Solidarietà e contraddizioni nel sistema abitativo abruzzese, VIVARELLI denuncia le ingiustizie sulle spese condominiali

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Spese condominiali in Abruzzo, VIVARELLI denuncia le ingiustizie nel sistema abitativo. - Gaeta.it

Laura Rossi

9 Settembre 2025

Il segretario regionale del sindacato Fesica-Confsal Abruzzo, Marco Vivarelli, ha lanciato un duro richiamo sul sistema attuale di gestione delle spese abitative per le famiglie a basso reddito. In particolare, sottolinea le incongruenze che emergono quando si riduce il canone in base all’Isee, ma poi si fa gravare su inquilini con Isee pari a zero i costi condominiali o altre spese di compartecipazione. La sua denuncia punta anche alla necessità di controlli più attenti e a misure di sostegno economico specifiche per queste spese, difficili da affrontare per chi ha un reddito minimo o inesistente.

La contraddizione tra riduzione canone e spese condominiali a carico degli inquilini

Marco Vivarelli evidenzia un problema che riguarda molte famiglie residenti in abitazioni a canone calmierato in Abruzzo. Si tratta di nuclei familiari con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente pari a zero, cioè che risultano nelle condizioni di maggior disagio economico. Questi inquilini, pur ottenendo una riduzione sostanziale del canone di locazione, si vedono però richiedere l’intero pagamento delle spese condominiali e delle quote di compartecipazione. Vivarelli definisce questa situazione un’“assurdità” perché sposta tutta la pressione economica proprio sulle persone più fragili.

Nel sistema attuale, il Comune o l’Ater abbassano il canone di locazione in base al reddito dichiarato, ma non intervengono per coprire le spese relative alla gestione degli immobili. Quindi, anche se chi abita non paga praticamente l’affitto, deve comunque affrontare spese condominiali di migliaia di euro all’anno. Secondo Vivarelli, questo modo di agire si configura come una violazione dei principi costituzionali che tutelano i cittadini più deboli e la loro possibilità di accesso alla casa come bene primario. L’appello è che in questi casi la responsabilità debba tornare a carico del proprietario dell’immobile, cioè l’ente pubblico come Comune o Ater, non degli inquilini.

La necessità di verifiche rigorose sui redditi reali delle famiglie

Sul fronte della verifica delle condizioni economiche e familiari, Vivarelli sottolinea la presenza di “situazioni ambigue” che alimentano disuguaglianze. Non è raro, spiega, che più membri di una stessa famiglia contribuiscano al reddito complessivo, ma sui documenti ufficiali risulti un Isee bassissimo o addirittura pari a zero. Questa discrepanza crea ingiustizie nell’accesso alle agevolazioni, perché chi formalmente non ha reddito può essere chiamato a sostenere le spese condominiali per intero, anche se in realtà la famiglia dispone di risorse maggiori.

Il segretario regionale chiede controlli accurati e regolari sui dati reddituali. Solo così si può evitare che pochi soggetti si trovino a gravare economicamente sulle spalle di chi formalmente non ha mezzi o potenzialità. Vivarelli invita a denunciare apertamente queste anomalie e a discutere senza tabù del problema. A suo giudizio, un sistema trasparente e giusto è indispensabile per garantire equità e un reale sostegno alle famiglie più fragili.

Proposta di un bonus mirato per coprire le spese condominiali e di compartecipazione

Una delle richieste principali avanzate da Vivarelli riguarda l’istituzione di un bonus specifico per le spese condominiali e di compartecipazione da destinare alle famiglie più in difficoltà. Finora, sottolinea, esistono agevolazioni di vario tipo per altre necessità sostenute dai cittadini, ma manca uno strumento che aiuti a coprire queste voci di spesa.

Il segretario regionale ricorda che questa problematica ormai coinvolge un ampio numero di famiglie e rappresenta un peso economico rilevante oltre al canone ridotto. L’introduzione di un sostegno mirato rappresenterebbe un passo concreto per non lasciare sole queste persone, segnate da condizioni di disagio che rendono difficile sostenere i costi aggiuntivi legati all’abitazione. Creare un bonus dedicato equivarrebbe a riconoscere un’esigenza reale e a intervenire sul terreno della giustizia sociale.

Il sindacato Fesica-confsal Di L’Aquila pronto ad ascoltare chi è in difficoltà

Marco Vivarelli si rende disponibile a fornire supporto e chiarimenti a tutti coloro che affrontano difficoltà legate a queste tematiche. Nella sede di Fesica-Confsal Abruzzo, situata in Piazza Simon Bolivar 2 all’Aquila, il sindacalista riceve famiglie e cittadini per ascoltare i loro problemi e offrire consulenza.

Questo contatto diretto rappresenta uno strumento per mettere a fuoco le criticità reali e per avviare un confronto diretto con le istituzioni chiamate ad intervenire. Vivarelli invita chiunque si trovi in questa situazione a rivolgersi al sindacato per fare emergere i problemi e lavorare insieme verso soluzioni in grado di alleviare il carico economico che grava sulle famiglie meno tutelate.

Il quadro delineato evidenzia un sistema abitativo segnato da pesanti contraddizioni, che rischiano di colpire gravemente chi già affronta condizioni di povertà. Le richieste avanzate da Vivarelli si concentrano su un cambio di rotta che riporti il peso economico dove effettivamente spetta e che introduca misure concrete per garantire sostegno alle famiglie più deboli. Restano ora sul tavolo le risposte da parte delle autorità pubbliche competenti, chiamate a intervenire per correggere situazioni sospese tra normativa e realtà sociale.