Scoperto un laboratorio di prodotti contraffatti a reggio calabria grazie a un profilo tik tok

Scoperto un laboratorio di prodotti contraffatti a reggio calabria grazie a un profilo tik tok

La Guardia di finanza di Reggio Calabria scopre un laboratorio con macchinari sofisticati per la produzione e vendita online di accessori contraffatti, sequestrando prodotti falsi di Apple, Dior, Gucci e altri marchi famosi.
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La Guardia di finanza di Reggio Calabria ha scoperto un laboratorio per la produzione e vendita online di accessori contraffatti, sequestrando macchinari sofisticati e centinaia di prodotti falsi di marchi famosi. - Gaeta.it

Una delle recenti indagini della Guardia di finanza a Reggio Calabria ha permesso di scoprire un vero e proprio laboratorio di produzione di articoli contraffatti. L’operazione ha preso le mosse dall’analisi di un profilo TikTok collegato a un sito web di vendita online di accessori per smartphone, da cui è emerso un sistema sofisticato di fabbricazione e commercializzazione di merci false. Il controllo ha portato al sequestro di numerosi prodotti e all’identificazione dei responsabili, rivelando un’attività illegale organizzata al dettaglio.

Come è nata l’indagine a reggio calabria

L’intervento della Guardia di finanza è partito da un’accurata osservazione delle piattaforme digitali dove si vende abbigliamento e accessori contraffatti. Il comando provinciale ha monitorato diversi profili su internet, concentrandosi su uno in particolare su TikTok. Qui venivano pubblicizzati accessori per telefonia come cover per smartphone, cavi di ricarica e persino AirPods, gli auricolari di Apple. Questo profilo era collegato a un sito web che fungeva da canale di vendita diretto, attirando così l’attenzione degli investigatori.

Dall’analisi delle attività online è emersa la presenza di attrezzature particolarmente sofisticate in possesso del gestore della pagina, pronta per la produzione di articoli contraffatti. La scoperta ha sollevato sospetti concreti sulla produzione interna, così la Guardia di finanza ha avviato una serie di approfondimenti per seguire la filiera produttiva oltre la semplice vendita online.

Le attrezzature sequestrate

La perquisizione ha fatto emergere un’indagine molto dettagliata che ha permesso di rinvenire macchinari avanzati pronti all’uso. Questi elementi hanno confermato come non si trattasse solo di vendita ma di una vera e propria produzione interna.

Caratteristiche dell’opificio e i macchinari trovati

La perquisizione ordinata dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, è avvenuta in locali adibiti a laboratorio e a un garage trasformato in showroom. Qui è stata rinvenuta una quantità rilevante di macchinari e strumenti che confermavano la natura artigianale ma ben organizzata dell’opificio.

Tra le attrezzature sequestrate si contano plotter, presse a caldo, incisori laser, stampanti 3D, cucitrici e ricamatrici. Ogni strumento serviva per produrre, personalizzare e confezionare i prodotti contraffatti che poi finivano in rete. La presenza combinata di questi dispositivi ha permesso di realizzare una vera e propria catena di montaggio interna, partendo da materie prime vergini e arrivando al prodotto finito pronto per la vendita.

L’allestimento dello showroom in un garage, un deposito non autorizzato, ha reso possibile mostrare agli acquirenti i diversi modelli di cover e accessori contraffatti, creando così un punto vendita abusivo collegato alla fabbrica.

Il ruolo del procuratore lombardo

Secondo Giuseppe Lombardo, “la complessità dell’organizzazione e la qualità delle attrezzature sequestrate dimostrano la pericolosità di queste attività illegali che danneggiano fortemente il mercato e i consumatori.”

Prodotti sequestrati e marchi falsificati

Nel corso dei controlli sono stati trovati e posti sotto sequestro centinaia di custodie per smartphone, cinturini per smartwatch, oltre a tre AirPods e 49 pezzi di back skin, ovvero le pellicole adesive per la protezione dei dispositivi. Tutti questi prodotti riportavano loghi e marchi di brand famosi come Apple, Dior, Gucci, Prada, Nike e Louis Vuitton.

Un dato importante è rappresentato dai 1.400 pezzi di cover per cellulari ancora vergini, cioè non ancora personalizzati, ma pronti per essere contraffatti e immessi nel mercato. Questo indica come l’attività non fosse sporadica, ma strutturata per la produzione in serie e con volumi considerevoli.

Il titolare del profilo TikTok e del sito web è stato segnalato alla procura per contraffazione dei marchi, potendo così rispondere di un reato punito severamente dal codice penale. Questa operazione mostra come la tecnologia digitale venga sfruttata anche per alimentare circuiti illegali di vendita online, con impatti economici e sociali pesanti sulla concorrenza e sui consumatori.

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