Nel centro storico di napoli, a pignasecca, la polizia locale ha sequestrato una struttura ricettiva extralberghiera a seguito di gravi irregolarità riscontrate durante un controllo. L’appartamento, in via montesanto, era stato trasformato senza permessi in affittacamere, violando norme urbanistiche, edilizie e igienico-sanitarie. Il sequestro si inserisce in una serie di azioni volte a contrastare l’abusivismo nel settore turistico della città.
Irregolarità nella trasformazione di un appartamento in struttura ricettiva
L’intervento degli agenti si è concentrato su un immobile frazionato in due unità senza autorizzazioni valide. La porzione dedicata all’attività ricettiva risultava priva di alcun titolo autorizzativo per il cambio di destinazione d’uso. In sostanza, un appartamento residenziale era stato trasformato in struttura per ospitare turisti o visitatori, ma senza rispettare le procedure previste dal piano regolatore e dalle leggi urbanistiche in vigore a napoli.
Abusivismo edilizio e sicurezza compromessa
Le verifiche tecniche e documentali hanno mostrato come questa frazionatura avesse modificato la conformazione dell’immobile senza rispettare limiti e regole, provocando una situazione di abusivismo edilizio. L’assenza di permessi non solo rendeva l’attività illegale ma comprometteva anche la sicurezza e i requisiti minimi richiesti per un alloggio destinato a terzi.
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Carenze igienico-sanitarie e requisiti di sicurezza mancanti
La porzione utilizzata come affittacamere presentava evidenti carenze rispetto alle norme igienico-sanitarie. Mancava, ad esempio, un soggiorno o una cucina con una superficie minima di 14 metri quadrati, previsione fondamentale per garantire un ambiente vivibile. L’area risultava composta solo da due camere da letto, un bagno, un disimpegno e un ripostiglio, senza spazi comuni essenziali per l’accoglienza.
Queste condizioni violano la legge su alloggi e strutture ricettive, che stabilisce misure precise per la salute e la sicurezza degli ospiti. L’assenza di ambienti adeguati può mettere a rischio il benessere degli ospiti e la regolarità dell’intera attività. Alla luce di questi elementi, la struttura non poteva essere autorizzata a operare in regime legale.
Differenze catastali e mancanza di documentazione antisismica
Un altro punto rilevante delle indagini ha riguardato le differenze tra le planimetrie catastali e la reale disposizione dell’immobile. Gli agenti hanno constatato interventi su muri portanti e altre modifiche non autorizzate, elementi che aggravano la situazione dal punto di vista normativo ed edilizio.
Inoltre, l’immobile non risultava fornito della prevista documentazione antisismica, obbligatoria per edifici situati in aree a rischio, come quella di napoli. Questa assenza rappresenta un ulteriore motivo di interdizione, considerato l’elevato livello di attenzione richiesto per la sicurezza strutturale nelle zone più sensibili del territorio campano.
Gestione del sequestro e presenza di ospiti
Al momento del controllo, la struttura ospitava due persone. Gli agenti hanno deciso di non interrompere immediatamente il soggiorno per evitare disagi, ma hanno affisso un cartello all’ingresso che annuncia il provvedimento di sequestro. Verrà impedito l’accesso una volta terminata la permanenza degli ospiti.
Il sequestro ha natura preventiva, cioè serve a bloccare immediatamente l’uso irregolare della struttura in attesa di eventuali ulteriori accertamenti o provvedimenti. Le autorità continuano a monitorare il territorio per identificare altri casi simili e garantire il rispetto delle norme in materia di edilizia e attività turistiche.