Situazione critica nella sanità territoriale di Ascoli Piceno tra carenze e proteste dei sindacati

Situazione critica nella sanità territoriale di Ascoli Piceno tra carenze e proteste dei sindacati

Il sistema sanitario di Ascoli Piceno è in crisi per carenze di personale, gestione poco trasparente dei fondi e pressioni sul personale; Usb chiede assunzioni stabili e ha indetto uno sciopero il 20 giugno.
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Il sistema sanitario di Ascoli Piceno è in crisi a causa di carenze di personale, gestione poco trasparente dei fondi e condizioni di lavoro difficili, con sindacati che chiedono interventi urgenti e scioperi imminenti. - Gaeta.it

Il sistema sanitario di Ascoli Piceno si trova a affrontare una crisi profonda, segnalata dalla Usb Pubblico Impiego e dai delegati Rsu dell’Azienda sanitaria territoriale . Le denunce riguardano la mancanza di personale, l’uso eccessivo di lavoro interinale e la scarsità di chiarezza nella gestione dei fondi. Questi problemi hanno portato a tensioni tra il personale e un appello a mobilitazioni prossime.

Carenze di personale e disorganizzazione nei reparti chiave dell’ospedale mazzoni

L’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno mostra segni evidenti di difficoltà, soprattutto nel reparto di Rianimazione. Secondo quanto riferito dai sindacati, spesso i turni restano scoperti e il personale in servizio si riduce a due soli infermieri. In queste condizioni, i coordinatori sono costretti a intervenire direttamente per garantire una copertura minima, situazione che aumenta il rischio di errori e affaticamento.

Nel reparto di Ostetricia e Ginecologia si registrano criticità altrettanto gravi. Tra i casi segnalati, ci sono tre neolaureate assunte tramite agenzie interinali senza un supporto adeguato sul campo. Parallelamente, professionisti esperti vengono trasferiti senza adeguate sostituzioni, provocando un calo evidente della qualità dell’assistenza e aumentando la pressione sul personale rimasto.

Questa condizione mette a dura prova sia la continuità delle cure sia la sicurezza per i pazienti. È chiaro che la gestione dei turni e del personale necessitano di una revisione urgente, visto il peso che ricade quotidianamente sugli operatori.

Pressioni sul personale ausiliario e contraddizioni nella gestione dei reparti

Sul fronte del personale Oss e ausiliario, Usb denuncia pressioni ai limiti dell’intollerabile. Il personale viene trasferito in modo forzato tra reparti diversi e minacciato da provvedimenti disciplinari in caso di rifiuto. La situazione pesa sul morale e crea instabilità all’interno della struttura sanitaria.

In questo quadro si inserisce la questione della struttura Osco, che è stata aperta senza nuove assunzioni. La scelta ha provocato uno spostamento di risorse umane da reparti cruciali come Nefrologia verso la nuova struttura, causando un sovraccarico di lavoro significativo nei reparti da cui sono state tolte risorse. Per i pazienti e il personale, questo si traduce in un calo di assistenza e in condizioni operative più difficili ogni giorno.

Questi elementi raccontano una gestione poco equilibrata delle risorse, dove l’apertura di nuove strutture non corrisponde a un aumento reale del personale, ma provoca invece un depauperamento delle unità già presenti.

Mancanza di trasparenza economica e richieste sindacali per il rilancio della sanità locale

Un’altra questione che emerge riguarda la gestione economica. Usb sottolinea la scarsa trasparenza sulla liquidazione degli straordinari e segnala che i fondi accessori sono fermi ai livelli del 2021. Questo blocco economico genera una perdita di circa mille euro per ciascun operatore rispetto alla media regionale, causando ulteriore malcontento tra i dipendenti.

Il sindacato richiede interventi concreti, come assunzioni stabili tramite graduatoria pubblica e l’avvio di procedure di selezione urgente. Chiede inoltre l’apertura della contrattazione per migliorare le condizioni di lavoro e la reinternalizzazione dei servizi finora esternalizzati.

In vista del peggioramento della situazione, Usb ha indetto uno sciopero generale per il 20 giugno e invita a partecipare alla manifestazione nazionale del 21 giugno a Roma, per portare all’attenzione pubblica la gravità della crisi sanitaria provinciale.

Questi eventi testimoniano una tensione crescente tra personale e gestione sanitaria, con richieste precise che puntano a recuperare capacità operative e trasparenza, elementi fondamentali per la qualità del servizio sanitario a beneficio di tutta la comunità locale.

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