Antonio Lagalla è morto lasciando un vuoto profondo nel mondo della formazione alberghiera e nel turismo della Riviera delle Palme. Punto di riferimento per generazioni di studenti e professionisti, il suo contributo ha segnato il settore nell’arco di decenni. Dal suo passaggio nella scuola e negli affari cittadini, si lega una parte importante della storia locale e di chi, partito dalle sue aule, ha conquistato posizioni di rilievo in gruppi alberghieri nazionali e internazionali.
il ruolo di antonio lagalla nell’istituto alberghiero di san benedetto
Negli anni 70 e 80, Antonio Lagalla è stato il primo docente di “Esercitazioni pratiche di segreteria”, materia che all’epoca formava i segretari d’albergo. La sua lezione si basava su esperienza e rigore, permettendo a molti giovani di comprendere il lavoro nelle strutture ricettive da subito. L’approccio diretto con gli studenti li ha preparati a ruoli di responsabilità, formando figure che in seguito hanno ricoperto incarichi di spicco in prestigiose catene alberghiere italiane e straniere.
Allievi di rilievo e formazione pratica
Tra gli allievi di Lagalla spiccano nomi come Gabriele Galieni di Porto d’Ascoli, ora direttore del Grand Hotel di Rimini e con esperienze all’Excelsior Bay Lago di Garda, o Piero Marini di Porchia, dirigente del Teamwork a Rimini, che ha lavorato per gruppi importanti come Accor, Marriott e Intercontinental. La formazione impartita nelle sue classi non si limitava alla teoria, ma puntava a una preparazione pratica che si adattava alle esigenze reali del settore alberghiero.
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L’impegno nel turismo e nei grandi alberghi della riviera delle palme
Antonio Lagalla ha speso molti anni anche nella gestione diretta dell’hotel Ambassador di San Benedetto del Tronto, struttura storica del territorio. Questo hotel ha ospitato per decenni figure di primo piano: politici, attori, sportivi e imprenditori. La sua capacità di amministrare e coordinare un luogo così importante ha consolidato ulteriormente la sua fama e la stima che gli veniva tributata.
Ruoli nazionali e riconoscimenti
Non si limitava a ruoli locali: la sua esperienza gli ha valso posizioni di rilievo anche tra i vertici nazionali dell’Ada, l’associazione che rappresenta i direttori di alberghi in Italia. Questo incarico testimonia la sua autorevolezza e conoscenza approfondita delle dinamiche alberghiere. Era considerato un punto di riferimento per colleghi e istituzioni del settore.
La vita privata e il ritiro dalla scena pubblica
Con il passaggio alla pensione, Lagalla ha scelto una vita riservata, distante dai riflettori e dalle attività pubbliche. Ha lasciato il mondo della scuola e della gestione alberghiera per dedicarsi esclusivamente alla famiglia. Ha vissuto con i suoi cari in periferia, nel comune di Ripatransone, scegliendo un ambiente tranquillo per gli ultimi anni della sua vita.
La sua famiglia rimane il suo lascito più prezioso. È sopravvissuto dalla moglie Ilaria, dal figlio Giovanni, noto neurologo dirigente al servizio di emergenza urgenza dell’ospedale di Ancona, e dalla figlia Anna Maria, oltre ai nipoti che hanno avuto modo di condividere momenti intimi con lui. La morte di Antonio Lagalla ha colpito profondamente chi lo conosceva, negli ambienti professionali e personali.
La commemorazione e il ricordo degli ultimi giorni
I funerali si sono svolti nella mattinata del 2025, nella chiesa della Madonna della Marina a San Benedetto del Tronto. La cerimonia ha visto la partecipazione di familiari, amici e colleghi, che hanno voluto rendere omaggio a un uomo che ha lasciato un segno tangibile nella formazione alberghiera e nel turismo locale.
L’addio ha rappresentato il momento per ricordare non solo il professionista accorto ma anche il carattere mite e riservato che ha sempre contraddistinto Lagalla. Il suo contributo rimane presente nella memoria della città e nelle carriere di chi ha seguito le sue lezioni e collaborato con lui nelle tante stagioni di lavoro.