smartphone vietati in classe, valditara: oltre il 25% degli adolescenti mostra dipendenza secondo l'istituto superiore di sanità

smartphone vietati in classe, valditara: oltre il 25% degli adolescenti mostra dipendenza secondo l’istituto superiore di sanità

Il ministero dell’Istruzione, guidato da Giuseppe Valditara, introduce il divieto di smartphone in classe per migliorare concentrazione e relazioni sociali, potenziando l’uso di tablet, pc e intelligenza artificiale nelle scuole.
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Il ministero dell’Istruzione limita l’uso degli smartphone in classe per migliorare concentrazione e benessere, potenziando l’uso di dispositivi digitali controllati e promuovendo programmi educativi sull’uso consapevole del digitale. - Gaeta.it

L’uso eccessivo di smartphone tra gli adolescenti è al centro del dibattito pubblico, con evidenze che segnalano un impatto negativo sulla salute e sulle relazioni sociali. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato nuove misure per limitare l’uso dei cellulari durante le ore scolastiche, puntando a favorire un ambiente più concentrato e a promuovere metodi di insegnamento digitali alternativi e controllati.

Come si sta preparando la scuola al divieto di smartphone in classe

Dal prossimo anno scolastico, gli studenti non potranno tenere accesi i cellulari durante le lezioni. La pratica prevede che i dispositivi vengano raccolti e sistemati in appositi contenitori, appesi in aula, per essere riconsegnati al termine delle attività. Chi non rispetta questa regola sarà soggetto alle sanzioni disciplinari previste dal regolamento interno di ogni scuola, che sarà aggiornato per conformarsi alla circolare ministeriale.

La decisione nasce dalla constatazione, riportata dall’istituto superiore di sanità, che circa il 25% degli adolescenti soffre di un uso problematico dello smartphone. Questa dipendenza si traduce in effetti negativi evidenti sul piano fisico e sul piano delle relazioni sociali, con un impatto sul rendimento scolastico e sul benessere complessivo degli studenti. I docenti e il personale scolastico avranno quindi il compito di garantire che il divieto venga rispettato, in modo da tutela­re gli studenti e promuovere una didattica meno frammentata.

L’espansione dei dispositivi digitali nelle scuole italiane

Pur vietando il cellulare in classe, il ministero dell’Istruzione punta a un potenziamento dell’uso di strumenti tecnologici dedicati all’apprendimento. Si prevede che entro il prossimo anno scolastico ci sarà un rapporto di un tablet o pc per ogni due studenti. Un dato che segna un miglioramento rispetto allo scorso anno, quando il rapporto era di un dispositivo ogni tre studenti, e un passo avanti rispetto al 2020-2021, anno in cui si registrava un device ogni sette alunni.

L’investimento totale ammonta a 2,1 miliardi di euro, destinati a digitalizzare gli istituti scolastici e a fornire lavagne elettroniche, ormai diffuse in tutte le scuole italiane. In questo contesto, il cellulare diventa quasi superfluo per le attività didattiche e va limitato il suo impiego per evitare distrazioni e un uso improprio. Il processo di digitalizzazione punta dunque a creare ambienti di apprendimento più interattivi e strutturati, basandosi su apparecchi dedicati e materiali controllati.

Programmi educativi per l’uso consapevole del digitale e sperimentazioni con intelligenza artificiale

Nell’ambito delle ore di educazione civica è previsto un approfondimento sull’uso cosciente degli strumenti digitali. Gli insegnanti affrontano il tema del cellulare e delle piattaforme online, mostrando i rischi associati alla rete e ai contenuti non adeguati. L’obiettivo è sensibilizzare gli studenti su come gestire questi strumenti per evitare conseguenze negative sulla salute mentale e sulle relazioni.

Parallelamente, il ministero ha avviato sperimentazioni di didattica personalizzata con l’impiego dell’intelligenza artificiale su tablet e pc. Questi programmi prevedono l’uso di materiali selezionati, supervisionati per garantire qualità e sicurezza. I primi indicatori raccolti mostrano risultati positivi nell’aiutare gli studenti a concentrarsi e a progredire negli studi, senza distrazioni legate a notifiche o applicazioni esterne. Le scuole coinvolte stanno testando queste tecnologie per migliorare i percorsi di apprendimento, rendendoli più efficaci e tarati sui bisogni individuali.

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