Un intervento immediato e ben coordinato ha permesso di evitare una tragedia durante un’escursione sportiva in montagna. Venerdì 18 luglio 2025, un ferratista si è trovato in grave difficoltà nei pressi dell’orrido di Foresto, in valle di Susa, nel comune di Bussoleno, a causa di una caduta sulla via ferrata. L’intervento congiunto di elisoccorso e soccorso alpino ha garantito il salvataggio dell’uomo mettendo in sicurezza la sua vita.
Incidenti sulle vie ferrate: il caso dell’orrido di foresto
Le vie ferrate rappresentano percorsi attrezzati in ambiente montano, ma restano impegnative e pericolose se non affrontate con la dovuta preparazione e attenzione. Nella giornata di venerdì 18 luglio 2025, un uomo era impegnato nella traversata dell’orrido di Foresto, una gola profonda nel territorio di Bussoleno, quando è inciampato e caduto da un tratto a strapiombo vicino al terzo ponte tibetano.
La caduta ha lasciato il ferratista sospeso nel vuoto, trattenuto dall’imbragatura. In questa condizione, il rischio più grave era lo sviluppo della sindrome da sospensione, che insorge se una persona resta ferma appesa troppo a lungo, causando sofferenza ai vasi sanguigni e problemi circolatori. Questa sindrome può evolvere rapidamente in uno stato pericoloso per la vita, rendendo ogni minuto cruciale.
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La risposta di elisoccorso e soccorso alpino
L’allarme è scattato in tempi rapidi e ha coinvolto mezzi e uomini specializzati. L’elicottero del soccorso regionale si è subito diretto sul posto, sbarcando tramite verricello un tecnico preparato per raggiungere la zona difficile. In appoggio, sono stati calati due tecnici del soccorso alpino e speleologico insieme a due sanitari volontari in grado di fornire assistenza medica sul campo.
I soccorritori hanno applicato manovre alpinistiche per stabilizzare il ferito, evitando movimenti bruschi che avrebbero potuto aggravare eventuali traumi. Una volta immobilizzato, l’uomo è stato recuperato in sicurezza e calato al suolo, dove i sanitari hanno potuto intervenire in modo più efficace.
Il trattamento medico e il trasporto in ospedale
Dopo il recupero a terra, i sanitari si sono concentrati su due condizioni evidenti: la possibile compromissione della colonna vertebrale e i primi sintomi di ipotermia causati dall’esposizione e dilatazione dei tempi di sospensione. L’immobilizzazione spinale è stata subito effettuata per evitare ulteriori danni neurologici, mentre il trattamento iniziale ha puntato a stabilizzare le funzioni vitali.
L’uomo, ormai risanato dal pericolo immediato, è stato caricato sull’elisoccorso utilizzando nuovamente il verricello, evitando così rischi legati allo spostamento. Il trasporto all’ospedale di Rivoli ha permesso una valutazione medica dettagliata e la somministrazione di cure specifiche. Le diagnosi confermate hanno coinvolto la sindrome da sospensione e un principio di ipotermia, senza però condizioni tali da mettere in pericolo la vita.
L’importanza della prontezza nei salvataggi in ambiente montano
Questo intervento, avvenuto a Bussoleno il 18 luglio 2025, testimonia l’importanza dell’organizzazione dei soccorsi in ambiente alpino, specie su itinerari pericolosi come le vie ferrate. La rapidità di risposta ha fatto la differenza tra una tragedia e un’operazione di salvataggio completata con successo.
Le squadre di soccorso sono dotate di competenze tecniche e mediche specifiche, preparate a muoversi su terreni impervi e a prestare assistenza qualificata. Le attività di mediazione tra salvataggio tecnico e trattamento sanitario sono fondamentali per affrontare condizioni di emergenza come quella di un ferratista sospeso nel vuoto per diverso tempo. Il lavoro congiunto tra elisoccorso e personale a terra mantiene una rete di sicurezza essenziale nelle montagne piemontesi.