Sequestrato impianto di calcestruzzo a catanzaro per gravi irregolarità ambientali

Sequestrato impianto di calcestruzzo a catanzaro per gravi irregolarità ambientali

In provincia di Catanzaro sequestrato impianto di calcestruzzo per emissioni e scarichi non autorizzati; denunciato il legale rappresentante e comminata sanzione da 4.133 euro per gestione irregolare dei rifiuti.
Sequestrato Impianto Di Calces Sequestrato Impianto Di Calces
In provincia di Catanzaro è stato sequestrato un impianto di calcestruzzo per violazioni ambientali, tra cui emissioni non autorizzate, scarico illecito di rifiuti e gestione irregolare dei fanghi, con sanzioni e denunce a carico dell’azienda. - Gaeta.it

In provincia di Catanzaro, un impianto per la produzione di calcestruzzo è stato posto sotto sequestro dai militari del Nucleo operativo di Polizia ambientale della Guardia costiera di Soverato. L’area dell’impianto si estende su circa 100.000 metri quadri, dove sono emerse violazioni legate alla gestione delle emissioni e degli scarichi industriali.

Illecito funzionamento senza autorizzazioni ambientali

Durante un controllo effettuato dalle forze dell’ordine, si è accertato che l’impianto operava senza le necessarie autorizzazioni per l’emissione di sostanze in atmosfera. Questa mancanza riguarda anche l’attività estrattiva degli inerti da cava, svolta senza la dovuta autorizzazione. Il mancato rispetto delle normative ambientali rappresenta un problema grave perché comporta rischi concreti per l’aria e il territorio circostante.

I militari hanno rilevato, inoltre, che i reflui industriali venivano sversati direttamente sul terreno e in un corso d’acqua superficiale vicino all’impianto. Questo comportamento ha provocato un impatto diretto e negativo sull’ambiente, compromettendo la qualità delle acque superficiali e del suolo in una zona non attrezzata per smaltimenti di tale tipo.

Gestione irregolare dei rifiuti e rischi per il territorio

Nell’area ispezionata, sono stati trovati circa 180 metri cubi di fanghi derivati dall’attività di lavorazione. Questi residui sono stati accumulati senza alcun tipo di controllo o misura di sicurezza. Oltre ai fanghi, erano presenti altri rifiuti come legno, plastica, metalli misti e residui di cemento, confinati in modo disordinato all’interno dello stabilimento.

L’assenza di un sistema di raccolta e smaltimento conforme ha comportato la violazione di numerose norme in materia di gestione dei rifiuti. Queste condizioni possono favorire infiltrazioni e contaminazioni sia del terreno che delle falde acquifere, aggravando ulteriormente il danno ambientale in questa zona della Calabria.

Denunce e sanzioni contro l’impresa responsabile

Il legale rappresentante dell’azienda coinvolta è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Catanzaro. Le accuse riguardano più ipotesi di reato legate sia alle emissioni non autorizzate sia allo smaltimento illecito dei rifiuti. È stato contestato anche il mancato possesso del registro di carico e scarico dei rifiuti, documento obbligatorio per tracciare i materiali di scarto.

Sanzioni e interventi delle autorità

A carico dell’impresa è stata irrogata una sanzione amministrativa di 4.133 euro, cifra legata proprio alla mancanza del registro. Gli interventi delle autorità mirano a impedire il proseguimento di queste pratiche e a tutelare l’ambiente, tramite il sequestro dell’area e l’avvio delle ulteriori azioni legali necessarie.

Change privacy settings
×