simulazione di sopravvivenza in mare a foce verde, l'esercitazione del 70° stormo aeronautica militare cerca realismo e prontezza

simulazione di sopravvivenza in mare a foce verde, l’esercitazione del 70° stormo aeronautica militare cerca realismo e prontezza

Il 17 giugno il 70° stormo dell’aeronautica militare ha svolto l’esercitazione “Foce Verde 2025” a foce verde, latina, per migliorare le tecniche di sopravvivenza e soccorso in mare con la collaborazione di enti civili e militari.
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Il 17 giugno, il 70° stormo dell’aeronautica militare ha svolto l’esercitazione “Foce Verde 2025” a Foce Verde (Latina), simulando un ammaraggio d’emergenza per migliorare le capacità di sopravvivenza e soccorso in mare. - Gaeta.it

Questa mattina del 17 giugno, nelle acque davanti al distaccamento straordinario dell’aeronautica militare di foce verde, vicino a latina, si è svolta una importante esercitazione di sopravvivenza in mare. L’evento ha coinvolto il 70° stormo con lo scopo di testare la capacità degli equipaggi di affrontare situazioni d’emergenza come un ammaraggio improvviso. L’addestramento, denominato “Foce Verde 2025”, ha puntato a rafforzare la preparazione pratica del personale in condizioni critiche.

Scenari e obiettivi dell’esercitazione foce verde 2025

La preparazione militare odierna richiede non solo abilità di volo ma anche capacità di sopravvivenza in ambienti ostili, soprattutto in mare. L’esercitazione tenuta nella mattina di martedì 17 giugno ha simulato un ammaraggio di emergenza, con l’obiettivo di migliorare le reazioni immediate dei piloti e degli equipaggi. In questo tipo di incidenti, saper gestire correttamente il materiale di emergenza e mantenere la calma durante il galleggiamento o il nuoto con equipaggiamento completo diventa fondamentale.

Questa simulazione ha previsto l’uso di mezzi e procedure reali, per assicurare un contatto concreto con la realtà. Testare il recupero con verricello è stata una parte centrale, con un elicottero dell’85° centro S.A.R. di pratica di mare che ha effettuato le operazioni di sollevamento in mare. Questi allenamenti rafforzano la capacità di reazione immediata e la coordinazione necessaria tra tutte le componenti coinvolte, elementi che fanno la differenza in situazioni in cui la vita può essere a rischio.

La collaborazione tra enti militari e civili durante l’addestramento

L’esercitazione “Foce Verde 2025” ha visto la partecipazione congiunta di più realtà operative. L’ufficio sicurezza volo del 70° stormo ha diretto l’attività, supportato dai vigili del fuoco del comando provinciale di latina e dalle unità navali della capitaneria di porto. Anche gli interventi di emergenza più complessi, come quelli di ricerca e soccorso, richiedono oggi un lavoro di squadra che attraversa pubblico e militare.

Il generale di brigata Giacomo Ghiglierio, comandante della 4ª brigata telecomunicazioni e sistemi per la difesa aerea, ha sottolineato come questa sinergia sia basilare per garantire una risposta rapida e coordinata al rischio. La comunicazione e l’intervento contemporaneo tra diversi enti risultano determinanti nelle operazioni di soccorso in mare, dove i tempi e la precisione possono salvare vite umane.

Le prove pratiche e le tecniche di sopravvivenza affrontate dagli equipaggi

Durante l’esercitazione si è dato spazio a diverse prove concrete. I piloti hanno imparato a utilizzare correttamente i dispositivi di emergenza, esercitandosi nel galleggiamento e nel nuoto in condizioni realistiche, con tutto l’equipaggiamento addosso. Inoltre, la gestione dello stress in acqua ha rappresentato un aspetto cruciale, perché in situazioni reali la tensione può compromettere la lucidità necessaria.

Il recupero tramite verricello, gestito da un elicottero specializzato, ha dimostrato le difficoltà di un’operazione di soccorso in mare aperto. Il procedimento richiede coordinazione tra l’equipaggio in acqua e il personale a bordo dell’elicottero che effettua il verricello, mentre il vento e il movimento delle onde aggiungono variabili da controllare con attenzione.

Le parole del tenente colonnello carlo de simone

Il tenente colonnello Carlo De Simone, capo dell’ufficio sicurezza volo del 70° stormo, ha ribadito che questi esercizi non sono solo attività di routine ma un investimento diretto alla sicurezza di chi vola e opera in ambienti difficili. Una formazione approfondita riduce i rischi e permette di intervenire in condizioni reali in modo più efficace.

Il ruolo e l’impegno del 70° stormo nel soccorso e protezione civile

Il colonnello Simone Mettini, comandante del 70° stormo, ha seguito da vicino tutta l’operazione in mare. Le sue parole hanno evidenziato il senso di responsabilità che l’aeronautica militare si assume non solo nei compiti militari ma anche a servizio della comunità nazionale. L’impegno costante degli uomini e delle donne del 70° stormo include la capacità di operare anche nelle situazioni più estreme, senza pause nell’arco dell’anno.

L’attività di addestramento come “Foce Verde 2025” conferma che il personale viene preparato a ogni tipo di emergenza, giorno e notte, anche durante condizioni meteo avverse. La prontezza e la competenza in operazioni di ricerca e soccorso diventano così strumenti essenziali per proteggere vite umane, in contesti dove la rapidità e la precisione possono fare la differenza tra la vita e la morte.

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