Smantellata rete di spaccio giovanile hi-tech nei Castelli Romani con arresti e perquisizioni

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Arresti e perquisizioni per il traffico di droga hi-tech nei Castelli Romani. - Gaeta.it

Sara Gatti

2 Settembre 2025

Un’operazione dei carabinieri ha portato alla scoperta di un gruppo che gestiva un traffico di stupefacenti sfruttando social network e applicazioni di messaggistica. La rete, attiva in diversi Comuni a sud di Roma, coinvolgeva soprattutto giovani tra i 20 e 25 anni, responsabili della vendita di hashish, marijuana e cocaina, anche a minori. L’indagine, avviata a giugno 2023, ha portato all’arresto di 9 persone e a numerose perquisizioni domiciliari.

Il sistema di spaccio digitale tra Carpineto Romano, Segni e oltre

La rete si estendeva nei Comuni di Carpineto Romano, Segni, Montelanico, Artena e Valmontone, dove i giovani coinvolti avevano creato una piazza virtuale per il commercio di droga. Utilizzavano social network e piattaforme di messaggistica per accordarsi sugli incontri, adottando un linguaggio criptico per nascondere i dettagli delle trattative.

Gli appuntamenti avvenivano nei luoghi di ritrovo tradizionali di questi piccoli centri, come piazze o locali frequentati. Qui si svolgeva la consegna delle dosi di hashish, marijuana e cocaina, vendute con continuità a diversi acquirenti. Questa modalità ha dato vita a una rete ramificata basata sulla rapidità e discrezione garantita dai canali digitali.

I giovani coinvolti agivano in modo coordinato e preciso. L’uso della tecnologia rappresenta un cambiamento rispetto alle forme classiche di spaccio, che si svolgevano spesso a voce o tramite passaparola. Nel complesso, la struttura mostrava ruoli ben definiti, con residenti nei comuni limitrofi che gestivano direttamente la movimentazione delle sostanze. La rete si estendeva fino alle porte della Capitale, raggiungendo anche zone con controlli meno stringenti.

L’azione dei carabinieri: arresti, perquisizioni e sequestri

L’operazione è iniziata all’alba con un intervento congiunto dei carabinieri della Compagnia di Colleferro, supportati dal Gruppo di Frascati e dal Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria. Il Tribunale di Velletri, su richiesta della Procura locale, ha emesso un’ordinanza di custodia che ha portato all’arresto di 9 indagati, alcuni in carcere e altri ai domiciliari.

Oltre agli arresti, sono state eseguite 11 perquisizioni domiciliari, che hanno coinvolto altri due indagati non raggiunti da misure restrittive. L’intervento ha permesso di sequestrare oltre 3 chilogrammi di hashish, 10 grammi di cocaina e 40 grammi di marijuana. Questi quantitativi confermano l’entità del traffico gestito dalla rete.

Le indagini si sono basate su pedinamenti, osservazioni e intercettazioni telefoniche e ambientali svolte da giugno 2023. I carabinieri hanno anche fermato in flagranza tre persone durante la cessione di droga. Grazie a questi elementi sono stati identificati molti giovani consumatori, poi segnalati alla Prefettura di Roma. L’attività investigativa ha fatto emergere il meccanismo di spaccio e i soggetti coinvolti.

I rischi sociali e l’aggravante della cessione a minori

Un aspetto particolarmente grave riguarda l’accusa di aver venduto sostanze stupefacenti anche a minori. Questo elemento aggravante evidenzia il coinvolgimento di fasce vulnerabili nella rete di spaccio, che unisce un uso tecnologico a un impatto sociale dannoso.

La presenza di giovani acquirenti con risorse limitate ha portato a episodi in cui venivano organizzate collettive per raccogliere denaro, segno della diffusione dello spaccio tra gruppi di coetanei. La vicinanza territoriale dei Comuni ha favorito la circolazione veloce delle dosi e la nascita di un circuito locale quasi invisibile alle forze dell’ordine, fino a questo intervento.

Il coinvolgimento di minori sposta la questione oltre il semplice illecito penale. Si tratta di un problema che interessa le comunità locali e la salute dei più giovani. Le autorità sottolineano l’importanza di interrompere queste reti per prevenire la diffusione delle sostanze e tutelare i territori dalle conseguenze degli stupefacenti, sia in termini di sicurezza sia di salute pubblica.