Gian Maria Gros-pietro su digitalizzazione e lavoro: investimenti per ricchezza e inclusione sociale

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Gian Maria Gros-pietro: digitalizzazione e investimenti per crescita e inclusione - Gaeta.it

Laura Rossi

6 Settembre 2025

La digitalizzazione sta cambiando profondamente il mondo del lavoro, ponendo la necessità di coniugare nuove tecnologie con protezione sociale per chi rischia di perdere il reddito. Gian Maria Gros-Pietro, presidente del cda di Intesa Sanpaolo, ha affrontato questo tema spiegando l’importanza di adeguare i posti di lavoro alle trasformazioni tecnologiche in atto.

Sfide occupazionali nel contesto della digitalizzazione

Gros-Pietro ha evidenziato come la capacità dei posti di lavoro attuali di attrarre talenti e trattenere giovani sia insufficiente. Secondo lui, molte sedi lavorative non consentono neppure a chi lavora di costruire una famiglia o acquistare una casa. Questa condizione genera un disagio sociale che rischia di ampliarsi se non si interviene con strumenti adeguati per chi perde il reddito a causa delle trasformazioni tecnologiche. Il legame tra sostegno a chi è in difficoltà e la crescita della produttività appare dunque centrale. L’intervento pubblico e privato deve andare oltre forme di tutela temporanea, puntando a rafforzare la capacità dei luoghi di lavoro di generare ricchezza e di offrire opportunità sostenibili nel tempo.

L’importanza di investire nelle nuove tecnologie per la produzione di ricchezza

Il momento attuale, paragonato a grandi rivoluzioni come quella industriale, richiede di “cogliere l’onda” della tecnologia digitale. Per Gros-Pietro, investire in questi ambiti significa aumentare la redditività dei posti di lavoro e la capacità del sistema di creare ricchezza. Le tecnologie digitali rappresentano il motore che spinge la crescita globale, e l’Italia deve accelerare il passo se vuole non solo adeguarsi, ma anche competere con i paesi leader. Non si tratta solo di modernizzare infrastrutture o processi produttivi; serve far evolvere la cultura del lavoro per conquistare un futuro più stabile per i giovani e per chi è oggi sulle soglie dell’ingresso nel mercato. Questo porta a un ciclo virtuoso dove innovazione e sicurezza sociale possono andare di pari passo.

L’impegno di intesa sanpaolo nella transizione digitale

Intesa Sanpaolo ha scelto di affrontare la sfida della trasformazione digitale con investimenti concreti. Gros-Pietro ha dichiarato che la banca ha assunto oltre 3.500 esperti in tecnologie digitali. Questo personale qualificato serve a guidare la trasformazione interna e mantenere la competitività a livello globale. La volontà è quella di posizionare l’istituto ai livelli migliori nel mondo, adottando le soluzioni più moderne per migliorare servizi e processi. La strategia punta a un rinnovamento profondo, che coinvolge non solo gli aspetti tecnologici, ma anche l’organizzazione del lavoro e le opportunità per i lavoratori. Intesa Sanpaolo sta così provando a rispondere agli effetti sociali del cambiamento, anticipando scenari diversi da quelli tradizionali, per affrontare i bisogni e i rischi legati all’innovazione.

Il dibattito sulle implicazioni della digitalizzazione per il mercato del lavoro rimane aperto, con un nodo centrale che riguarda il bilanciamento tra innovazione produttiva e tutela delle persone coinvolte. Le parole di Gros-Pietro a Cernobbio riflettono questa tensione, indicando un percorso fatto di investimenti in tecnologia e attenzione ai problemi sociali. In vista di nuove rivoluzioni come questa, si profilano scenari nei quali il lavoro deve sapersi adattare per garantire sia sviluppo economico sia coesione sociale.