Il senatore del pd michele fina ha fatto visita al carcere di vast accompagnato dal sindaco francesco menna e dall’assessora anna bosco. L’esponente politico ha verificato di persona le condizioni di degrado che interessano la struttura, confermate dai sindacati di polizia penitenziaria. La visita rientra in un percorso che mira a portare la situazione all’attenzione degli organi competenti, con un dossier pronto per il ministero della giustizia.
La visita del senatore michele fina al carcere di vast
Michele fina è arrivato alla casa circondariale di vast in contrada sinello insieme a una delegazione locale, tra cui il sindaco menna e l’assessora bosco. La presenza del parlamentare è stata motivata dalle numerose segnalazioni riguardanti le pessime condizioni della struttura penitenziaria. Durante il sopralluogo ha potuto constatare lo stato di usura e degrado degli edifici, tra infiltrazioni d’acqua, muri scrostati e impianti malfunzionanti, elementi che rendono difficili le attività interne al carcere.
Dialogo con il personale e i sindacati
La visita ha offerto a fina l’occasione per ascoltare le preoccupazioni del personale di polizia penitenziaria e delle organizzazioni sindacali sappe, osapp, uil pa e cnpp-spp. Questi hanno descritto un ambiente di lavoro pesante, aggravato da carenze strutturali e da una insufficiente dotazione di organici. Il senatore si è mostrato pronto a intervenire segnalando le anomalie ai livelli superiori, per spingere verso soluzioni efficaci.
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Le criticità evidenziate: strutture, personale e condizioni degli internati
Le criticità emerse nel corso della visita riguardano diversi aspetti. Prima di tutto, lo stato degli immobili appare compromesso: l’edificio soffre particolarmente in caso di pioggia, con infiltrazioni diffuse che mettono a rischio la sicurezza e l’igiene. D’estate, invece, il carcere si trasforma in un ambiente rovente, sprovvisto di sistemi di raffreddamento adeguati. Questi fattori influenzano sia il lavoro degli agenti, sia la qualità della vita dei detenuti.
Problemi legati al personale
Il personale è un altro punto critico. La carenza di agenti di polizia penitenziaria si riflette sulla gestione quotidiana della struttura. I sindacati denunciano turni pesanti, sovraccarico e difficoltà nel garantire la sicurezza con organici insufficienti. Anche il comparto funzioni centrali soffre di mancanze di personale, limitando l’efficienza generale dell’istituto.
Le condizioni dei ristretti sono fortemente condizionate dalle problematiche ambientali e organizzative. Non solo gli spazi risultano degradati, ma manca una gestione attenta che tuteli la dignità degli internati. La situazione, documentata dalle organizzazioni sindacali e confermata dal senatore, mette in luce un carcere che non garantisce standard minimi di vivibilità.
Il dossier da presentare al ministero della giustizia e le prossime mosse
Dopo la visita, michele fina ha annunciato l’intenzione di elaborare un dossier dettagliato sulle condizioni del carcere di vast. Il documento raccoglierà dati sul personale, sulle infrastrutture e sulle necessità rilevate, con l’obiettivo di sollecitare interventi urgenti presso il ministero della giustizia. Il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, giacinto siciliano, visiterà l’istituto proprio nei giorni successivi, per valutare la situazione direttamente.
I sindacati hanno espresso apprezzamento per l’attenzione mostrata da fina, evidenziando come questa visita possa rappresentare un primo passo verso miglioramenti concreti. Le organizzazioni continueranno a monitorare la situazione, sottolineando la necessità di investimenti per riqualificare l’edificio e incrementare l’organico. Senza tali interventi, il carcere di vast rischia di rimanere in una condizione critica, con riflessi negativi sia per chi lavora, sia per chi vive la detenzione.
La situazione del carcere di vast, resa evidente da più parti, sarà ora al centro di un confronto istituzionale che potrebbe portare a cambiamenti operativi. La visita del senatore fina solleva l’attenzione pubblica su un tema sensibile, mentre l’amministrazione penitenziaria dovrà rispondere alle richieste di intervento per evitare il peggioramento di condizioni già difficili.