Un intervento della Guardia di Finanza di Napoli ha portato alla scoperta di un capannone abusivo a Poggiomarino, gestito da un cittadino cinese. L’opificio, di circa 200 metri quadrati, è stato sequestrato e il titolare denunciato per numerosi reati, tra cui sfruttamento di immigrati irregolari e detenzione di merce contraffatta.
Il blitz notturno e la scoperta del capannone abusivo
L’intervento è nato dal controllo di un furgone aggiratosi di notte nei dintorni di Poggiomarino. I finanzieri del gruppo di Torre Annunziata hanno seguito il veicolo fino a un capannone sospetto. Qui si è conclusa un’operazione che ha permesso di accertare una serie di violazioni alla legge. Il capannone, illuminato al minimo, era privo delle più elementari misure di sicurezza sul lavoro e rispettava a malapena le normative ambientali. Durante il blitz sono stati identificati cinque operai di nazionalità cinese impiegati senza regolare contratto, uno dei quali senza permesso di soggiorno. Questa scoperta ha aperto le indagini su ulteriori irregolarità legate all’opificio.
Merce contraffatta e detenzione illegale di fuochi pirotecnici
Nel corso della perquisizione, le forze dell’ordine hanno sequestrato oltre diecimila capi di abbigliamento con marchi falsificati. I loghi riprodotti non appartenevano a marchi locali ma a noti brand internazionali, segno della natura illecita della produzione. Inoltre, sono stati trovati 2.533 pezzi di fuochi pirotecnici detenuti senza autorizzazione. Questo materiale esplosivo, pericoloso e vietato, rappresenta un rischio non solo legale ma anche per la sicurezza pubblica. Questi ritrovamenti hanno aggravato la posizione del titolare, che dovrà rispondere anche di detenzione illecita di materiale esplosivo.
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Furto di energia elettrica e violazioni edilizie
L’intero opificio risultava alimentato tramite un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, senza alcun contratto regolare. Per accertare l’entità del furto, sono stati chiamati tecnici specializzati, che hanno stimato un consumo di circa 399.600 kWh, corrispondente a una perdita per la rete elettrica di oltre 70mila euro. Oltre a questo, il capannone era sottoposto a ordinanza di demolizione da parte del comune di Poggiomarino, emessa a seguito di irregolarità edilizie rilevate in precedenza. L’immobile abusivo, quindi, non solo violava le norme sulla sicurezza e lavoro, ma anche quelle urbanistiche.
Le denunce e le accuse al titolare dell’opificio
Il responsabile gestionale dell’opificio, presente sul posto durante l’intervento, è stato denunciato alla procura della Repubblica di Torre Annunziata. Le accuse vanno dalla contraffazione dei prodotti al lavoro nero, dallo sfruttamento di un lavoratore senza permesso, alla detenzione illegale di fuochi pirotecnici, al furto di energia elettrica. A queste si aggiungono le violazioni delle leggi in materia di sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Dal 2022 il soggetto non ha presentato alcuna dichiarazione dei redditi, aggravando ulteriormente la sua posizione fiscale. Le indagini proseguono per individuare eventuali responsabilità legate alla filiera della produzione e distribuzione della merce contraffatta.