Sei denunciati a vicenza per due manifestazioni contro politica israeliana e cantieri No Tav

Sei denunciati a vicenza per due manifestazioni contro politica israeliana e cantieri No Tav

Undici denunciati a Vicenza per due manifestazioni non autorizzate: protesta contro l’offensiva israeliana davanti alla base militare C. Ederle e corteo No Tav nel bosco di Cà Alte contro i cantieri ferroviari.
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A Vicenza, undici persone sono state denunciate per due manifestazioni non autorizzate: una davanti alla base militare statunitense C. Ederle contro l'offensiva israeliana, l'altra nel bosco di Cà Alte contro i cantieri Tav. - Gaeta.it

Una serie di proteste a Vicenza ha portato alla denuncia di undici persone, coinvolte in due diverse manifestazioni organizzate senza autorizzazione. Le azioni hanno avuto come scenario la base militare statunitense “C. Ederle” e il bosco di Cà Alte, luoghi scelti per contestare rispettivamente le politiche internazionali e i cantieri ferroviari del progetto Tav.

Manifestazione contro l’offensiva israeliana davanti alla base C. ederle

Il 30 marzo scorso, circa settanta persone sono scese in piazza per manifestare contro l’offensiva israeliana nella striscia di Gaza, esprimendo solidarietà al popolo palestinese. Tra i partecipanti, alcuni esponenti dei centri sociali e antagonisti hanno improvvisato un presidio davanti all’ingresso della base militare statunitense “C. Ederle” a Vicenza. L’azione non era stata autorizzata e non prevedeva un preventivo preavviso alle autorità.

Secondo quanto riferito dalla questura locale, sei persone sono state identificare come promotori della protesta. Essi avrebbero assunto un ruolo di organizzatori, rendendosi riconoscibili dalle loro prese di parola al megafono durante il corteo. La manifestazione in effetti aveva l’intento di condannare la politica estera degli Stati Uniti sotto la presidenza attuale, criticando il coinvolgimento nella vicenda internazionale legata al conflitto israelo-palestinese. La questura ha indagato queste persone per violazione delle norme che regolano lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche.

Scenari di scontro e ordine pubblico

Questo episodio si inserisce in un contesto teso, dove la mobilitazione spontanea delle minoranze si scontra con l’ordine pubblico e le norme che regolano le manifestazioni in città. L’accesso non autorizzato a un sito militare è stato motivo determinante per le denunce, vista la sensibilità del luogo che rappresenta una base strategica degli Stati Uniti in Europa.

Protesta no tav e sanzioni per il corteo a ca’ alte

Il 5 aprile nella zona del bosco di Cà Alte, sempre in provincia di Vicenza, un altro gruppo di manifestanti ha dato vita a un corteo non autorizzato. Oltre cento attivisti legati al Movimento No Tav si sono radunati per esprimere opposizione ai cantieri ferroviari previsti nel territorio. Durante la protesta, cinque persone sono state denunciate dalla questura per aver superato un cancello scorrevole che delimita l’accesso alla sede ferroviaria.

Il gruppo ha marciato lungo la strada sterrata che costeggia i binari, muovendosi in direzione della stazione locale. L’azione è stata accompagnata dallo striscione con la scritta “Stop cantieri”, simbolo della battaglia portata avanti da anni dagli attivisti contro l’espansione del sistema ferroviario. La manifestazione non aveva ottenuto alcuna autorizzazione ufficiale, provocando l’intervento delle forze dell’ordine.

Violazioni e conseguenze legali

La questura ha individuato nei cinque denunciati i responsabili di aver preso l’iniziativa di oltrepassare la barriera di accesso e coordinato il corteo sul percorso vietato. Questo comportamento ha costituito una violazione delle norme sul mantenimento della sicurezza delle infrastrutture ferroviarie e sull’organizzazione delle manifestazioni. Le indagini continuano per verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone.

Contesto di tensione tra movimenti sociali e autorità a vicenza

Gli episodi registrati a Vicenza nei primi mesi del 2025 riflettono una forte polarizzazione tra gruppi di contestazione e forze dell’ordine. Le manifestazioni, pur motivate da rivendicazioni sociali e politiche precise, spesso si svolgono senza rispettare i limiti imposti dalla legge. Ciò comporta denunce e possibili sanzioni per i protagonisti, alimentando un clima di tensione.

La scelta delle location da parte dei manifestanti ha una valenza simbolica significativa. La base militare “C. Ederle” rappresenta lo snodo delle attività militari americane in Europa, mentre il bosco di Cà Alte si situa nel cuore delle contestazioni legate al progetto Tav, tema decisamente sentito nell’area. Le proteste mettono in luce ostilità diffuse verso scelte politiche nazionali e internazionali.

Gestione delle proteste e ordine pubblico

Le autorità locali mantengono una linea rigida nella gestione di questi eventi. L’esigenza di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza delle strutture si scontra con la libertà di manifestazione. Nei casi di manifestazioni non autorizzate, le denunce servono per ribadire i limiti normativi e scoraggiare iniziative analoghe.

Resta evidente la necessità di trovare spazi di dialogo tra manifestanti e istituzioni, per evitare che tensioni accumulate degenerino in episodi con possibili conseguenze legali. Gli eventi di Vicenza segnalano il delicato equilibrio tra diritto di espressione e tutela dell’ordine, così come la complessità della gestione delle proteste in contesti sensibili.

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