Nel tratto ferroviario tra brescia est e verona, la sicurezza dei cantieri per l’alta velocità si affida a un sistema di droni avanzato. Una flotta di dispositivi Saipem Bvlos con capacità di volo oltre la vista del pilota controlla l’area, ridisegnando il modo di monitorare infrastrutture critiche. Questa tecnologia rappresenta una novità in italia, applicata per la prima volta a un cantiere ferroviario in costruzione.
L’accordo tra consorzio cepav due e il gruppo ingegneria energetica di saipem
La gestione del sistema di sorveglianza è frutto di un’intesa tra il consorzio cepav due, in cui la stessa Saipem ha una partecipazione, e il gruppo Saipem specializzato in ingegneria energetica. Questa collaborazione ha permesso di implementare sul campo l’innovativo uso di droni Bvlos , tecnologia capace di superare i limiti del raggio visivo del pilota. In pratica, i droni possono volare e ispezionare vaste zone senza che l’operatore debba mantenerli sempre in linea di vista.
Una nuova frontiera nel monitoraggio dei cantieri
L’applicazione riguarda un cantiere ferroviario in costruzione, un segmento importante della tratta alta velocità Brescia-Verona. La possibilità di svolgere controlli sia di giorno sia di notte fa salire di molto il livello di attenzione sulle attività, minimizzando rischi di furti, atti vandalici o incidenti non rilevati in tempo. Si tratta della prima esperienza in italia che sfrutta in modo continuativo droni di questo tipo, segnando un passo avanti nella gestione della sicurezza dei grandi cantieri infrastrutturali.
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La tecnologia sulle operazioni di sicurezza: droni, sensori e telecamere
All’interno del cantiere sono operativi nove droni, che sorvegliano l’area 24 ore su 24. I dispositivi volanti sono affiancati da una rete di sistemi di sicurezza fissi. Sono installati sensori antistrappo pensati per proteggere l’installazione dei cavi, fotocamere per rilevare intrusioni non autorizzate, e scatole di sicurezza dotate di telecamere ad alta definizione con capacità di analisi video in tempo reale.
Questa combinazione crea un sistema integrato e multilivello. I droni si occupano della copertura aerea e del controllo di aree estese, mentre i sistemi fissi scandagliano punti critici e installazioni delicate. Nel complesso il cantiere beneficia di una supervisione continua e dettagliata, capace di intervenire tempestivamente per qualsiasi evento anomalo o sospetto.
Copertura operativa 24/7
I droni e i sistemi fissi garantiscono una sorveglianza costante, anche nelle ore notturne, aumentando così la capacità di prevenzione contro furti e vandalismi.
La centrale operativa e la gestione informatica dei dati
Coordina tutte le operazioni di sorveglianza la Security Control Room, una centrale operativa che raccoglie e gestisce le informazioni provenienti da droni, sensori e telecamere. La piattaforma informatica impiegata è il Physical Security Information Management , che elabora in tempo reale le immagini e i segnali raccolti. Questo strumento consente un monitoraggio georeferenziato, cioè con l’esatta posizione geografica di ogni rilevamento sull’infrastruttura.
L’integrazione dei dati permette di informare immediatamente le forze dell’ordine in caso di necessità, velocizzando così gli interventi. Saipem segnala un taglio dell’80% nei tempi di risposta rispetto ai metodi tradizionali di sorveglianza. La sinergia tra piattaforma digitale, uomini e droni rende più efficace la protezione del cantiere, limitando possibili danni a materiali o strutture.
Impatto sugli standard di sicurezza nei cantieri infrastrutturali italiani
L’esperienza tra brescia est e verona potrebbe segnare un modello per altri grandi cantieri in italia. L’uso di droni Bvlos insieme a sensori e analisi video dimostra come la tecnologia possa migliorare la protezione contro furti e vandalismi, due problemi frequenti in luoghi di lavoro isolati e di grandi dimensioni. La copertura continua, anche nelle ore notturne, amplia la capacità di controllo rispetto ai tradizionali sistemi basati solo su sorveglianza umana o telecamere fisse.
Inoltre, la riduzione dei tempi di reazione delle forze dell’ordine favorisce interventi tempestivi e mirati, impedendo che piccoli episodi degenerino in danni maggiori. Non solo: questa soluzione apre la strada a una maggiore automazione nella sicurezza dei cantieri, con possibilità di replicare lo stesso modello in altre infrastrutture strategiche. Un passo concreto verso una gestione più tecnologica e precisa della sicurezza nei lavori pubblici.