvolgere maggiormente la popolazione nelle scelte urbanistiche.
Leggi anche:
Reazioni politiche
Il sindaco Roberto Dipiazza ha contestato con fermezza i risultati del sondaggio. Nel corso di una conferenza stampa ha messo in discussione l’imparzialità dell’indagine, sottolineando che la società che ha condotto il sondaggio è legata a un assessore del Pd di Verona. Gesto che ha inteso mettere in dubbio la trasparenza e la credibilità dei dati raccolti.
Anche in consiglio comunale, dove da giorni si discute in sedute che durano oltre la norma, le osservazioni sulla cabinovia hanno acceso scontri tra maggioranza e opposizione. Le tensioni si percepiscono nelle dichiarazioni e negli interventi, evidenziando un clima di dura battaglia politica attorno al futuro del progetto. Il dibattito non riguarda solo questioni tecniche, ma coinvolge idee e visioni diverse sullo sviluppo della città.
Posizione del comitato no ovovia: l’opera va fermata subito
Il comitato no ovovia si è espresso con una nota dura sui risultati del sondaggio. Ribadisce che la maggioranza della cittadinanza è contraria alla realizzazione dell’impianto e chiede con insistenza all’amministrazione di fermare il progetto. Secondo il comitato, si tratta di una «corsa cieca» verso un’opera considerata sbagliata da tempo.
Questa posizione evidenzia una mobilitazione civile che agisce in parallelo al confronto istituzionale. Il comitato ha rappresentato spesso preoccupazioni relative all’impatto ambientale, ai costi e alla reale necessità della cabinovia nelle dinamiche urbane di Trieste. La loro richiesta precisa è quella di un ripensamento urgente, fermando la progettazione e la realizzazione di un impianto che non gode del consenso della popolazione.
Finanziamenti e futuro dell’opera
La cabinovia avrebbe dovuto essere realizzata con un finanziamento di 62 milioni di euro previsto dal Pnrr. Questo canale però non è stato utilizzato, perché il progetto non ha ottenuto il via libera necessario. A quel punto, il ministero dei Trasporti ha manifestato disponibilità a finanziare l’opera con circa 48 milioni di euro.
Questa variazione nelle fonti di finanziamento modifica le prospettive economiche dell’impianto. Il calo dei fondi rispetto al budget iniziale può comportare modifiche tecniche o gestione dei costi differenti, ma al momento non ci sono dettagli definitivi su come ciò influenzerà lo sviluppo del progetto. La questione resta aperta mentre le discussioni politiche in consiglio comunale e i confronti pubblici proseguono senza sosta.