I Nastri d’argento Grandi Serie 2025 hanno confermato il ruolo centrale di Sky nella produzione televisiva italiana. La cerimonia, tenutasi a Napoli il 31 maggio nella prestigiosa Villa Pignatelli, ha riconosciuto serie e interpreti che hanno segnato la narrazione contemporanea sul piccolo schermo. Tra i grandi protagonisti, “M- Il figlio del secolo” si è distinto come serie dell’anno, grazie anche al lavoro dell’attore Luca Marinelli. Il network ha ottenuto premi importanti anche per altri successi, in diverse categorie.
I premi alla miglior serie e ai protagonisti
Una giuria composta da 90 giornalisti ha valutato le produzioni, individuando “M- Il figlio del secolo” come miglior serie. Il titolo, tratto dal romanzo Premio Strega di Antonio Scurati, ha ottenuto consensi per la sceneggiatura e la regia di Joe Wright. Oltre a Marinelli, che ha ricevuto un riconoscimento personale, l’intero cast ha ricevuto elogi, con un Nastro anche per Barbara Chichiarelli per la sua interpretazione. La produzione coinvolge Sky Studios in Italia con Nils Hartmann, Lorenzo Mieli di The Apartment e la collaborazione di Cinecittà, rappresentata da Manuela Cacciamani.
Eccellenze nelle serie dramedy e crime
Al vetta delle valutazioni per la miglior serie dramedy si piazza “Tutto chiede salvezza”, stagione 2, proposta da Netflix e diretta da Francesco Bruni. La serie, ispirata al libro di Daniele Mencarelli e prodotta da Roberto Sessa per Picomedia, ha ricevuto premi per regia e produzione. Nel segmento crime, “Avetrana – Qui non è Hollywood” di Disney+ si distingue come miglior serie. Per il film tv, il riconoscimento è andato a “Questi fantasmi” della Rai.
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Premi speciali e nuovi talenti emersi
Tra i riconoscimenti particolari spicca il premio Rivelazione dell’anno assegnato a Elia Nuzzolo e Oscar Giuggioli per “Hanno ucciso l’uomo ragno”. Miriam Dalmazio e Marco Rossetti hanno ottenuto il premio Nuovo Imaie per l’opera “Costanza”. La SIAE ha consegnato un Nastro d’argento ad Alice Urciolo, impegnata nella sceneggiatura.
Alma Noce, uno dei nomi emergenti, è stata premiata tra i giovani talenti insieme alla Fondazione Nobis. Ulteriori premi speciali sono stati consegnati ai fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, a Salvatore Esposito per la serie “Piedone” e a Pappi Corsicato per la regia di un titolo con rilevanza internazionale.
Analisi dei vincitori per categoria
Tra le commedie premiate spiccano “Hanno ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883”, “Imma Tataranni – Sostituto procuratore” stagione 4, “Sconfort Zone”, “Vincenzo Malinconico – Avvocato d’insuccesso” stagione 2 e “Vita da Carlo” stagione 3. Questi titoli hanno ottenuto riconoscimenti per aver saputo portare sullo schermo storie coinvolgenti con tonalità leggere e dirette.
I migliori racconti crime
Sul versante crime si sono distinti “Acab”, “Avetrana – Qui non è Hollywood”, “Dostoevskij”, “Stucky” e “The bad guy” stagione 2. Ognuno di questi racconti ha contribuito a delineare trame intense, catturando l’attenzione di un pubblico sensibile alle storie di investigazione e tensione.
Nel comparto drama, la giuria ha premiato titoli come “Fuochi d’artificio”, “Il Gattopardo”, “L’amica geniale – Storia della bambina perduta”, “L’arte della gioia” e “Leopardi – Il poeta dell’infinito”. Questi prodotti si sono imposti per l’intensità narrativa e la qualità delle interpretazioni complesse.
Per la categoria dramedy sono stati celebrati “La vita che volevi”, “Miss Fallaci”, “Storia della mia famiglia”, “Tutto chiede salvezza” stagione 2 e “Tutto quello che ho”. Il connubio tra toni leggeri e temi seri ha permesso di narrare storie che vanno oltre una distinzione netta tra genere.
Infine, nel campo dei film tv hanno vinto “La bambina con la valigia”, “La farfalla impazzita” e “Questi fantasmi!”, quest’ultimo anche riconosciuto come miglior film tv.
Riconoscimenti per gli attori protagonisti e non
La cerimonia ha dedicato particolare attenzione ai protagonisti. Tecla Insolia per “L’arte della gioia” e Irene Maiorino per “L’amica geniale – Storia della bambina perduta” sono state premiate come migliori attrici protagoniste, insieme a Benedetta Porcaroli per “Il Gattopardo”, Lunetta Savino in “Libera” e Vanessa Scalera per “Avetrana – Qui non è Hollywood”.
Tra le attrici non protagoniste si sono distinte Valeria Bruni Tedeschi e Jasmine Trinca, protagoniste nello stesso “L’arte della gioia”. Altri riconoscimenti sono andati a Selene Caramazza per “The bad guy” seconda stagione, Carlotta Gamba in “Dostoevskij”, Maria Paiato per “Vita da Carlo” terza stagione e Anna Rita Vitolo per “L’amica geniale”.
Protagonisti maschili e ruoli di supporto
Nel panorama maschile, Luigi Lo Cascio è stato premiato per “The bad guy” stagione 2, Fabrizio Gifuni per “L’amica geniale”, Leonardo Maltese per “Leopardi – Il poeta dell’infinito”, Eduardo Scarpetta per “Storia della mia famiglia” e Filippo Timi per “Dostoevskij”.
Tra gli attori non protagonisti si sono segnalati Paolo Calabresi e Francesco Colella con “Il Gattopardo”, Guido Caprino in “L’arte della gioia”, Antonio Catania e Vincenzo Pirrotta per la seconda stagione di “The bad guy”, Gabriel Montesi in “Dostoevskij” e Fausto Russo Alesi per “Leopardi – Il poeta dell’infinito”.
I Nastri d’argento grandi serie hanno così evidenziato una parte significativa dell’offerta televisiva italiana, premiando produzioni di qualità e interpreti capaci di trovare un forte legame con il pubblico.