Sei anziani feriti durante attacco con lanciafiamme a boulder, sospetto urla slogan pro palestina

Sei anziani feriti durante attacco con lanciafiamme a boulder, sospetto urla slogan pro palestina

Sei anziani feriti a Boulder, Colorado, durante un attacco con lanciafiamme artigianale contro una manifestazione di sostegno a Israele; arrestato Mohamed Sabry Soliman, sospettato motivazioni politiche legate al conflitto israelo-palestinese.
Sei Anziani Feriti Durante Att Sei Anziani Feriti Durante Att
A Boulder, Colorado, sei anziani sono rimasti feriti in un attacco con lanciafiamme durante una manifestazione pro-Israele; l’aggressore, motivato da ragioni politiche, è stato arrestato. - Gaeta.it

Nella città di Boulder, in Colorado, sei persone tra i 67 e gli 88 anni hanno subito ferite a seguito di un attacco contro una manifestazione di sostegno a Israele. L’episodio risale al pomeriggio di ieri e ha subito attirato l’attenzione delle forze dell’ordine e dell’opinione pubblica per la natura dell’aggressione e le parole pronunciate dall’autore.

Dettagli sull’attacco e condizioni delle vittime

L’aggressione è avvenuta durante un raduno a favore di Israele, una manifestazione pacifica nelle intenzioni dei partecipanti. Sei anziani sono rimasti feriti, alcuni con ustioni causate dall’uso del lanciafiamme artigianale impiegato dall’aggressore. I feriti, di età compresa tra i 67 e gli 88 anni, sono stati soccorsi rapidamente e trasportati in ospedale, dove hanno ricevuto cure per le ustioni e altre contusioni. Le loro condizioni non sono state definite critiche, ma l’attacco ha lasciato una scia di preoccupazione nel tessuto sociale di Boulder.

Il luogo dell’attacco era una piazza pubblica molto frequentata, dove si erano radunate diverse decine di persone per esprimere la propria solidarietà a Israele. La violenza dell’assalto ha scosso la comunità locale, evidenziando come le tensioni internazionali possano riversarsi anche su territori lontani dal conflitto diretto.

Profilo del sospetto e dinamica dell’aggressione

Le autorità federali hanno già identificato il sospetto responsabile dell’attacco. Si tratta di Mohamed Sabry Soliman, un uomo di 45 anni residente nella zona. Durante l’azione, Soliman ha usato un lanciafiamme artigianale e un dispositivo incendiario, strumenti che hanno reso particolarmente pericoloso l’episodio.

Secondo quanto riportato dall’agente speciale dell’FBI, Mark Michalek, il sospetto è stato sentito urlare slogan come “palestina libera”, segno che il gesto potrebbe essere collegato a motivazioni politiche legate al conflitto israelo-palestinese. Queste parole hanno contribuito a inquadrare l’evento non come un’aggressione casuale, ma come un atto intenzionale di violenza con un forte simbolismo.

Le forze dell’ordine sono intervenute sul posto in tempi rapidi, riuscendo ad arrestare Soliman senza ricorrere a ulteriori violenze. Il fermo ha consentito di evitare che l’aggressore potesse colpire altre persone o provocare danni maggiori.

Impatto sociale e reazioni alla violenza a boulder

L’attacco ha generato un’immediata reazione tra la comunità di Boulder e tra i vertici istituzionali. Le manifestazioni di sostegno a Israele hanno subito una battuta d’arresto, ma i cittadini hanno ribadito la necessità di continuare a esercitare il diritto alla libera espressione senza timore di violenze.

Diversi rappresentanti locali hanno condannato fermamente l’uso della violenza e si sono detti pronti a rafforzare le misure di sicurezza durante eventi pubblici, per proteggere i partecipanti e prevenire simili episodi in futuro. L’episodio è stato segnalato come un serio campanello d’allarme per la tenuta della convivenza civile nella zona.

Il contesto internazionale e la vigilanza delle istituzioni

La vicenda si inserisce in un contesto internazionale molto teso, con episodi di violenza e scontri frequenti legati al conflitto tra Israele e Palestina che continuano a influenzare anche le comunità lontane dai luoghi del combattimento diretto. Le istituzioni restano vigili, monitorando la situazione per evitare che simili atti si ripetano in altre città degli Stati Uniti.

Change privacy settings
×